QUI TRIESTE

Eugenio Dalmasson (foto Pallacanestro Trieste)

Eugenio Dalmasson (foto Pallacanestro Trieste)

Non deve essere facile ripartire ogni anno da zero e con un budget sempre più ridotto. Eppure anche quest’anno, dopo la salvezza in extremis dello scorso anno, Dalmasson è riuscito in un’impresa portando i suoi ragazzi addirittura ai playoff, trovati per il rotto della cuffia all’ultima giornata e riuscendo anche ad evitare la sfida con Treviso. Il mix vincente di Trieste è quello di giovani italiani e di due stranieri che si sono integrati perfettamente, dando molto e levando pochissimo ai vari Tonut e Candussi. Proprio il figlio d’arte ha vissuto la stagione della sua grande esplosione e, come successo a Ruzzier dodici mesi fa, è già pronto a fare le valigie per andare a giocare al piano di sopra. Non bastano i numeri per dare un’idea del suo campionato (19.2 punti, 4 rimbalzi, 2 recuperi e 2.5 assist a partita), perché dietro le cifre c’è una grande leadership non facile da trovare in un ragazzo di 21 anni che si è ritrovato a fare da primo violino in un campionato di assoluto livello. Strada facendo ha trovato in Holloway una valida spalla per formare una coppia da quasi 40 punti e 15 rimbalzi a partita su cui Dalmasson ha costruito le sue fortune.

Murphy Holloway - Foto Linda Cavagna

Murphy Holloway  (Foto Linda Cavagna)

Il centro tascabile americano ha dimostrato, a dispetto della stazza, di stare benissimo in campo con giocatori molto più fisici (non è un caso se è miglior rimbalzista e stoppatore di Gold), anzi li ha messi spesso e volentieri in difficoltà e sarà senza dubbio l’arma in più di Trieste in una serie che nasconde molte insidie per i giuliani, a partire da chi cercherà di marcare Kenny Hasbrouck. Il giocatore americano, ex Virtus Bologna, è chiaramente illegale a questo livello e potrebbe anche limitare tatticamente Trieste. Ferrara inoltre è mediamente più esperta ma i ragazzi di Dalmasson possono sicuramente giocare a ritmi più alti, soprattutto in difesa dove la grande pressione dovrà fruttare tanti recuperi (è la squadra di Gold che forza più palle perse) per poter giocare in transizione. Senza dimenticare il carattere costruito in un campionato difficile che tornerà buono a partire già da una gara-1 che indirizzerà la serie e che Trieste non può sbagliare per non trovarsi costretta a vincere a Ferrara, dove non si passa dal 18 gennaio.

QUI FERRARA

Foto Maurizio Andreola 2013

Coach Martelossi ha cambiato il volto di Ferrara (Foto Maurizio Andreola 2013)

La Mobyt nel panorama di Silver è senz’altro l’eccezione che conferma la regola. La regola di chi è andato di fretta per cambiare dopo i primi risultati negativi, senza però riuscire a girare la stagione. Ferrara non solo ha girato l’annata con l’avvento di Martelossi, ma ha anche cambiato pelle, pur senza toccare nulla nel roster iniziale. Partiti con 5 vittorie nelle prime 11 partite, dall’arrivo del “Martello”, la Mobyt ha vinto 15 delle successive 19 gare, con un parziale nel girone di ritorno di 11 vinte e 3 perse. E’ cambiato soprattutto il passo nelle gare interne, con il Pala Hilton Pharma imbattuto dal 18 gennaio, quando Treviglio vinse in overtime una gara rocambolesca. Martelossi ha dato un’identità prima di tutto difensiva alla squadra e poi offensiva, dove la Mobyt ha smesso di dipendere dalle giocate di Kenny Hasbrouck, per iniziare a coinvolgere tutti all’interno del sistema di gioco. Chi ne ha approfittato maggiormente sono stati i due senatori Michele Ferri e Benfatto che da metà campionato in avanti hanno ripreso a giocare sugli standard degli ultimi anni, ma anche Troy Huff, giocatore fin troppo alterno che non era entrato in sintonia con Furlani, che nel girone di ritorno è sembrato molto più calato nella parte.

foto di Daniele Ferretti

Ottima stagione per Alessandro Amici (foto di Daniele Ferretti)

Chi ha decisamente cambiato passo è stato Alessandro Amici, migliorato in tutte le voci statistiche rispetto alla scorsa stagione e sempre più collante della squadra, pur partendo dalla panchina. La sua sfida con Tonut sarà una delle cose più interessanti di questa serie. Che Ferrara può sicuramente portare a casa, sfruttando un roster con una esperienza diffusa (non dimentichiamo giocatori come Castelli e Casadei) anche se dovrà risolvere, ed anche in fretta, il rebus Holloway, rimasto irrisolto per molte squadre di Gold e che potrebbe girare la serie a favore dei biancorossi. La Mobyt, che non disdegna le accelerazioni in campo aperto, soprattutto con i recuperi di Hasbrouck (tra i migliori in Silver), cercherà come sempre di aprire il campo con il tiro da fuori (migliore di Silver in questa voce statistica con il 36%) per poi poter provare a sfruttare la fisicità di Benfatto vicino a canestro. Ferrara sale a Trieste con la convinzione dei propri mezzi, maturata nel bellissimo girone di ritorno, consapevole di avere tutte le carte in regole per firmare la prima sorpresa di questi playoff.

HANNO DETTO

Eugenio Dalmasson (Pall. Trieste, allenatore) – “Voglio innanzitutto esprimere un sincero ringraziamento al nostro pubblico per tutto l’affetto che ci ha sempre dimostrato durante questa stagione. In particolare, lo striscione esposto durante l’ultima gara interna contro Jesi è il segnale di quanta coesione si sia creata con i miei ragazzi, che vivono di entusiasmo e hanno saputo esaltarsi soprattutto grazie al calore dei supporters biancorossi. Seppure il raggiungimento della post-season sia un qualcosa di cui possiamo andare orgogliosi, sarebbe imperdonabile snaturare la nostra identità di squadra all’interno della nuova avventura che siamo chiamati a giocare e a onorare. Ferrara non ha solo Hasbrouck a poter fare la differenza, ma un manipolo di tanti giocatori di talento che possono ergersi come protagonisti sul parquet. Per vincere contro di loro dovremo sempre avere in mente quali siano i nostri pregi e i nostri difetti: con questa consapevolezza puntiamo a giocare il basket a noi più congeniale, fatto da tanta concentrazione ed energia”.

Stefano Tonut (Pall. Trieste, giocatore) – “In questi giorni abbiamo vissuto momenti bellissimi, con il raggiungimento dei play-off che rappresenta per noi una soddisfazione immensa. Ora resettiamo tutto e ripartiamo da zero, convinti di quanto sia fondamentale pensare unicamente alle prossime partite. Ogni match rappresenta nuovamente una finale, un po’ come era accaduto nelle ultime gare di regular season, pertanto l’imperativo sarà ancora una volta quello di riversare la nostra energia di giovane squadra, allo scopo di contrastare avversari che in alcuni ambiti sono decisamente più esperti di noi. Gara-1 ha un’importanza particolare in una serie al meglio delle tre partite, specialmente se la sfida iniziale la giochi in casa: contiamo tanto sull’apporto del nostro pubblico, che sappiamo sin in partenza di quanto calore saprà regalarci in un contesto come questo. Siamo convinti che l’entusiasmo che si sta creando sempre più attorno alla nostra squadra ci darà una mano tangibile per proseguire a dare il massimo e a regalarci ulteriori soddisfazioni”.

Alberto Martelossi (Mobyt Ferrara, allenatore) – “Molti addetti ai lavori considerano la serie equilibrata. Fosse davvero così sarei contento, perché vorrebbe dire che possiamo essere competitivi contro una squadra di un livello superiore e dal grande potenziale. Molto conterà la fisicità, la cura dei dettagli e i nervi saldi; da ambo le parti sono molti i giocatori che hanno già vissuto questa esperienza, e mi aspetto che siano decisivi. Dovremo essere bravi a fermare il loro ritmo e le loro fiammate terribili, a difendere duro su Holloway e Tonut, ma sapendo che non dobbiamo concedere canestri facili agli altri, e dovremo cercare di fare le cose semplici in un ambiente che sarà carico di entusiasmo”.

Daniele Casadei (Mobyt Ferrara, giocatore) – “Abbiamo raggiunto l’obiettivo play off dopo una lunga ed entusiasmante rincorsa; ora però non vogliamo fare la vittima sacrificale. Sarà una serie durissima: Trieste è una squadra ben costruita e ben allenata, ma noi daremo il massimo per metterli in difficoltà; vogliamo fare contenti i nostri tifosi che ci hanno sempre sostenuto tutto l’anno, e che sembra ci seguiranno molto numerosi. Godiamoci tutti insieme questo momento”.


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