Benfatto discute con Chiumenti (Foto Barbara Lodigiani ©2014)

Benfatto e Chiumenti “a colloquio” in una sfida tesa e nervosa (Foto Barbara Lodigiani ©2014)

CODOGNO – Abbonata ai finali “thrilling” di questo scorcio di stagione, in un’altra domenica ad alto tasso di palpitazione, l’Assigeco intinge il pennino nell’inchiostro dorato per tratteggiare righe di letizia in un copione dal verso completamente cambiato rispetto alle ultime due sfide con Treviglio e Ravenna. L’esaltante ritorno al successo dei rossoblu vale l’interruzione della striscia di tre sconfitte e un passo importante verso la possibilità di entrare nelle griglia play off.

Un epilogo fortemente voluto dalla squadra di Andrea Zanchi, capace di estrarre dal profondo dell’animo, nell’over time, le energie residue per domare la feroce applicazione della Mobyt, squadra esperta, di grande talento oltre che fisica, motivata ad agguantare il secondo posto della Silver. Sotto nella lotta del tifo, perso il duello dei falli tecnici (5-4) “chicche” di una conduzione arbitrale perlomeno discutibile per scelte e tempistiche, i lodigiani prevalgono solo grazie alla capacità di esaltare la propria applicazione nella fase difensiva e nella lotta a rimbalzo (37-29). i lodigiani riescono pure a disinnescare, con fatica, il dispositivo tattico estense rappresentato dalla pressione allungata a tuttocampo con rientro ad una zona imperforabile al centro e attenta sul perimetro.

L'arbitro a colloquio con coach Furlani (Foto Barbara Lodigiani ©2014)

Coach Furlani sanzionato con due tecnici ha dovuto lasciare la panchina nell’ultimo quarto (Foto Barbara Lodigiani ©2014)

In una serata di scarsa vena in attacco (41% dal campo) e del consueto timore ai “liberi” (59%) conta di più per l’Assigeco la fermezza nel mantenere costantemente alto il livello di voglia e concentrazione trovando l’interprete adatto a risolvere il dilemma del canestro nei momenti topici. In una serata vissuta dai rossoblu con l’inerzia sempre in mano e allunghi decisi nel secondo (27-16 al 4′, 36-26 al 9′) terzo (40-31 al 3′, 45-38 al 7′) e ultimo quarto (60-50 a 2.48″ dalla sirena) il minimo comune denominatore non può non essere un solido dispositivo di squadra tenuto insieme dalla competenza di Alvin Young (4/14 al tiro, 10/15 in lunetta, 6 rimbalzi, 4 assist) con preziosità assortite secondo il momento della contesa.

Marco Spissu (Foto Barbara Lodigiani ©2014)

Altra gara convincente di Marco Spissu (Foto Barbara Lodigiani ©2014)

La vivacità di Spissu (3/5 da tre, 3 assist) è ossigeno nel secondo periodo; Quarisa (2/2, 5 rimbalzi) rappresenta l’utilità, Sant-Roos (3/10, 4 rimbalzi, 5 assist) incide nella seconda parte di serata, Bonessio (1/5, 10 rimbalzi, 3 assist) e Ricci (4/11, 22 rimbalzi) rispondono “presente” quando serve. Chiumenti (3/4, 4 rimbalzi) si sacrifica all’ombra del canestro a “sportellate” con Benfatto tenuto a bada (2/6 5 rimbalzi) a differenza del più duttile Jennings (9/17, 7 rimbalzi) perno di Ferrara al pari di Mays (7/17 in 43′) opaco nel primo tempo (1 punto) e decisivo nel quarto periodo (14 punti) per rimettere in gioco i compagni, forse scoraggiati a 2.48″ dalle fiammate Assigeco (60-50) attivate dall’abilità di Masoni (3/4, 3 rimbalzi, 1 assist) di incidere nel momento giusto.

Gli arcobaleni di Mays abbinati alle “assurde” decisioni arbitrali (due tecnici gratuiti ai rossoblu) rimettono tutto in discussione a 20″ dalla sirena (62-62). Mays però sbaglia il libero aggiuntivo per il fallo subito sulla tripla del pareggio e rimanda il verdetto al supplementare perché Young in entrata dal lato preferito prende il ferro allo scadere. Stanchezza e tensione al massimo, Masoni propizia la svolta con un’altra magia dall’arco (66-62 a 1.37″), questa decisiva nel mettere le mani sulla vittoria glorificando nel contempo la difesa dei rossoblu che nel supplementare concedono a Ferrara solo il centro di Jennings con 18″ da giocare. Il sudore dei ragazzi di Andrea Zanchi, con il cuore stravolto dalle emozioni, trova il meritato premio.

UCC ASSIGECO – MOBYT FERRARA 69-64 

(17-14; 36-28; 47-44; 62-62)



UCC ASSIGECO Masoni 8, Sant-Roos 9, Bonessio 2, Chiumenti 8, Ricci 9; Young 18, Spissu 11, Quarisa 4. Ne: Donzelli, Rossato. All.: Zanchi

MOBYT FERRARA Ferri 1, Mays 22, Amici, Jennings 24, Benfatto 4; Spizzichini 8, Andreaus 3, Bottioni 2, Pipitone. Ne: Ghirelli. All.: Furlani
A

rbitri Materdomini di Grottaglie, Maffei di Preganziol, Bongiorni di Pisa

Note Spettatori 900 circa. Tiri liberi: Assigeco 16 su 27; Mobyt 14 su 17. Tiri da tre: Assigeco 7 su 18; Mobyt 6 su 27. Usciti cinque falli: Chiumenti (33′), Benfatto (33′), Amici (45′)

IL DOPOPARTITA

Mays (Foto Barbara Lodigiani ©2014)

Non sono bastati Mays e Jennings a Ferrara (Foto Barbara Lodigiani ©2014)

Un’altra domenica bestiale per l’Assigeco. La vittoria in extremis cancella i dolorosi ricordi delle ultime due settimane. «I ragazzi sono stati bravi a tenere mentalmente e a difendere forte, nella gara e nel supplementare – spiega Andrea Zanchi, coach rossoblu -. Abbiamo vinto contro noi stessi, gli avversari che sono molto forti, la brutta percentuale ai liberi causata dalla fatica per il lavoro svolto a limitare i punti di forza di Ferrara, alcune “strane” decisioni arbitrali, specie negli ultimi 2’. È una grande soddisfazione che ci teniamo come stimolo per preparare i prossimi impegni: a tre giornate dalla fine tutti si giocano tanto. Domenica a Firenze sarà altrettanto difficile».

Un arbitraggio che “genera” nove falli tecnici più antisportivi di contorno non può passare inosservato. «Preferisco non dire nulla – sottolinea Adriano Furlani, tecnico della Mobyt, espulso per due tecnici al 4’ dell’ultimo quarto bissando la “cacciata” dell’andata al 5′ del secondo periodo -. È stata una gara di enorme tensione e fisicità, con qualche colpo proibito. Il rammarico, oltre al risultato, è per aver buttato un’occasione. Non brillanti, abbiamo giocato con mentalità e intensità: torniamo con una sconfitta che, per come è maturata, è da valutare in modo più positivo che negativo».

“Pippo” Ricci esce sorridendo. «Ci siamo meritati una vittoria che ferma le tre serie di sconfitte, due delle quali veramente di stretta misura – dice il lungo teatino -. Dobbiamo recuperare le energie spese: stasera sono state tante».

Marco Spissu ha messo personalità. «Sono entrato con la voglia giusta per mettere in ritmo i compagni – commenta il play sardo -. Il primo canestro mi ha dato fiducia. Complimenti a tutti per la prestazione».

Alberto Chiumenti si è sacrificato. «Grande vittoria contro tutto e tutti – chiosa il capitano rossoblu-. Non era facile superare Ferrara, però nell’arco della contesa abbiamo meritato un risultato che è fondamentale per noi intenzionati a puntare ai play off. Abbiamo dimostrato ancora una volta di essere un gruppo che, indipendentemente dal risultato, non molla mai. Ora dobbiamo prepararci all’impegnativa trasferta di Firenze di domenica prossima».

Luca Mallamaci/Il Cittadino di Lodi