Tezenis Verona  – Moncada Agrigento 75-83  (16-21, 16-24, 27-19, 22-14)

(Foto di Claudio Devizzi Grassi 2014)

Chiarastella tra i protagonisti del match (Foto di Claudio Devizzi Grassi 2014)

Gara 2 fra Verona e Agrigento è un’altra storia. Sabato scorso, la Tezenis tornava in campo fredda di due settimane contro una squadra che invece aveva ritmo e carica da vendere, ed era riuscita a piegarla nei minuti finali. Stasera la questione è diversa, molto più nervosa e muscolare. Verona in vantaggio per gran parte del primo quarto, con un Monroe che dimostra di essere in partita, e un capitan Boscagin che nelle occasioni importanti non si sottrae mai al suo ruolo di trascinatore. C’è un problema, però: che Agrigento non molla un colpo, che ci crede ancora più della prima volta. Spettacolare il contropiede di Williams quando Gandini, pochi istanti prima, aveva sbagliato un clamoroso canestro già fatto, a tu per tu con il ferro. Il primo quarto si conclude di nuovo con il vantaggio di Agrigento, e un Verona insicura, che sbaglia tanto e concede troppo. La difesa di Agrigento è una macchina perfetta. Non solo quando si tiene stretto l’uomo, ma anche quando va a spegnere i pick and roll veronesi. Se ci mettiamo anche le triple che entrano lisce come l’olio, si capisce come Agrigento faccia a stare sopra 25-38, mentre Verona stringe i denti, si arrabbia, ma si sbriciola in un secondo quarto da dimenticare. Reati tiene i suoi svegli con due triple di fila, ma Agrigento continua ad essere più lucida, più carica, più precisa. E a metà partita siamo sul 32-45, come in un film già visto. La Tezenis deve di nuovo ritrovarsi negli spogliatoi, e Agrigento per contro non può permettersi di allentare la pressione, come in gara 1.

Tezenis Verona - Manital Torino

Coach Ramagli avrà tanto da lavorare prima di gara-3 (foto di Claudio Devizzi)

Come volevasi dimostrare, Verona ha una faccia nuova, quando torna sul parquet. Più cattiva, più precisa. Encomiabile, però, la difesa agrigentina, che argina tutto l’arginabile e continua a fornire occasioni ai cecchini Udom e Dudzinski. Il PalaOlimpia si fa assordante, quando la Tezenis riemerge oltre la quota -10, e chiude il terzo quarto a 57-62. È una partita soffertissima e di un’intensità che, probabilmente, nessuna delle due squadre si aspettava. Ci si gioca tutto nei minuti finali, dunque. Con Verona furiosamente buttata in attacco, e Agrigento che un po’ soffre la carica gialloblù, sbagliando qualche tiro di troppo. Salvo poi ritrovarsi, grazie alla guida precisa di Chiarastella e all’esperienza immensa di Evangelisti, e portare a casa gara 2 con merito, costringendo Verona, adesso, a ripensare la sua trasferta.

TABELLINI

Tezenis Verona: Umeh 25; Rimb. 25 (Monroe 7); Ass. 20 (De Nicolao 10)

Moncada Agrigento: Dudzinski 21; Rimb. 26 (Chiarastella 7); Ass. 9 (Evangelisti 3)

SALA STAMPA

Franco Ciani: Siamo stati capaci di fare il nostro gioco con efficacia in casa della prima in classifica. Se eravamo soddisfatti alla prima partita, a maggior ragione oggi. Se anche, inconsciamente, due giorni fa qualcuno poteva averci sottovalutato, certamente non è successo stasera, e questo dà forza alla nostra prestazione. Verona si è trovata a inseguire, era il nostro obiettivo dal punto di vista emotivo, farli soffrire. Abbiamo gestito i possessi con maggiore lucidità rispetto a gara 1, con una squadra che ha una straordinaria capacità di fare punti. Questa capacità di essere continui è solidi è stato premiato da un risultato per noi straordinario. Ad Agrigento il pubblico ci darà una mano, soprattutto nei momenti in cui Verona giocherà da Verona al 100%, per noi la serie si allunga ad ogni partita, oltretutto con una rotazione ridotta. Solitamente non parlo mai dei singoli, ma credo che oggi Federico Vai abbia fatto qualcosa di straordinario, per la sicurezza e la serenità con cui ha preso delle iniziative vincenti. Indubbiamente due settimane di attesa, per il Verona, hanno creato delle aspettative. Poi però bisogna entrarci, in questo clima. I playoff sono un momento speciale, magico, da vivere fino in fondo. E noi quest’anno li stiamo vivendo da protagonisti, indipendentemente da quale sarà l’esito finale.

Alessandro Ramagli: non c’è dubbio che il nostro avversario stia giocando molto bene. In gara 1 nel secondo quarto abbiamo limitato i danni, oggi no, non abbiamo speso i falli, e questo è un errore grave, abbiamo permesso che creassero uno scarto significativo. Ci abbiamo provato, ma oggettivamente ci sono stati superiori, non c’è molto da aggiungere. Dobbiamo ritrovare quel cinismo che stasera abbiamo lasciato per strada troppe volte. È solo 1-1, abbiamo due possibilità di giocarcela ad Agrigento, sapendo che dovremo usare le nostre armi in modo più continuo. Niente è perduto, giocheremo con grande umiltà su un campo difficile. Non ho mai pensato che sarebbe stata una serie facile e comoda, adesso la nostra solidità sarà messa alla prova. Noi sappiamo di averla. Se qualcuno ha pensato di essere invulnerabile, adesso non lo pensa più. Le partite playoff sono sempre così, pensare che ti arrivi qualcosa come rendita per la regular season è miope. Mi porto a casa il fatto che quando abbiamo espresso la nostra pallacanestro la partita ci è venuta incontro. Abbiamo lasciato che i nostri avversari scappassero via, abbiamo fatto un passo indietro nel secondo quarto. Queste sono guerre di trincea, sono lunghe, se nel momento in cui la partita è dalla tua parte non la sai capitalizzare, e quando è in mano agli altri non sai contenere i danni, poi ti trovi a dover recuperare. Ma mi tengo la mia squadra, e non la cambierei con nessuno. Una squadra deve avere consapevolezza di sé: stasera abbiamo subito una sconfitta giusta, però noi andremo là per portare a casa due risultati.