Verona in viaggio verso Rimini. La Tezenis si prepara a fare la sua parte nella Coppa Italia, affrontando la vincente fra Torino e Ravenna. Il trofeo in palio forse non era nei piani della società gialloblù a inizio stagione, ma la Tezenis pigliatutto di quest’anno ha quasi l’obbligo morale di giocarsela fino in fondo. La pensa così anche il Direttore Sportivo Gianluca Petronio, che parla di un: «Torneo a sé, che ogni ogni squadra interpreta a modo suo». E a proposito della coppa, parla chiaro: «Vincerla non era un obiettivo di inizio stagione, ma lo è diventato ora».

Al DS gialloblù fa eco Marco Giuri, che la Coppa Italia l’ha già sollevata una volta con Brindisi. «Non puoi permetterti di prendere questo impegno sottogamba – ha spiegato Giuri – perché si tratta comunque di un trofeo importante. Va gestito in modo diverso dal campionato».

Il play-guardia pugliese ha una ricetta pronta per questo weekend di basket all’ennesima potenza: la concentrazione. «Bisognerà essere concentrati dal primo minuto. Non possiamo permetterci di concedere qualcosa. È tutta una questione mentale. Tutti vorranno batterci perché fino ad oggi abbiamo dimostrato di essere la miglior squadra del campionato e la Coppa Italia sarà un banco di prova ulteriore».

Alessandro Ramagli (Foto di Claudio Devizzi Grassi 2014)

Alessandro Ramagli (Foto di Claudio Devizzi Grassi 2014)

Come Petronio, anche Giuri guarda a questo trofeo come ad un regalo inatteso da farsi, e da fare a tutti i tifosi veronesi. «Rispetto all’obiettivo primario della stagione è un qualcosa in più, ma si tratta sempre di un trofeo e quello che si può vincere si vince perché i successi fanno bene a noi, alla società e a tutto l’ambiente. È la situazione ideale per dare una conferma del nostro valore. In queste competizioni non sai mai lo spirito con cui arrivano gli altri. Sappiamo solo lo spirito con cui noi andremo a Rimini. Dovremo lavorare e concentrarci su noi stessi, senza guardare altrove». Magari, con la mente a quel 2012 con il Brindisi. «Ricordo bene quando vinsi la coppa. Per me fu molto particolare perché giocai in quintetto a causa dell’infortunio del nostro play americano. Ebbi più minuti e responsabilità rispetto al solito, una situazione che ho sentito in modo speciale perché giocavo con la squadra della mia città. Andò bene».

Di diversa opinione coach Alessandro Ramagli. Verona, secondo lui, non è la squadra da battere: «La storia ci insegna che l’esito di una competizione come la Coppa Italia non ha nessuna correlazione con i valori espressi dal campionato. Inoltre stiamo parlando di un torneo che dura solo tre giorni dove ci sono moltissimi fattori che possono determinare il risultato finale. Non è vero che siamo la squadra da battere. Semplicemente c’è una coppa e sei squadre che partono tutte allo stesso livello, con due di queste che possono contare sul vantaggio di giocare una partita in meno». E sulle sfide in programma, si sbilancia in pronostici: «Posso dire che Torino ha parecchie possibilità di battere Ravenna perché tra di loro c’è una divario significativo e in più Ravenna deve far fronte all’infortunio di un loro giocatore davvero importante. Dall’altra parte, vedo Ferentino favorita su Treviso, che però può contare su un allenatore esperto, una squadra profonda, un bell’ambiente e motivazioni particolari. Può essere una sfida più equilibrata e per tutti questi motivi Treviso potrebbe essere la sorpresa. In competizioni come questa fisico e motivazioni possono fare la differenza e produrre risultati inaspettati, come successe l’anno scorso con la vittoria di Ferrara su Torino».