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Basket Scauri - Allianz San Severo

La carica di Simone Bagnoli (foto di Claudio Devizzi)

foto di Matteo Cogliati

Le lacrime di capitan Boscagin (foto di Matteo Cogliati)

ALLE VINCITRICI SCAURI, MONTICHIARI, TEZENIS VERONA –  Tre degne vincitrici, una annunciata (la Tezenis), le altre due un pò meno anche se per i roster, ma soprattutto per quello che si è visto in campo, assolutamente meritato. Quella di Scauri è un pò una favola che racchiude tutto il bello di quello che vuol dire essere “minors”. Una società storica con oltre 40 anni di attività alle spalle, che a volte si è timidamente affacciata nel basket che conta e che ha trovato nell’occasione più importante una rivincita contro San Severo che oltre 30 anni fa aveva infranto i sogni promozione, come coach Addessi ci ha ricordato al termine della finale. In campo ci hanno pensato Richotti, play tascabile di origine argentina, e Simone Bagnoli, sceso in DNC per sparare le ultime cartucce di una carriera che gli ha dato forse meno di quanto meritasse e che ha chiuso in lacrime tra le braccia dei propri tifosi. Montichiari era data alla vigilia come una mina vagante perché il roster, con una frontline che include Perego, Cazzaniga e Marconato, e una rotazione a 9 uomini è uno dei più forti della DNB, ma problemi fisici ne hanno minato le certezze nell’ultimo scorcio di stagione. A Rimini è arrivata una grande rivincita, anche e soprattutto per coach Cadeo che ha vinto tatticamente, con i suoi quintetti lunghi e la sua difesa a zona, la finale. Infine Verona, la magnifica Scaligera. Non esiste altro termine quando si parla di una squadra che ha raggiunto quasi la perfezione cestistica, con l’esecuzione dei giochi portata ai massimi livelli, con una batteria di protagonisti tra cui è veramente difficile scegliere ed in cui in finale è venuto fuori il talento cristallino di Umeh. Ma l’immagine più bella sono le lacrime di capitan Boscagin, tornato a casa dopo aver girato mezza Italia, che ha alzato al cielo la coppa con la maglia della sua città.

FMC Ferentino - De' Longhi Treviso

I tifosi di Treviso, senza dubbio i più numerosi giunti in Riviera (foto di Claudio Devizzi)

Centrale del Latte Brescia - FMC Ferentino

Domenica da Ferentino sono arrivati in massa per la finale (foto di Claudio Devizzi)

LE TIFOSERIE IN RIVIERA – Veri e propri esodi di massa in riviera romagnola da parte di alcune tifoserie di formazioni presenti alla Fiera di Rimini a giocarsi la Coppa Italia. Caldissimi e rumorosi quelli di Treviso scesi in quasi 500 per un quarto di finali dominato dai propri beniamini per i primi 15 minuti. Coloratissimi quelli di Brescia e Ravenna. I primi hanno invaso la tribuna dietro al parterre mentre i vicini romagnoli con una bandiera giallorossa han fatto sentire la vicinanza a Rivali e compagni sconfitti da Torino. Han preso fiducia anche quelli di Ferentino sempre in crescendo nella 3 giorni di RNB arrivando a 500 per la finale ed i lontanissimi di Agropoli che hanno seguito con passione i ragazzi di Paternoster. Non dimentichiamo anche gli emiliani di Cento esperti in bellissime sciarpate rosse. Il tutto senza alcun accesso di rissa tra le varie fazioni presenti.

ALLA SECONDA EDIZIONE DELLA RNB 2015 – La prima edizione è stata definita un successo da tutti e confermarsi non era per niente semplice con tutti che attendevano al varco questa seconda del 2015. LNP non solo si è confermata ma ha esagerato dando prova come nel nostro paese ancora si può organizzare eventi interessanti che richiamano appassionati ed addetti ai lavori non solo per le belle gesta sui due campi dei giocatori / trici ma anche per tutti gli eventi collaterali, stand delle squadre, convegni, scuola di tifo, Nazionale 3 vs 3 e tante possibilità per grandi e piccoli di tirare e divertirsi. La conferma arriva anche dallo stesso Presidente Federale presente tutte le giornate a certificare pubblicamente il successo e la bontà della pianificazione biennale di questo evento. 30.000 visitatori e +50% rispetto alla prima edizione sono un biglietto da visita notevole da esempio anche per le categorie superiori.

connessioneALLA CONNESSIONE SUPERVELOCE – Girando per i palasport italiani, e non parliamo solo di “minors” ma anche di impianti rinomati, ci siamo sempre chiesti come sia possibile non avere una connessione decente per la sala stampa. A nostro avviso è pura cialtroneria e quello che abbiamo visto a Rimini lo conferma. Se c’è la volontà e ci sia affida a persone competenti allora si può godere di 15 Mbps in download/upload (nel momento clou, durante la semifinale Verona-Torino, ndr) che ha fatto sbavare tutti i giornalisti in sala stampa, che hanno potuto caricare articoli, foto e video in men che non si dica. Esperienza personale, giusto per fare un esempio. Video da quasi 100 Mb in qualità HD caricato in meno di 2 minuti su Youtube e partita di Eurolega Milano-Olympiakos vista in streaming sul LiveBasketball. Meditate (ed imparate) gente.

ARBITRI (di domenica)  Dopo aver visto 12 partite tra venerdi e sabato (vedi più sotto), ci preparavamo ad assistere ad un pò di confusione degli uomini in grigio nella giornata finale. Ed invece siamo stati smentiti. Prima di tutto complimenti al CIA per l’incontro organizzato all’ora di pranzo con tifosi e giornalisti, per rispondere a domande e curiosità, e poi per aver scelto una terna e due coppie assolutamente all’altezza dello spettacolo puro a cui abbiamo assistito nelle oltre 6 ore di basket di domenica pomeriggio. Un applauso va soprattutto alle due coppie, giovanissime, di DNB e DNC che hanno tenuto bene in pugno due gare molto complicate, decise entrambe nel finale e dove la miccia poteva esplodere in ogni momento. E poi la terna della finale ha risposto presente, rimandando al mittente anche le critiche piovute addosso agli arbitri dopo la semifinale tra Verona e Torino. Sono passati inosservati e questo, lo sappiamo, è il miglior complimento che si possa fare agli arbitri.

DOWNS 

Centrale del Latte Brescia - FMC Ferentino

Brownlee e Brescia, grandi delusi di Rimini (foto di Claudio Devizzi)

BASKET BRESCIA LEONESSA – Cade in semifinale una delle protagoniste della stagione regolare sin qui giocata in Gold. La Leonessa, seguita da quasi 500 anime colorite e cantanti sugli spalti, incappa in una giornata storta al tiro e come atteggiamento cedendo da favorita contro una Fmc che il giorno prima aveva faticato nei quarti con Treviso di Silver. I ragazzi di Diana che hanno nel gruppo la propria piacevole delizia e punto di forza dimostrano di non avere un vero leader al quale aggrapparsi nei momenti di difficoltà soprattutto quando Brownlee e’ iper-marcato. Con Nelson ed il capitano Loschi che pagano la tensione (4-16 in due dal campo), Alibegovic che forza troppo (0/9) e la coppia Fernandez-Passera che non riesce a costruire gioco la frittata è servita. Ora per il gruppo costruito da Bartocci, la Bragaglio e Bonetti importante dimenticare subito le scorie della sconfitta in vista di un play off da protagonista.

foto di Matteo Cogliati

Ortona ha ballato un solo giorno (foto di Matteo Cogliati)

WE’RE ORTONA – L’altra grande delusa delle finali arriva dalla DNC. E’ vero che le squadre in lizza  non si erano mai incontrate tra loro ma il roster e lo staff tecnico (Domenico Sorgentone ha vinto tanto tra serie B e serie C), indicavano la We’re se non come la favorita numero uno, almeno come una delle più accreditate. Ortona, dopo aver vinto ben 18 partite consecutive in campionato, aveva perso nell’ultimo turno contro Campli. Un campanello di allarme che è risuonato fortissimo in Riviera visto che la squadra marchigiana, dopo aver faticato tantissimo già venerdi per superare Corno di Rosazzo, si è fatta sorprendere dalla fisicità e dall’intensità di Scauri, uscendo malamente dalla competizione. Coach Sorgentone dovrà parlarci su e cercare di rimettere a posto, soprattutto mentalmente, la sua squadra in vista del finale di stagione.

Tezenis Verona - Manital TorinoARBITRI (di venerdi e sabato) – Purtroppo il miele sparso poco sopra non può essere distribuito anche a chi era sceso in campo tra venerdi e sabato, anche se il Ursi (il migliore visto a Rimini) aveva gestito bene, insieme ai colleghi, la sfida tra Ferentino e Brescia. Sugli altri campi si sono visti molti errori, non solo di valutazione, ma soprattutto di gestione. In DNC, soprattutto, abbiamo avuto la sensazione che l’inesperienza abbia giocato un brutto scherzo agli arbitri, incapaci di tenere in pugno la partita e di non dare alle squadre un metro su cui adeguarsi. La giovane età però c’entra poco con la perla del weekend, arrivata nella semifinale tra Torino e Verona. Gli scaligeri hanno vinto meritatamente e la PMS si è lasciata trascinare in una polemica con gli uomini in grigio che non ha portato da nessuna parte, ma vedere arbitri di esperienza voler ergersi a protagonisti rovinando una gara bellissima, è purtroppo l’ultima cosa a cui volevamo assistere e di cui LNP aveva bisogno.

a cura di Alessandro Salvini e Fabrizio Quattrini


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