Massimo Maffezzoli, vice allenatore Prima Veroli

VEROLI – I tifosi della Prima sperano che non si riveli davvero la “fatal Verona”. A quelli che sono di fede milanista è già successo nella storia di digerire amaramente una trasferta all’ombra dell’Arena. Coi colori giallorossi si augurano il contrario, anche perché il presidente Zeppieri è interista, quindi rivale per eccellenza del Milan. Serve pure questo per esorcizzare la paura di quanto potrà succedere domenica al PalaOlimpia nella sfida contro la Tezenis che deciderà la continuazione o la fine anticipata della quinta stagione di Legadue di Veroli. Che al proprio interno può sfruttare la presenza di una “spia” per preparare al meglio il match in terra scaligera.

 
Il nome in codice è “Max”, Massimo Maffezzoli all’anagrafe di Verona, dove il vice allenatore della Prima è nato, vive e andrà a giocarsi la partita dell’anno. Con lui lo “sceneggiatore” si è divertito: “Diciamo che è stato abbastanza cattivo: se in estate mi avessero detto che mi giocavo la stagione contro la mia Verona me lo sarei evitato volentieri”, dice l’assistente di Nando Gentile. Dentro il club veronese ha diversi amici: “Il mio capitano di quando allenavo la squadra Allievi di Verona è l’attuale capitano di Verona, Giorgio Boscagin, con lui ho un rapporto più stretto rispetto agli altri. Ma in questa settimana non l’ho chiamato perché quando si tratta di sfottò è meglio stargli alla larga…”.
 
Veroli e Verona sono accomunate dal prossimo scontro diretto ma anche dal fatto di essere due grandi deluse del campionato, pure i veneti, infatti, erano partiti con ambizioni importanti. Entrambe vengono anche dalla brutta sconfitta del turno precedente, pertanto c’è da chiedersi chi arrivi peggio alla resa dei conti di dopodomani: “Difficile dirlo chi stia peggio, abbiamo subito due sconfitte ugualmente pesanti, ma entrambe sapevamo che comunque la partita decisiva per i playoff restava quella di domenica. Verona avrà dalla sua il fatto di giocare in casa, domenica scorsa in conferenza stampa sentivo Nando che parlava di un fattore campo non importante a Verona ma non sono d’accordo, il PalaOlimpia è un impianto caldo (Verona aveva il 7° pubblico più numeroso della Legadue al termine dell‘andata, quasi 2500 spettatori di media, ndc), la dimostrazione è che c’hanno perso tutte, e dico tutte, le squadre più forti del campionato”. La ricetta del concittadino per batterla è la seguente: “Non farla gasare. Bisognerà limitare chiaramente Porta che sta vivendo un periodo di forma straordinario e non far esaltare uno come West perché se succede lui si porta dietro tutto il pubblico”.
 
Maffezzoli mette la mano sul fuoco sull’impegno che sta vedendo in settimana da parte di tutti i giocatori giallorossi: “Non esistono giocatori che andando verso una partita decisiva non ci mettono il massimo dell’impegno. Sto avendo il sentore che la condizione della squadra sta tornando quella ottimale, la pausa che abbiamo avuto a cavallo di Pasqua è stata deleteria per noi, è vero che ci ha dato modo di recuperare Elder ma ci ha fatto perdere quel ritmo che avevamo preso con le 5 vittorie in 6 gare. Comunque a Verona ci vorrà tutto per vincere: tecnica, tattica, attributi”.
 
Da primo assistente, lui è la persona adatta a cui chiedere se Gentile sta vivendo con tensione questa settimana. Stasera alle 23.30 il coach giallorosso sarà protagonista su La7 di uno speciale all’interno del programma “Sotto Canestro”, una tempistica certo particolare alla vigilia di una gara in cui l’ex campionissimo casertano si gioca pure la possibilità della conferma sulla panchina giallorossa della prossima stagione: “Se c’è una persona nel nostro gruppo abituata a giocare gare importanti questa è Nando. Come altre volte lo sto vedendo molto attento e fiducioso. Anzi, adesso rivelo pure un qualcosa che può apparire come una bestemmia: dopo la sconfitta casalinga con Sant’Antimo, alla prima partita del girone di ritorno, Gentile disse alla squadra che potevamo essere promossi in Serie A, lui ne era convinto allora e ne resta convinto ancora adesso”. Un fuoriclasse dell’ottimismo, in effetti, vedendo cosa ha combinato la squadra nelle ultime due partite. Tuttavia è un ottimismo in parte condivisibile – almeno per la conquista dei playoff – perché Verona e la successiva avversaria Jesi sono squadre assolutamente alla portata di una Prima “decente“. Peraltro, Verona giocherà sì col coltello tra i denti, ma anche in caso di ko con Veroli avrebbe ancora la possibilità di acciuffare i playoff nell‘ultimissimo turno, lumicino di speranza che potrebbe rendere gli scaligeri meno affamati dei colleghi ciocari: “Non credo, perché a quel punto non dipenderebbe soltanto da loro ma dai risultati delle dirette avversarie, per cui ritengo che pure per Verona quella con Veroli sia la partita della vita. Non gli mancheranno le motivazioni, non può essere altrimenti per una squadra che al suo interno ha anche gente che ha giocato semifinali alle Olimpiadi (Porta, con l’Argentina a Pechino 2008, vincendo poi il bronzo, ndc). Insomma, sarà una finale secca per entrambe e come tale ci potranno essere delle sorprese. Stiamo preparando la gara proprio su questo, sapendo che potrebbe anche essere decisa non dai “soliti noti” ma da qualche outsider che può giocare una partita al di sopra del suo standard“.
                      
Paolo De Persis