FENERBAHCE ULKER-OLYMPIAKOS 68-74

 (Foto Savino Paolella 2014)

Nonostante 23 punti, Goudelock ha la sconfitta sulla coscienza (Foto Savino Paolella 2014)

L’Olympiakos dimostra che i risultati della prima fase erano veri, smentisce i più scettici (compreso chi scrive) e si conferma imbattuto dopo tre giornate della Top16, infliggendo al Fenerbahce la seconda sconfitta interna consecutiva. Per gli uomini di Obradovic una brutta involuzione dopo il bel finale della prima fase, in cui avevano fatto vedere progressi di gioco incoraggianti. Invece l’arrivo di Zisis, che sulla carta doveva dare quella qualità nella gestione e nella lettura dell’attacco, sta coincidendo con il periodo peggiore in Europa. Perchè i turchi vivono e muoiono ancora sulle giocate dei singoli, come successo a Nizhny settimana scorsa, trovando solo raramente momenti di intensità difensiva come piacciono ad Obradovic.

Nel primo quarto, infatti, sono Preldzic e Vesely a fare pentole e coperchi e a regalare il primo allungo ai padroni di casa (22-16 alla prima sirena), ma nel secondo se da un lato si mette in moto Goudelock che segna ma tiene fermo l’attacco, come spesso gli succede, dall’altro la difesa inizia ad annaspare contro la circolazione di palla dei greci, che lentamente prendono in mano il match e lo girano definitivamente prima della pausa lunga, quando producono il break di 13-4 che li manda al riposo avanti di 7 lunghezze per poi allungare ancora sul +9 a metà terzo quarto. Qui però si accendono insieme tutte le stelle del Fenerbahce che iniziano a far piovere triple sulla testa dei biancorossi. Bogdanovic, il solito Goudelock e anche Bjelica trovano ripetutamente il fondo della retina ed in questa situazione bastano due minuti di grande intensità difensiva per produrre il break di 16-4 che a cavallo dell’ultima pausa dà ai turchi il +4, ma soprattutto di nuovo in mano l’inerzia della gara. Qui però l’attacco del Fener si ferma di nuovo, lasciando che Goudelock gestisca troppo la palla e a nulla vale l’inserimento di Zisis, perché dopo un passaggio e un blocco, diventa un Goudelock contro tutti. Il giochino funziona fino a quando l’ex-Lakers vede il canestro e Vesely sembra una piovra sotto canestro, ma sul 66-62 a due minuti dalla fine Printezis mette la tripla del -1 e poi sono ancora le stelle del Fener che questa volta si spengono definitivamente facendo scendere il buio sulla Ulker Arena. Prima Bogdanovic mette il nuovo +3, poi dall’altra parte commette un fallo stupido su una tripla forzata di Spanoulis, che impatta dalla lunetta. Poi la scena, se così vogliamo dire, se la prende Goudelock. Prima forza una tripla con l’uomo addosso poi, dopo un’inchiodata di Vesely a Spanoulis, invece di prendersi un comodo jumper da 5 metri, fa due palleggi all’indietro per cercare una tripla senza senso e senza ritmo. Dall’altra parte, invece, Spanoulis non fa sconti e mette la tripla del +3 che vale gioco, partita, incontro.

MVP: Gioca una partita anonima per tre quarti, in cui fatica a vedere il canestro e mette insieme anche 5 palle perse, lasciando a Matt Lojeski (gara da 18 punti e 8 rimbalzi) di guidare l’attacco greco. Però i campioni si vedono quando serve e Vassilis Spanoulis ha dimostrato di esserlo anche stasera, segnando 6 dei suoi 16 punti nell’ultimo minuto e mezzo e punendo sistematicamente tutti gli errori del Fenerbahce