Nando Gentile, coach Prima Veroli

VEROLI – Anche per la cabala la trasferta in Romagna appare propizia alla Prima. Forlì fu proprio l’avversaria con cui Nando Gentile bagnò il suo esordio sulla panchina giallorossa lo scorso 6 novembre. E fu un debutto felice, con quella vittoria larga. La Marcopoloshop.it è la stessa di allora, anzi avrà un Easley in meno sottocanestro (Nardi mancò pure all’andata), mentre Veroli ha perso Rowe ma ha innestato Elder e Giovacchini. Ci sono i presupposti per il bis personale del coach casertano: “E’ passato un po’ di tempo da quel confronto, le due squadre sono comunque diverse da quelle che si sono incontrate all’andata. Noi dobbiamo continuare a giocare come stiamo facendo, con la differenza di essere un po’ più determinati nei momenti decisivi della partita. Se questo accadrà tutto andrà bene”.

 

E’ un periodo particolare per il tecnico giallorosso, per motivi che vanno oltre la sua esperienza da allenatore in Ciociaria. In settimana c’è stato l’annuncio dell’uscita in libreria, il prossimo 1 marzo, della sua biografia, scritta dal giornalista Sante Roperto. Il libro ripercorre la carriera di “un’icona della pallacanestro italiana”, con il contributo di tanti famosi compagni di viaggio del “principe di Tuoro”, tra giocatori, allenatori e giornalisti. Il titolo è “L’uomo dell’ultimo tiro” e automaticamente viene da chiedere a Gentile se in questo Veroli lo lascerebbe a qualche suo attuale giocatore o se lo prenderebbe sempre lui se fosse ancora in maglietta e pantaloncini: “L’ultimo tiro sarebbe sempre e comunque il mio. Con qualsiasi compagno e in qualsiasi squadra l’ultimo tiro sarà sempre il mio. E’ stato così in tutta la mia carriera”, risponde secco uno che a 16 anni era già uomo simbolo della Juve Caserta.

 

Alla domanda se nella pallacanestro italiana di questi tempi ci sia un nuovo Nando Gentile, la risposta è altrettanto scontata: “Ce ne sono due: uno si chiama Stefano e l’altro Alessandro (i figli, ndc). Sono due giocatori diversi come caratteristiche ma entrambi con grande determinazione, voglia di fare e professionalità. Due giocatori che stanno facendo bene nel nostro basket”. E mettendo da parte il “cuore di papà”? “Un giocatore come Aradori può essere uno alla Gentile”.

Paolo De Persis