Novi Più Casale – Centrale del Latte Brescia 83 a 77

coach Martelossi (Leonessa)

coach Martelossi (Leonessa)

E’ la Novi Più Casale che si prende  i due punti salvezza. Voluti, cercati, e trovati di squadra. In una giornata di appannamento per il leader Kevin Dillard, tocca ai compagni venirne fuori alla grande. Mentre Brescia accusa il colpo,dopo una partita che sembrava in controllo, come conferma coach Martelossi (Leonessa Brescia): c’è rammarico a commentare una partita così. Diversi ragazzi tristi in spogliatoio, in lacrime. Non mi era mai successo, ma possono capitare sconfitte del genere. Ma sommata ad altre, in un momento in cui avevamo un grande desiderio di vincere, è ancora più dura da digerire. Ci manca abitudine. Si è fatto fatica a venire fuori dalle difficoltà nel corso della gara, fino a soccombere nell’ultimo quarto. Resta il positivo di una prestazione distante anni luce dall’ultima, con la nostra pallacanestro migliore delle ultime gare. Siamo andati avanti in controllo, poi si doveva strappare la vittoria con le unghie e con i denti. Ma abbiamo perso lucidità nell’ultimo quarto, pagando i problemi fisici di alcuni giocatori, che hanno comunque stretto i denti, scontando poi lo sforzo nel finale. Anche gli episodi non ci hanno giocato a favore: dopo una grande difesa, sfortunato Loschi nel cadere sulla tripla di Casini, che ha dato il là alla rimonta di Casale, che ha tirato con grandi percentuali. ‘Arrabbiato’ con JR (Giggens, ndr) perché è l’unico che non ha ancora capito che si lotta tutti insieme. Nel momento difficile non ci ha aiutato, specie in difesa con errori decisivi. Ora, però, sull’onda degli episodi negativi dobbiamo lavorare per farli diventare positivi”

Eccellente prova di Martinoni (foto G. Esposto)

Eccellente prova di Martinoni (foto G. Esposto)

Decisamente di ottimo umore, invece, coach Giulio Griccioli (Junior Casale), che esprime “contentezza per la partita che abbiamo fatto. Oggi non era semplice e avevo qualche timore. Siamo una squadra poco esperta e gestire un pausa è sempre complicato, come dimostrano le due gare di campionato di oggi finite con oltre 40 di scarto. Qualcuno di noi ha iniziato così così perdendoci in sciocchezze e per scarsa durezza, restando troppo spessi fermi. Sintomo di ruggine. Poi abbiamo iniziato a giocare con ritmo diverso, anche dopo canestro subito. Nell’ultimo quarto, stati bravi a trovare l’uomo libero tirando con fiducia. E in quel momento avevamo 5 tiratori in campo, proprio per allargarlo. Nel periodo buio di Kevin (Dillard, ndr), l’ho sostituito. Anche presto, rispetto al solito. Volato negli States, non era troppo concentrato, come d’altronde successe già a Casper Ware lo scorso anno, con risultati analoghi. Ma poi è importante come si finisce, e lui ha ritrovato il ritmo nel finale (14 pt nei 7 minuti finali, ndr). D’altronde, se non prendi la partita, devi anche saperla aspettare, perché ritorna.  Ma in quel momento, Amato (’94, ndr) ci ha permesso di assorbire l’appannamento di Dillard. E’ cresciuto molto durante l’anno per personalità e struttura fisica. Sono contento per la prova di grande intensità, dopo esserci allenati tutti insieme, e tutti finalmente al 100%, Bruttini e Martinoni compresi, e si è visto. Oggi era ulteriormente importante perchè affronteremo tutte le squadre più in forma, di qui alla fine”.

Al coach piemontese, fa eco capitan Martinoni, fresco di seconda convocazione azzurra, che confida “ora sto meglio, e rispondo alla chiamata potendo dimostrare cose diverse dalla precedente, condizionato com’ero dai problemi fisici. Sono tre settimane che sto finalmente lavorando senza problemi, e sono contento. Spero di poter continuare così. Abbiamo mostrato reazione, volevamo far vedere che avevamo svoltato dopo le due sconfitte precedenti, contro un avversario difficile come Brescia. Nell’ultimo quarto abbiamo alzato l’intensità in difesa, e trovato sempre l’uomo giusto al momento giusto. Ora non abbiamo da guadare né davanti né dietro, ma giocare ogni singola partita per vincerla. Per quel che riguarda me, conosco i miei limiti, e sono sempre stato consapevole di dovermi mettere al servizio della squadra. E’ quel che ho fatto, anche quando stavo meno bene, non necessitando di avere palla tra le mani, ma sentendomi ulteriormente responsabilizzato per i gradi di capitano, senza condizionamenti”.

Telegrafico invece Franco Bushati, che conferma una Brescia “brava a togliere pick and roll a Dillard, andando avanti bene. Poi però, siamo arrivati in ritardo con le rotazioni sui loro quintetti piccoli dell’ultimo quarto, perdendo l’inerzia che fino a lì era stata nostra. Però oggi abbiamo giocato credendoci. Il potenziale c’è, nel finale è uscita più l’aggressività di Casale, facendo affiorare timori e remore di questa stagione complicata, avendo il ‘braccino corto’ nei possessi decisivi”.