Tony Giovacchini, capitano Prima Veroli

VEROLI – Se è davvero maturata è giunta l’ora di mostrarlo. Con l’arrivo della Domotecnica Ostuni per la Prima si apre oggi un doppio turno casalingo da sfruttare per sistemare la sua ancora traballante classifica e rilanciarla. Tra pugliesi e Reggio Emilia, capolista ma non imbattibile, da qui a venerdì prossimo ci vogliono 4 punti, quelli necessari e sufficienti per scacciare definitivamente la retrocessione, quelli necessari e speranzosi per dare la caccia ai playoff.

 

Per la settima di ritorno della Legadue si torna a giocare al palasport di Frosinone nel canonico orario delle 18.15 di domenica (radiocronaca su ExtraRadio, in streaming su www.extraradio.it): tra anticipi, posticipi, trasferte e neve non succedeva dallo scorso 20 novembre, la sconfitta interna per mano di Imola. Un precedente da cancellare a tre mesi di distanza con una prestazione tosta, senza amnesie, ovvero una rarità nella stagione della formazione di Nando Gentile. Dopo la vittoria in sicurezza con Piacenza, il ko restando in partita fino all’ultimo sul campo di Brindisi, il clamoroso black out subito nella ripresa a Forlì sta a testimoniare che di questa Prima non ci si può ancora fidare. E’ ancora una squadra in grado di poter perdere con tutti, piuttosto che vincere con tutti.

 

Contro Ostuni c’è la possibilità di far ricredere i tanti, legittimi scettici. L’avversaria chiude attualmente la zona playoff al settimo posto con Jesi e Piacenza, 4 punti sopra Veroli, che rispetto ai salentini ha però una gara in meno. E alla Domotecnica, che allora ancora non si chiamava così, è legato il ricordo della più bella prestazione dei giallorossi in quest’annata negativa, l’altisonante successo per 107-84 dell’andata al PalaPentassuglia di Brindisi. Un risultato, tuttavia, che non può traslarsi all’incontro odierno, perché nella Prima non c’è più l’artefice principe di quel blitz, Jason Rowe, che coi suoi 30 punti griffò l’unico suo vero squillo in maglia giallorossa, aiutando l’allievo Gentile a vincere lo scontro diretto con il maestro Marcelletti. Il quale, dopo la retrocessione patita lo scorso anno a Verona, sta dimostrando nella Città Bianca di essere ancora “Il Professore”. Alla guida di una matricola assoluta priva di stelle e inesperta di Legadue –  soltanto due giocatori ad avere esperienza vera della categoria, il pivot Tommaso Rinaldi (7.9 punti e 3.5 rimbalzi in 23’ di media) e l’ex Marco Rossetti (3.8 punti in 19’), e tre delle quattro punte della squadra al primissimo  anno nella categoria, il 23enne rookie americano Aaron Johnson (folletto di 1.72 da 14.5 punti in 33’, miglior assistman della lega con 5.2 smazzate), la guardia slovena Jaka Klobucar (12.5 punti in 30’, male il 24.4% da tre), l’esplosiva ala forte italo-americana Dane Diliegro (altro rookie da 11.0 punti+8.1 rimbalzi in 27’, 3° rimbalzista assoluto), mentre era già a Verona lo scorso anno l’ala lettone Mareks Jurevicus (13.2 in 33’, miglior tiratore della squadra col 40.2% dall’arco) – l’ex condottiero della storica Caserta scudettata sta riuscendo a portare i suoi nelle zone nobili della classifica, pur con la parziale zavorra dell’impossibilità di operare sul mercato da inizio febbraio per il mancato rispetto dei parametri Comtec, che ha portato il Consiglio federale a multare il club pugliese con 36 mila euro e il blocco del mercato.

 

Ostuni viene da tre vittorie, tutte casalinghe, in quattro gare, l’ultima il 76-63 a Brindisi contro Bologna, fuori casa gioca meglio che dentro (4 vinte e 5 perse contro il 5-6 interno), è squadra che non brilla in nulla di particolare ma sa fare un po’ tutto. Ma resta un’avversaria assolutamente alla portata della Prima, che ha il dovere di far restare a casa i due punti. Incredibile a dirsi, dopo tante malefatte la stagione può essere ancora svoltata in direzione positiva. Sarebbe un peccato mortale continuare sulla solita strada accidentata.

Paolo De Persis