Ante Tomic, uno dei migliori lunghi in Europa, scelto nel 2008 con la numero 44 dai Jazz (fcbarcelona.com)

Ante Tomic, uno dei migliori lunghi in Europa, scelto nel 2008 con la numero 44 dai Jazz (fcbarcelona.com)

TRA EUROPA E NBA – Ormai ufficiale la volontà degli Utah Jazz di pagare il buyout al Barcelona per ottenere Ante Tomic. Nel roster è già presente un lungo europeo, Rudy Gobert, il francese del 1992 che si è rivelato utilissimo nella rotazione di coach Snyder. Se fino a poco tempo fa Bargnani si trovava al centro delle discussioni più per i demeriti che per le sue qualità, ora i radar NBA sono su di lui, vista soprattutto la scadenza del suo contratto in estate. L’idea di Phil Jackson è di poterlo ri-firmare ad una cifra ragionevole, dato che ora guadagna 11.5 milioni di dollari all’anno e onestamente sono un po’ troppi per la resa del lungo romano. Nella filosofia e nell’impostazione del triangolo, il Mago potrebbe dare del suo meglio, ed è risaputa la stima del coach Zen nei suoi confronti; sarà da valutare anche la volontà del giocatore, concentrato ora sul finale di stagione da sfruttare al meglio, per poi prendere in considerazione tutte le possibili opzioni.

Nella capitale, i Wizards stanno tenendo sotto controllo due giocatori che stanno militando nel campionato cinese: Will Bynum e Bobby Brown, rispettivamente ai Guangdong Tigers e ai Dongguan Leopards. Due elementi che hanno militato sia in NBA che in alcuni team europei di alto livello, con parecchia esperienza alle spalle e tanta voglia di tornare a giocare nel campionato numero uno al mondo. Potrebbero essere messi sotto contratto per allungare a 15 giocatori il roster della squadra che ricopre in questo momento il quinto posto all’est, ma che potrebbe anche agganciare il terzo/quarto posto con uno sprint finale e qualche calo di prestazioni di Bulls e Raptors. Anche Carlos Arroyo potrebbe tornare a fare comodo a qualche franchigia NBA, ma per ora rimane a Porto Rico dopo aver rotto con il Galatasaray.

Blake Griffin, ancora incerta la data del suo rientro (Jae C. Hong/Associated Press)

Blake Griffin, ancora incerta la data del suo rientro (Jae C. Hong/Associated Press)

SITUAZIONE INFORTUNI – Dovrebbe essere mercoledì il giorno del rientro di Avery Bradley, contro i Memphis Grizzlies, dopo l’infortunio al gomito sinistro che l’ha tenuto fuori alcuni giorni. Era previsto ieri, contro i Warriors, il ritorno in campo di Blake Griffin, dopo essersi sottoposto ad un intervento chirurgico il 9 febbraio. L’infezione da stafilococco al gomito destro è stata rimossa, e l’ottimismo per tornare ad avere il numero 32 in maglia Clippers il prima possibile sembra essere svanito negli ultimi 3 giorni, dopo che lo stesso Rivers ha ammesso senza troppi giri di parole che il rientro della sua power forward non può essere preventivato. Operazione al tendine d’achille per Wes Matthews programmata per mercoledì mattina, a meno di stravolgimenti. Un po’ lungo il ritorno in campo per Dwight Howard, fuori dal 30 gennaio, anche se McHale sembra fiducioso a proposito del recupero, specificando che la corsa procede bene, sia su tapis-roulant che sul parquet. Non si è però parlato di una data per il rientro.

BUONE NOTIZIE A MIAMI E OKC – Dopo l’All Star Weekend, la Lega è stata scossa fortemente dai problemi di salute di Chris Bosh, il giocatore che in assoluto vanta il contratto garantito più remunerativo (118 milioni di dollari che scadrà nella stagione 2018/19). La presenza di sangue nei polmoni costringerà CB a saltare il finale di regular season e l’eventuale post-season, ma la lieta novella riguarda la presenza del lungo da Georgia Tech all’American Airlines Arena in occasione della gara casalinga contro i Celtics. Ovviamente non giocherà, ma parlerà per la prima volta con la stampa dopo la brutta vicissitudine, e già questo sarà positivo sia per gli Heat che per l’intera Lega.

Con la prestazione di questa notte da 30 punti, 17 assist e 11 rimbalzi, Russell Westbrook ha inanellato la quinta tripla-doppia nelle ultime sei partite disputate, nella vittoria per 108-104 ai danni dei Raptors. Tenendo conto che nell’unica partita dove non è arrivata la grande statistica il numero 0 ha concluso con 43 punti, ad OKC l’assenza di Durant pesa di meno e il muro dei record viene continuamente colpito da un giocatore che, con una posizione in classifica più rilevante, sarebbe senza dubbio il più serio candidato per il titolo di MVP della regular season.
Tra due giorni lo speciale su Russell Westbrook, nella consueta edizione di NBA Hot, la rubrica destinata al giocatore che fa parlare di sé più di chiunque altro per le sue prestazioni nell’ultima settimana. Stay tuned.