La premessa è d’obbligo: non sappiamo nello specifico come sia andata, cosa sia accaduto, ma di certo sappiamo com’è finita. Tante le voci che si rincorrono dalla sirena finale di gara-2, vinta da Mantova in rimonta su Ferrara. Concordi che per quanto sia alta la tensione, la pressione, in una serie di play-off in cui ci si gioca la promozione nel secondo campionato nazionale, il rispetto e la lealtà non devono venire meno a prescindere.

foto ufficio Stampe Dinamica Mantova

Adriano Negri, presidente Stings (foto ufficio Stampe Dinamica Mantova)

Non esiste mai giustificazione a eventuali fatti (o malfatti) verificatisi sul campo e negli spogliatoi del PalaBam di Mantova. E per quanto possa risultare poco edificante l’inizio, così come il seguito, c’è da rimarcare il lieto fine che rimette l’attenzione al centro del parquet del PalaMit2B di Ferrara, per il prosieguo di questa bella serie che si preannuncia giustamente combattuta. E la nostra certezza di poter godere delle giocate di puro talento e spettacolo dei bravi interpreti sui due fronti, sta proprio nella storicità di queste due società accomunate da valori concreti e quotidianamente tangibili, ribaditi in concreto dalle tante e belle iniziative di solidarietà, da più parti rimarcate. Oltre al rammentare, qualora ce ne fosse ancora bisogno, l’integrità morale anche di singoli come coach Adriano Furlani (di grande clamore il suo gesto di fair play alle Final Six di Rimini, per lui ‘di normale amministrazione’) o del presidentissimo mantovano Adriano Negri, sempre in prima linea nel mettersi all’altrui servizio come il più umile dei servitori (e che lo rende il più degno dei sovrani).

Adriano Furlani (coach Ferrara) (Foto Claudio Devizzi Grassi 2014)

Adriano Furlani, coach Ferrara (Foto Claudio Devizzi Grassi)

Risultano così di grande efficacia le poche ma sentite e volute parole dei ragazzi estensi: “Noi giocatori e staff della Mobyt Ferrara, appreso il contenuto del  comunicato stampa diramato dalla Soc. Pallacanestro Mantovana, ci teniamo a sottolineare che condividiamo il richiamo ai valori della lealtà sportiva espressi dai colleghi della Dinamica, e nel contempo ribadiamo le scuse a Johndre già formulate subito dopo l’accaduto e ribadite successivamente, nonché accettate da Ramon con una pubblica stretta di mano”.

Con l’effetto di ribadire la volontà di andare oltre ma con comprensione di colpa di grande senso critico e responsabilità, con cui dare giusto peso e lettura al comunicato Stings Mantova, che chiude: “…le provocazioni non possono mai sconfinare nell’offesa razziale e nella denigrazione. Queste degenerazioni sono inaccettabili nella vita quotidiana e, a maggior ragione, non permettiamo e perdoniamo che accadano sul campo e nello sport in genere. Crediamo che valori quali lealtà, rispetto, sana rivalità e onore siano fondamentali nello sport, e per questo, insieme ai nostri compagni Johndre e Ramon, andremo oltre, uniti, da squadra, come abbiamo sempre fatto aldilà di qualsiasi risultato sportivo. Conosciamo bene la società, i giocatori e tutto l’ambiente ferrarese e per questo vogliamo pensare che si sia trattato di un episodio avventato, isolato e non voluto e che siano solidali con noi nel dispiacere e nelle scuse verso i nostri compagni”.

Ora si torna in campo, certi che la voglia di tutti gli interpreti (spettatori compresi) sia quella di dare seguito alla grande festa che una gara di pallacanestro con tanti e tali contenuti tecnici, saprà esaltare.