Un campione in campo ed anche fuori.  Questo è Alvin Young, 36 enne newyorkese sempre col sorriso sulle labbra.
Emblematico quando la scorsa stagione nonostante il dolore dovuto all’infortunio al polso di gara 5 della semifinale play off contro Veroli si è presentato ai microfoni di Rai Sport per esternare tutta la sua gioia per una vittoria che poi si rivelerà decisiva per la salita in serie A della sua Reyer.
CARRIERA: Strano il destino con la guardia attualmente numero 13 ancora in forza alla formazione lagunare allenata da coach Mazzon che non sembrava neppure interessato alla palla spicchi. Amore sbocciato solo all’università prima al college di Mitchell poi alla Niagara University dove all’ultimo anno diventa con 25.1 di media miglior marcatore NCAA.
L’impatto con l’Europa è in Grecia costretto però dai problemi finanziari dell’Esperos a rientrare negli States dopo pochi mesi esattamente in IBL ai Trenton Shooting Stars .
Un infortunio al ginocchio rimanda il suo arrivo nel Belpaese. L’esperienza ed il fiuto di Arrigoni  l’aveva firmato a Cantù per poi fare marcia indietro dietro al suo problema.
In Italia sbarca nel 2001/2002 per merito della Bipop Reggiana dove contribuisce al raggiungimento della finale per la salita nella serie maggiore sconfitto solo da Napoli.
Stagione strepitosa da  24,2 punti di media condita da 3,4 rimbalzi e 2,6 palle rubate a partita, arrivando a segnare 43 punti in un singolo match. Tutto ciò serve a riconfermarlo per due ulteriori annate, facendosi amare dai tifosi biancorossi, ed ottenendo la tanto attesa promozione in A.
Cerca fortuna in Israele in due formazioni diverse intervallate dall’esperienza francese al Strasburgo dove disputa pure l’Eurolega realizzando anche 26 punti contro Lubiana.
Il suo rientro nel nostro campionato è col botto,a Capo D’Orlando infatti ne mette quasi 20 ad allacciata di scarpe nella serie A.
Nel 2007 torna a Reggio Emilia in Legadue dove è di nuovo idolo dei tifosi della Trenkwalder guadagnandosi il contratto anche per la stagione successiva.
Doloroso l’addio ai reggiani, è infatti incompreso a Pavia dove viene rilasciato a metà stagione per approdare a Venezia dove tuttora ricopre ancora il ruolo di capitano.

CARATTERISTICHE TECNICHE: Guardia non molto alta(188 cm) ma molto intelligente e brava pure a guadagnarsi falli nelle affollate aree avversarie.
Ottimo al tiro sia dalla media che dalla lunga distanza capace di strisce molto importanti dove fermarlo è quasi impossibile se non in maniera fallosa.
Guai a non metterlo nelle condizioni di tirare quando è onfire.
Giocatore da ultimo pallone ,quello decisivo . Non disdegna il fondamentale dell’assist migliorato strada facendo visto le frequenti gabbie creategli attorno dai coach avversari.
Difetto o carenza? Difficile trovarne anche se ad essere pignoli vista la sua statura potrebbe provare a giocare anche da playmaker.

DICONO DI LUI:Daniele Barilli,giornalista “Il Resto del Carlino, Reggio Emilia “
“A Reggio l’avevamo ribattezzato san Alvin: perché la grande qualità di Young è sempre stata quella di rendere semplici le cose impossibili. E perché tra i tanti giocatori che abbiamo conosciuto, ammirato ed apprezzato, è stato uno dei pochi capaci di vincere, quasi da solo, partite fondamentali. Una forza della natura che ha pure il pregio di non perdere mai il sorriso e di essere un esempio per i giovani. Per dirla in breve: se non ci fosse, bisognerebbe inventarlo.”

Matteo Marello-giornalista:” Ricordo che venne accolto a Reggio Emilia stagione 2001/2002 con un po’ di scetticismo all’ insegna del “e questo da dove sbuca??!” Poi a suon di sorrisi, e canestri è entrato nel cuore di tutti i tifosi reggiani e non.  Bello sentire i commenti di colleghi avversari elogiare le sue giocate nonostante portassero spesso alla sconfitta della squadra amata. Le sue serpentine in area erano davvero micidiali. Con gli anni ha affinato il tiro dalla distanza potendo continuare cosi ad esprimersi ancora ad alti livelli ed avere un’arma in più da usare contro le difese che non gli lasciano spazi”

 

CURIOSITA’: Soprannominato “Forever Young” per la verve che ancora mette oggi sul parquet nonostante le primavere sulle spalle non più gli sorridano.
Il suo giocatore preferito è Kobe Bryant un altro che come lui ha un filo che lo lega alla città di Reggio Emilia.