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ENEGAN FIRENZE – ACMAR RAVENNA 63-68

FIRENZE – Sulle capacità umane e tecniche del nuovo coach di Firenze, Attilio Caja, nessuno aveva e può avere dubbi. Ma sperare che avesse anche doti taumaturgiche era davvero troppo. Perché rimettere in sesto l’Enegan vista nelle due partite di campionato era evidentemente impresa ardua. Sicuramente alcuni miglioramenti si sono visti ed in riva all’Arno sperano che anche l’arrivo di Marco Rossetti possa servire a rimettere in carreggiata un campionato senza dubbio fin qui molto al di sotto delle aspettative. Ravenna da parte sua non ha fatto niente di eccezionale, semplicemente ha sfruttato il fatto di essere una squadra, cosa che al momento Firenze non è. Ha guidato l’incontro per 34 minuti, giustificando ancora una volta la fama di matricola terribile e soprattutto confermando il primo posto in classifica, seppur in coabitazione con Ferrara.

 

Firenze: Simoncelli, Wood, Swanston, Castelli, Pazzi

Ravenna: Rivali, Sollazzo, Bedetti, Amoni, Cicognani

 

Palla a due e Firenze mostra un’aggressività in difesa vista raramente negli ultimi tempi; soprattutto Swanston sembra più presente in entrambe le metà campo, che fa il pari con un Wood impreciso (0/5 al tiro) e poco presente a rimbalzo. La pressione difensiva di Ravenna invece non è certo una novità e una maggiore precisione al tiro fa si che il primo tempino si chiuda con un contropiede di Sollazzo sul 7-14.

Alla ripresa dall’intervallo breve, l’Acmar mantiene il vantaggio (11-18) fino al 7° minuto, quando una stoppata di Fontani e 2 minuti di trance agonistica di Cucco e Pazzi generano un parziale di 9-0 che porta Firenze al primo ed unico vantaggio della partita (20-18 a 4’45” dal termine). Firenze non riesce a sfruttare il momento positivo e lascia che Ravenna rientri con un parziale di 12-5, in cui Sollazzo fa la parte del leone (7 punti) per il 25-30 con cui le squadre vanno al riposo lungo.

Le squadre tornano in campo e riprendono a difendere con decisione, tanto che al 7° il punteggio dice 27-32 per Ravenna. Brandon Wood riesce a mettere due canestri di fila, ma gli ultimi due minuti sono di Cucco e Rivali che si sfidano a suon di tiri da 3. Poco prima della terza sirena Cucco infila la bomba del 42-46.

Inizia l’ultimo quarto e purtroppo per l’Enegan solo Eugenio Rivali riprende da dove aveva lasciato: suoi 8 punti consecutivi portano Ravenna al massimo vantaggio (+12) quando rimangono ancora 6 minuti da giocare. A questo punto Wood si ricorda di fare il Wood e con una serie di penetrazioni ed una bomba riporta sotto Firenze fino al 55-56 a 2′ dal termine. L’inerzia della partita sembra essere dell’Enegan, ma Castelli spreca da 3 la palla del possibile vantaggio. Amoni con una bomba riallunga per Ravenna (55-59 con 1’10 sul cronometro). L’ultimo minuto è il solito stillicidio di falli e tiri liberi con Rivali che mette a segno un 7/8 complessivo dalla linea della carità che invalida l’ultimo sussulto di Firenze, un canestro da 3 di Castelli (63-66) a 6” dalla fine, prima dell’1+1 finale del play ravennate per il 63-68 finale.

Partita discretamente giocata solo a sprazzi dalle due squadre, che ha visto il prevalere delle difese sugli attacchi: molti palloni sporcati, azioni convulse sotto canestro, talvolta caotiche, favorite da un arbitraggio che spesso ha scontentato entrambe le contendenti e suscitato le ire del pubblico, sia di fede ravennate che di fede gigliata.

La squadra di Lanfranco Giordani ha confermato quanto di buono fatto vedere in questo scorcio di campionato. Squadra solida, che fa della pressione difensiva e della presenza a rimbalzo le sue armi vincenti; un impianto di squadra ben oliato in cui tutti, riserve comprese, sanno alla perfezione cosa fare ed in cui si è inserito benissimo l’unico straniero, Sollazzo, che sebbene in una serata non eccezionale, ha portato il proprio contributo con azioni decisive nei momenti importanti della partita.

Per quel che riguarda l’Enegan ogni giudizio è rimandato: il lavoro del nuovo coach Caja si è visto soprattutto nell’intensità e nell’aggressività difensiva, mentre l’attacco è sembrato troppo legato ad iniziative personali. Ma dopo una settimana di lavoro era troppo pretendere di più. Preoccupante invece l’involuzione che sta evidenziando un giocatore fondamentale nell’economia di gioco fiorentina, Alex Simoncelli, per il quale un solo tiro (sbagliato) nei 16 minuti in cui è stato in campo è davvero poca cosa.

 MVP: menzione d’obbligo per Eugenio Rivali. Certo, 24 punti (3/4 da 3, 11/12 ai liberi, 4 rimbalzi e 30 di valutazione) in una partita dal punteggio basso costituiscono già di per sé un ottimo bottino, ma oltre alla lucidità con cui ha guidato la squadra per l’intera partita, è stato fondamentale a cavallo tra il terzo ed il quarto tempino, quando con 13 punti consecutivi ha scavato il solco decisivo per la vittoria finale. Degno di nota anche il già ricordato 7/8 dalla lunetta negli ultimi 2 minuti, quando Firenze si era pericolosamente rifatta sotto.

Enegan Firenze – Acmar Ravenna 63-68 (7-14;18-16;17-16;21-22)

FIR: Wood 21, Cucco 13, Swanston 9. Rim 31 (Swanston 7); Ass 13 (Simoncelli 6).

RAV: Rivali 24, Sollazzo14, Amoni 12. Rim 33 (Amoni 8); Ass 8 (Amoni 3).