Sottotono. Non c’è altro modo per definire il secondo giorno dell’All Star Game di Orlando. Chi si aspettava giocate spettacolari, divertimento e un livello tecnico alto è rimasto sicuramente deluso.

Evans trionfa nello Slam Dunk Contest (Getty Images)

Partiamo dalla fine. Jeremy Evans si aggiudica lo “Slam Dunk Contest“. Impresa non troppo difficile visto il livello medio della gara. Nella mediocrità generale il giocatore di Utah fa vedere un paio di buoni numeri. La seconda schiacciata del vincitore è da urlo. Evans infatti inchioda due palloni, passatigli da Hayward, nello stesso canestro riuscendo contemporaneamente a saltare il suo assist-man. Per il resto poche cose da segnalare. Budinger schiaccia, bendato, all’indietro, riproponendo il numero che venti anni fa permise a Cedric Ceballos di conquistare il titolo. George non mostra grandissime cose, anche se regala al pubblico una schiacciata “fosforescente”. Infatti il giocatore di Indiana fa spegnere le luci all’interno dell’Amway Center e, indossando una particolare divisa luminosa, inchioda una  360 molto ben fatta. Per il resto da segnalare la deludente prestazione di Derrick Williams.

Love, vincitore del 3-Pt Contest (Getty Images)

Sorprese nel “3-Pt Contest”.  Infatti, nonostante tutti indicassero come favoriti Kevin Durant e il campione uscente James Jones, è stato Kevin Love ad aggiudicarsi il premio di miglior tiratore da oltre l’arco. Nonostante il grandissimo talento dell’ala di Minnesota, la vittoria di Love è il chiaro sintomo di una gara dal livello abbastanza mediocre. Nel primo round le prestazioni di Durant (20) e Jones (22) fanno ben sperare. Per il terzo ed ultimo posto che vale l’accesso alla finale c’è bisogno di uno spareggio tra Love e  Chalmers, fermi entrambi a 18. La spunta l’ala dei Timberwolves che poi fa segnare un 16 in finale. Anche Durant mette a referto 16 punti, e concede a Jones l’occasione di aggiudicarsi il titolo senza neanche troppi sforzi. Ma l’esterno di Miami delude ampiamente (12) e saluta la possibilità di difendere il titolo ottenuto lo scorso anno. Ancora spareggio. Love mette un 17 che gli assicura la vittoria. Successi che coglie di sorpresa un po’ per tutti. Da segnalare anche l’omaggio di Anthony Morrow a Drazen Petrovic: la guardia dei Nets, infatti, si presenta alla gara indossando la canotta dell’indimenticato talento slavo, che regalò parte della sua classe agli spettatori oltreoceano prima di morire in un tragico incidente, a soli 29 anni.

Nella serata si sono svolti  anche lo “Shooting Star”, vinto da New York che riesce a battere Houston con un tempo di poco superiore ai 35 secondi, e lo “Skills Challenge”, conquistato da Tony Parker davanti a Deron Williams e Rajon Rondo.