Max Annunziata

Max Annunziata, assistente della Libertas Bologna – Foto Libertas BK

Pragmatico e spiccio, solare ma anche modesto. Che sia un napoletano doc, o come dicono loro “verace”, lo si intuisce fin da subito, quando chiediamo a Massimo Annunziata, assistente di coach Scanzani e per tutti Max, come sarà la prossima trasferta della Meccanica Nova a Battipaglia. “Per me ottima, perché me ne starò quattro giorni da mio padre!” Ci risponde subito sorridendo.

Max infatti, una vita spesa praticamente in tutte le categorie, dai settori giovanili alle minors, fino ad arrivare alla serie A con Bologna nel 2011, e con il fiore all’occhiello del suo percorso indubbiamente nello lo scudetto under 17 conquistato la scorsa stagione, è originario di Torre Annunziata (nomen omen), un tiro di schioppo da Battipaglia. Interrogato sulle possibilità delle sue ragazze per domenica analizza le avversarie così: “loro sono una squadra forte, ma credo anche vicina al nostro livello. Certo, giocare in trasferta non ci aiuta, anche perché quello è un campo ostico dove pure lo scorso anno abbiamo perso in volata. Ma i campi ostili si trovano in tutte le categorie, dalle provinciali alle nazionali, e dovremo farcene una ragione. È vero che hanno tenuto la loro stella, Kourtney Treffers, pivot americana di passaporto olandese che alla prima contro Broni ne ha messi 32, però si sono ringiovanite molto senza peraltro nascondere lo stesso ambizioni di salto di categoria.

A proposito di Treffers, avrete sicuramente pensato a qualcosa per limitarla.. “Ecco bravo, limitarla è la parola giusta, perché con atlete di quel livello è il massimo che puoi fare. Chiaramente stiamo valutando alcune soluzioni su cui lavoreremo anche domani (oggi NdR) però non dovremo soprattutto commettere l’errore di pensare che Battipaglia sia una sola giocatrice. Hanno talento anche in altri ruoli, le esterne possono fare veramente male. Ci sono diverse giovani nel giro delle nazionali che si sono viste anche a Castel San Pietro. Ma alla fine sono sempre le cose che non metti in conto che fanno la differenza..”

Quando gli chiediamo di farci qualche esempio ecco che riemerge tutta l’esperienza pratica di Max: “Puoi preparare le partite finché vuoi, ma alla fine la differenza la fanno le variabili e soprattutto le giocatrici. Tre falli spesi troppo presto, un fallo tecnico, un infortunio, un fischio sbagliato, due tiri sputati dal ferro che ti fanno perdere fiducia, due canestri che ti mandano in trance agonistica.. Quando ero assistente in serie D per esempio, andai a vedere i nostri prossimi avversari, e uno dei loro fece due tiri in tutta la partita, poi contro di noi ne mise 36, salvo poi tornare a fare 5 di media in quelle successive. Mi fece passare pure per fesso col mio allenatore! No guarda, sulla carta siamo tutti bravi a preparare le partite, ma per fortuna la differenza la fa sempre la materia prima, che è il campo. È il bello di questo sport..”

E sabato scorso invece? Cosa non ha funzionato nella vostra sconfitta? “Beh diverse cose certamente, ma poi in soldoni noi abbiamo costruito buoni tiri senza riuscire quasi mai a fare canestro, mentre loro in questo sono state decisamente più brave, soprattutto con le loro esterne che ci hanno sempre punito. Stavolta però lo scout non lo avevo fatto, giuro!”

Chiude scherzando, ma nella sua analisi è francamente impossibile dargli torto. D’altra parte un napoletano che non sappia il fatto suo, probabilmente non è ancora nato..