Dopo le firme della scorsa settimana, si è presentata in mattinata la nuova proprietà della FulgorLibertas. Nella prima conferenza stampa, alla presenza della presidentessa Michell Chirisi, del marito Max Boccio e del Team Manager Alberto Bucci sono stati esposti tutti i progetti e chiariti alcuni punti che hanno portato a questa svolta nel basket forlivese.

PRESENTAZIONI – “Abbiamo preferito presentarci solo a cose fatte – inizia Boccio – e innanzitutto desidero ringraziare la città di Forlì, che io conosco avendo svolto qui il servizio di leva nel lontano 1994, per l’opportunità di realizzare un sogno. Abbiamo in mente un progetto imprenditoriale innovativo per il basket italiano, del quale però scoprirete i dettagli veri e propri solo più avanti e comunque  prometto impegno massimo per la realizzazione di quest’ultimo”. Bucci prosegue: “In Serie A non c’erano squadre da rilevare e l’unica nel panorama delle prime due serie che soddisfacesse il desiderio di Max era Forlì. Ho voglia di mettermi in gioco perchè ho parecchi idee, dalla collaborazione con le giovanili (Scirea, Don Bosco), all’organizzazione di una parata di vecchie stelle del basket forlivese, fino all’allestimento di una squadra importante per essere protagonisti e poter provare a tornare a giocare in A1 nel giro di due anni. A breve poi parlerò col sindaco per poter esporre un cartello all’uscita dell’autostrada con la scritta “Forlì città del basket” per coinvolgere le persone e aumentare il senso di appartenenza, catturando i tifosi, a partire dai bambini”. Infine la parola passa alla Chirisi, neo presidentessa: “Per me essere qui nel ruolo di nuova presidentessa è una grande emozione,  sono una grande appassionata di basket e ho visto parecchie partite anche negli Usa per cui affronto questa avventura con entusiasmo e speriamo di fare del nostro meglio”.

QUOTAZIONI IN BORSA – Ma a tessere le fila sono indubbiamente Boccio e Bucci, che partono a ruota libera. “Da dieci anni lavoro nel campo delle consulenze e l’aumento di capitale da 5 milioni di euro – continua Boccio – è necessario per poter fare di Forlì la prima società italiana quotata in borsa, concetto che per società di pallacanestro credo che esista solo in NBA. L’ultimo tassello che manca per procedere alla quotazione è il raggiungimento di un campionato professionistico. In futuro vogliamo mantenere un Cda con più persone al suo interno, perchè non vogliamo staccare troppo la spina rispetto alla precedente gestione, dato che più teste ragionano meglio di una sola. Sono rimasto in silenzio per otto lunghi anni e ora lavoro a testa bassa per dare il massimo e arrivare in alto. Un domani, se riusciremo nel nostro intento, molti potranno essere coinvolti comprando una piccola quota azionaria, ma questa non vuol essere una manovra speculativa, dato che i soldi fortunatamente non ci mancano. Sono in contatto con la Banca d’Italia, volevo fare una sorpresa oggi ma non sono riuscito a far emettere il titolo, cosa che comunque avverrà tra qualche giorno. Farò pressione sulla staff – prosegue – per raggiungere al più presto il professionismo“.

Ma perchè rilevare una società indebitata come quella forlivese piuttosto che non procedere con l’acquisizione di un titolo? “L’operazione di acquisizione di un titolo di una società non sempre è un’operazione meno dispendiosa della nostra – rivela sempre Boccio –  volevo costruire anche grazie all’aiuto della vecchia società qualcosa di importante senza fare strane triangolazioni e spostamenti di titoli da città a città. Forlì è una macchina pronta a cui serve solo la benzina”. Sul Gruppo Industriale Chirisi-Boccio chiarisce qualche aspetto: “La sede è casa nostra per comodità e la riservatezza di alcuni aspetti non nasconde nessun sotterfugio o problema di sottofondo. Il nostro business è ancora l’import-export di caffè per la grande distribuzione ma in futuro potrei anche pensare di investire qualcosa nella Green Economy. Confermo che la nostra sede ( e casa) è all’asta per i vecchi problemi avuti con la Virtus ma con il curatore fallimentare ho già un accordo nero su bianco e credo di poter saldare il buco del Caffè Maxim prima del 30 ottobre. I contratti dei giocatori saranno garantiti da fidejussioni bancarie, firmate dalla presidente, visto che è lei la ricca di famiglia. Io per i problemi del passato vivo ancora sotto scorta avendone vissute di ogni”.

E’ Alberto Bucci a concludere la conferenza: “Sul mercato abbiamo perso Natali (ha firmato per Casale) ma abbiamo quasi chiuso con Frassineti. Mi sono avventurato in questo nuovo progetto perchè Forlì ha una storia di basket importante: in passato ho avuto un tumore all’intestino e ora ne ho uno ai polmoni, non so quanto vivrò ma lo farò dando tutto me stesso per questa nuova esperienza. Il progetto fallito a Rimini? Io sono uno che si fida e si da agli altri e purtroppo quella volta sono stato fregato. Molti giocatori vogliono venire a giocare da noi e faremo anche un ritiro (a Domegge di Cadore, Veneto, dove andrà anche l’Olympiacos) per far conoscere bene giocatori, allenatore e nuovo staff.