«Il ritorno al dilettantismo? Non mi convince proprio». Con Frosini si parla anche della riforma dei campionati voluta dalla Fip, che dal 2013 riporterà la Legadue fra i dilettanti, con due gironi a 16 squadre. «Adesso devo ancora studiarla bene, ma mi trova in completo disaccordo, e credo che sia così anche per buona parte dei giocatori. Aspettiamo anche come reagirà la Giba (associazione
giocatori, ndr)», commenta.
«E’ un’autoretrocessione che fatico a comprendere. Secondo me l’Italia sta vivendo un momento difficile, e non è in questo modo che comunque si risolvono le situazioni dello sport», ragiona. «Forse si pagheranno meno tasse, ma il modo per aiutare lo sport è un altro, è rivolgersi con forza, insieme, allo stato per ottenere sostegno».
Frosini vede anche tanti problemi: «Società che da quasi 20 anni sono abituate al professionismo faticheranno a tornare indietro, a livello
fiscale e organizzativo. E per i giocatori, a livello contributivo, non è certo un vantaggio. Con il professionismo una sorta di fondo pensionistico c’era, adesso cambierà anche questo per gli atleti».
Giornale di Reggio