IL RADUNO DELLA SQUADRA DOMENICA AL “CAMPUS”. Il presidente di fronte al pubblico non ha paura di alzare l’asticella per la stagione alle porte: «Il livello del campionato è più alto, ma puntiamo a fare bene»

 CODOGNO La condivisione di ricordi ed emozioni aiuta ad affrontare con maggiore sicurezza le sfide nella vita, nel lavoro e nello sport. Un sentimento che durante l’estate si è propagato in tutto l’ambiente cestistico lodigiano portando una valanga di sostenitori ieri pomeriggio al “Campus” in occasione del raduno dell’Assigeco difficilmente paragonabile ad uno di quelli degli ultimi anni. Le vibrazioni generate dallo splendido cammino della passata stagione, storico scudetto con l’Under 19 di Eccellenza e vittoria del campionato di A2 Silver sfumata per mezzo canestro alla “bella” con Mantova, non smettono di alimentare il legame creato tra il gruppo rossoblu e gli appassionati di palla a spicchi, destinato a continuare nella stagione inaugurata ieri.

L’A2 Gold, arrivata durante l’estate come conseguenza del ripescaggio generato dalla scomparsa di Siena in serie A, apre un nuovo capitolo della storia della società presieduta da Franco Curioni che i tifosi vogliono leggere insieme ai propri beniamini. «La scorsa annata è stata clamorosa, sia per le giovanili che per la prima squadra: mi auguro sia possibile fare il bis anche se sappiamo molto bene che il livello del campionato è più alto e le difficoltà maggiori – Franco Curioni, piacevolmente sorpreso dell’ “invasione” del “Campus”, porge il suo personale benvenuto ai presenti al via-. La squadra è stata strutturata secondo la nostra filosofia che si basa principalmente sul lavoro intorno al talento dei giovani: nel roster ci sono dei punti di riferimento importanti che devono aiutare la crescita dei ragazzi. Mi riferisco ai nostri due “vecchi”: Chiumenti, il nostro capitano al quinto anno all’Assigeco, e Ricci, quarta stagione per lui. In più ci sono Carrizo, giocatore “muj fuerte”, e Poletti, un gradito ritorno a casa. Quando giocava nelle giovanili, Mitch era il miglior studente del liceo: un segnale forte per i nostri ragazzi, si può essere bravi a scuola oltre che sul parquet».

Per affrontare le mille difficoltà presentate dalla A2 Gold l’Assigeco si deve preparare molto bene. «Ci dipingono come una Cenerentola ma sono convinto che il lavoro e l’impegno possano dare risultati. Abbiamo confermato sette decimi del gruppo dell’anno scorso rinunciando per scelta tecnica ad elementi super come Masoni, Bonessio e Quarisa: anche loro rimarranno per sempre nel nostro cuore – prosegue il presidente rossoblu -. Cosa mi aspetto? Di rivedere l’identità e la solidità della squadra della passata stagione che possa esaltare la propria dedizione e serietà in un contesto molto più impegnativo, sia tecnicamente che fisicamente, migliorando le capacità dei nostri giovani».

Giuseppe Ghecchi sottolinea un aspetto fondamentale. «Con Franco si ricordano sempre i vecchi tempi “eroici” del basket, ma il bello è proprio trovarsi ogni anno insieme ad affrontare una nuova sfida – dice il vicepresidente dell’Assigeco -. Franco mette passione e investimenti, la società mette a disposizione il meglio ai ragazzi chiedendo solo serietà e impegno».

Anche Giangaetano Polenghi è sorpreso dalla massiccia partecipazione di tifosi. «L’eredità di quanto seminato l’anno scorso deve aiutarci ad affrontare il nuovo campionato, uniti anche nelle difficoltà -evidenzia il direttore rossoblu -. Chiedo a tutti di stare vicini alla squadra, molto giovane: solo così potremo fare grandi cose in campo». I nuovi sogni non eliminano i vecchi ricordi, aiutano a renderli più interessanti.

GLI IMPEGNI PER IL FUTURO – Ampliare il palazzetto e nuovo marchio

Ci sono due elementi che caratterizzano ulteriormente il nuovo anno dell’Assigeco. L’ampliamento del “Campus” e il nuovo marchio rossoblu. «Dobbiamo lavorare per avere, tra un anno, il “Campus” ampliato e sviluppato, per tenere fede alla deroga della Fip, e per qualificare meglio la nostra organizzazione anche dal punto di vista manageriale, non solo dal lato sportivo, aiutando ulteriormente l’aggregazione. Anche questo evidenzia la voglia di dare continuità nel tempo al nostro lavoro, alla nostra passione – afferma il presidente Franco Curioni deciso a puntare ancora forte sull’attività del proprio club -. Il nuovo palazzetto avrà il corollario di attività economiche e di servizio destinate a portare parecchi posti di lavoro nel territorio. Ci vuole forse un po’ di sana pazzia a investire tanto in un momento difficile come questo ma credo sia necessario dare un forte segnale, morale, etico e pure di speranza, in controtendenza rispetto alla crisi del Paese e puntare a reagire all’incombente declino. Non facciamo solo sport, non siamo ricchi come l’Olimpia Milano, che pure parla di fare un proprio palazzetto, ma non intendiamo stare fermi e come diceva mia mamma è “giusto fare qualcosa anche per gli altri”».

 

Il marchio riguarda invece il nuovo nome per la formazione dell’Assigeco. «Abbiamo pensato di estendere il “nickname”, Jaguars, utilizzato da un paio d’anni per le giovanili ad identificare l’intera organizzazione Assigeco, così da superare ogni residuo di possibile campanilismo tra Casale e Codogno – spiega Giangaetano Polenghi -. È un marchio bello e simpatico che stiamo registrando e depositando per poterlo poi utilizzare pienamente».

 

LE INTERVISTE

CODOGNO Andrea Zanchi si prepara ad inaugurare la terza stagione sulla panchina dell’Assigeco. «Credo sia giusto, come fatto l’anno scorso, salutare chi ci ha lasciato prima di dare il benvenuto ai nuovi: noi non rimpiangiamo i giocatori quanto gli uomini che hanno fatto tanto durante il cammino della passata stagione – è l’esordio del coach veneziano -. Avremmo voluto festeggiare la promozione sul campo lo scorso giugno, sfuggita per mezzo canestro: l’A2 Gold l’abbiamo conquistata lo stesso. Ci aspetta una bella sfida, molto importante che stimola a fare ancora di più. Resettiamo tutto, si riparte da zero. Ora siamo un gruppo che deve diventare squadra: se riuscirà a diventare famiglia, come l’anno scorso, significa superare i propri limiti, ognuno rinunciando a qualcosa di personale. Siamo consapevoli delle difficoltà, le dobbiamo affrontare tutti insieme. Cenerentola? Lo eravamo anche l’anno scorso ma ci siamo affidati alla nostra dedizione al lavoro».

Alberto Chiumenti apre la quinta stagione in rossoblu. «Ne sono orgoglioso, da quando sono qui l’Assigeco propone continui miglioramenti con progetti sostenuti dall’entusiasmo chiedendo in cambio solo la volontà di lottare sempre al massimo e di lavorare e impegnarsi a fondo – interviene il capitano del club lodigiano -. Al “Campus”, una delle poche realtà rimaste in Italia, ci sono tempo, strutture e possibilità per fare basket nel migliore dei modi. I giovani anno possibilità di crescere e migliorare. Fondamentale è lo spogliatoio: è questo che fa la differenza».

Filippo Alessandri, il nuovo play rossoblu, è conquistato dal clima del “Campus. «Dare tutto in campo, indipendentemente dal risultato, con la società che lavoro anche per fare qualcosa per gli altri sono discorsi importanti che condivido in pieno».

Marco Spissu sorride. «Si ricomincia con entusiasmo, non credevo di trovare così tanta gente al raduno – confida l’esterno sardo -. Quanto fatto nel campionato passato ci deve stimolare a fare il massimo anche quest’anno».

Michele Carrea è pronto ad affrontare l’A2 Gold. «Sono contento di potermi confrontare con un livello più alto, dove c’è maggiore qualità: stimola a mettercele di più nella preparazione della gara – sottolinea il coach milanese -. Dove è più alta la competizione devi elevare il livello delle tue competenze».

“Pippo” Ricci è al quarto campionato in rossoblu: «Siamo pronti a ricominciare con voglia ed entusiasmo una nuova avventura».

Mitch Poletti si gode il ritorno al “Campus”: «Ho rivisto gente che non vedevo da dieci anni: sono sempre più contento».

 

Luca Mallamaci/Il Cittadino di Lodi