Mancano poco più di 72 ore prima che le luci del Forum di Assago si accendano sopra le Final Four di Eurolega, ultimo atto di una stagione bellissima che ha forse segnato la svolta definitiva per la massima competizione europea, ormai diventata una vetrina di assoluto rispetto e che anche oltreoceano iniziano a vedere con un occhio diverso.

Dailybasket, dopo aver seguito passo passo la competizione, sarà ovviamente presente al Forum di Assago per raccontarvi in prima persona le emozioni dell Final Four. Ma prima di farlo abbiamo deciso di avvicinarci passo dopo passo al grande evento. Si parte con la presentazioni delle squadre (oggi e domani), per poi passare ai pronostici di un amico illustre e infine, come ormai nostra consuetudine, il preview alle due semifinali.

Restate con noi e buona lettura!

CSKA MOSCA

La Stagione

Solita annata da schiacciasassi per la corazzata di coach Ettore Messina. Difficile fare peggio con un budget da 37,7 milioni di euro e, di conseguenza, un roster profondo e coperto in ogni ruolo. L’Armata Rossa, però, quest’anno ha mostrato il fianco più di una volta sia in campo nazionale che europeo. In Vtb League la concorrente più pericolosa si chiama Khimki, che ha chiuso la stagione imbattuta mandando al tappeto per due volte Teodosic e compagni e costringendoli così al secondo posto. Il Cska ha vinto le ultime due edizioni, così come le ultime 11 del campionato russo. Che i tempi siano maturi per un passaggio del testimone?

In Eurolega, i russi hanno rispettato i pronostici arrivando alle Final Four di Milano con un percorso piuttosto netto, benché accidentato da più di uno scivolone. Nel primo turno, inserita in un girone “strano”, con due corazzate come Barcellona e Fenerbahce e tre squadre materasso come Partizan, Budivelnik e Nanterre, il Cska ha fatto il pieno con le piccole finendo invece due volte ko contro i turchi (unica squadra europea a violare la Ush Arena quest’anno) e cadendo anche in Catalogna.

Cammino in crescita nelle Top 16, chiuse con 12 vittorie e 2 sole sconfitte (pesante, perché è costata il primo posto, quella del Pionir contro il Partizan, bilanciata solo in parte dalla soddisfazione di essere la prima squadra in stagione a battere il Real), mentre nei quarti contro il sempre temibile Panathinaikos si è fatta sentire l’assenza per infortunio di Teodosic. La vittoria nella serie al meglio delle cinque è arrivata solo a gara 5, facendo valere le tre gare sul parquet amico.

A confortare coach Messina sulla strada verso la settima Coppa della storia del Cska e la sua quinta personale il buon incrocio in semifinale contro un Maccabi che ha sì fatto a pezzi Milano ma che sembra almeno un gradino sotto i russi (che infatti in Top 16 hanno vinto entrambi gli scontri diretti). Strada spianata verso la finale, insomma. Ma lì, poi, ci sarà una tra Barcellona e Real, squadre contro le quali ha un bilancio di 2-2 in stagione. Il Cska si è dimostrato solido ma non sempre capace di salire di colpi quando il livello sale al top. Vedremo.

Il Roster – Il Quintetto

Trovare una lacuna nel roster di coach Messina è impresa davvero ardua. Squadra coperta in ogni ruolo, con una fisicità senza eguali in Europa mixata ad un talento diffuso che non teme confronti. Croce e delizia delle compagine moscovita è sempre lui, Milos Teodosic. Dalle sue lune e dalle sue condizioni fisiche passa il salto di qualità del Cska da squadra fortissima a corazzata imbattibile. Al suo fianco, in pacchetto esterni fisicamente debordante, Sonny Weems, maturato molto come uomo squadra ma sempre pericoloso con il suo atletismo, e Victor Khryapa, usato soprattutto nella seconda parte di stagione costantemente da 3 da Messina per sfruttarne le abilità di passatore ed i mismatch con la minor stazza delle ali piccole avversarie. Sotto canestro Messina mescola spesso le carte, viste le tante frecce al proprio arco. Nelle ultime due partite di Eurolega la coppia titolare è stata quella formata da Andrey Vorontsevich e Sasha Kaun, visto anche l’ottimo stato di forma dei due, ma molto dipende dall’avversario che il Cska si trova davanti. D’altronde, quando i cambi si chiamano Kyle Hines e Nenad Krstic… Anche sugli esterni, le alternative sono tantissime. In regia, Aaron Jackson e Jeremy Pargo non hanno fatto rimpiangere troppo l’assenza di Teodosic e la capacità di produrre tanti punti in pochi minuti di Vitaly Fridzon, unita alla poliedricità di Vlado Micov, sono armi che pochi possono permettersi.

foto euroleague.net

Sonny Weems (foto euroleague.net)

L’allenatore

Serve davvero spendere parole di elogio per Ettore Messina? Uno dei più vincenti coach europei in attività, l’ex Bologna e Treviso è alla decima Final Four di Eurolega in 16 anni, con quattro titoli già conquistati. Dopo i due titoli europei alla guida della Virtus degli invicibili nel 1998 e nel 2001, Messina tornò sul tetto d’Europa nel 2006, riportando il Cska al massimo trofeo continentale dopo ben 35 anni, bissando poi nel 2008. Senza dimenticare le due finali perse in volata nel 2007 e nel 2009 e la atroce beffa firmata Printezis del 2012 contro l’Olympiakos. Dato come prossimo allo sbarco in Nba, dopo l’esperienza di due anni fa nello staff dei Los Angeles Lakers, il coach dei moscoviti vuole però prima chiudere in bellezza, con un’altra coppa da alzare al cielo per diventare il secondo allenatore più vincente in Eurolega dietro al santone Obradovic.

Come Gioca

Il Cska è una squadra che ha piena coscienza della sua forza. Ed è stato spesso questo il suo grande limite. I moscoviti, soprattutto in casa, giocano spesso al gatto col topo in avvio, chiudendo poi la pratica nel secondo tempo. Ma questo atteggiamento è risultato a volte deleterio lontano dalla Ush Arena, dove infatti gli incidenti di percorso non sono mancati. Il Cska è una squadra con un sistema collaudato e, a parte le invenzioni a volte folli di Teodosic, cerca sempre di seguire un preciso piano partita. Il gioco in area dei lunghi russi è sempre la prima opzione. Anche perché quando in post basso trovi un giocatore di 2,10 con la visione di gioco di un piccolo come Khryapa poi si aprono praterie sul lato debole per i piazzati di Fridzon e Micov o i tagli flash di Weems. Quando poi Khryapa riceve in punta, il gioco alto-basso con Kaun o Krstic è difficilmente marcabile con due pivot della loro stazza e bravura nel gioco spalle a canestro. In difesa, con l’area presidiata da almeno tre giocatori sempre sopra i 2 metri e la mobilità di Hines negli aiuti sul pick’n’roll, rendono difficile attaccare il ferro contro i russi. Chiedere al Real, che contro la muraglia di Messina ha sbattuto il muso piuttosto sonoramente a Mosca. Ma chiedere al Real anche quanto gli stimoli siano importanti per Teodosic e compagni. Se la squadra ha voglia, gira a meraviglia senza che Messina muova un dito. Altrimenti…

Vincerà perché…

L’arrivo in finale, con un incrocio favorevole come quello contro il Maccabi, è il minimo che possa fare questo Cska. Anche se sottovalutare le alchimie di coach Blatt sarebbe delittuoso. In finale, troverebbe una tra Real e Barcellona, entrambe squadre che ha battuto durante la stagione anche se sempre in casa. Vincerà il Cska perché Teodosic, a 27 anni, deve dimostrare di essere pronto a salire sul trono d’Europa dopo troppe occasioni sciupate. Vincerà il Cska perché saprà imporre la sua fisicità in partite nelle quali, tradizionalmente, il ritmo si abbassa, il che gioca contro le spagnole. Ma soprattutto vincerà il Cska perché ci piacerebbe vedere un italiano, Messina, staccare la coppa a Milano.

Chiudiamo con il video dell’ultimo trionfo del CSKA e di Ettore Messina, nel 2008 a Madrid, proprio contro il Maccabi.


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