Leonardo Zeppieri, presidente Prima Veroli

VEROLI – La boccata d’ossigeno più grossa la sta tirando lui. Non deve essere un’esperienza gradevole vedere un “giocattolo” che costa qualche milione di euro a serio rischio di sfasciarsi, dopo averci messo tanto per fabbricarlo. E’ quanto è successo, e quanto non è ancora sicuro di aver evitato definitivamente, a Leonardo Zeppieri, che da presidente della Prima Veroli ha dovuto ingoiare in questa stagione bocconi amari del tutto inattesi. Forse il contrappasso alle molteplici soddisfazioni ottenute negli ultimi tre anni di Legadue, seppure prive della soddisfazione principale, l’agognata promozione in Serie A.

 
Aver lasciato l’ultimo posto della classifica e potersi presentare con spirito rinfrancato alla prossima sfida con l’eterna rivale Brindisi solleva il numero uno giallorosso: “E’ una bella notizia non essere più ultimi, ma il campionato non è finito qui. Certo, un altro passo falso con Piacenza sarebbe stato deleterio e quindi ora respiriamo. Non valiamo l’ultimo posto e abbiamo ancora tempo ulteriore per dimostrarlo. Domenica è stata una partita molto difficile dal punto di vista mentale, però ho visto la squadra più concentrata rispetto a tante altre volte. Una vittoria che ci può ridare morale, affinché capiamo che possiamo giocarcela con tutte le squadre”. Un successo che ha ridato convinzione anche nei confronti di Nando Gentile, verso il quale la fiducia stava vacillando fortemente da parte della stessa società: “La fiducia su Gentile non è mai mancata – replica Zeppieri – Lui è stato preso soprattutto per ridare vigore mentale alla squadra, da questo punto di vista ce l’ha messa sempre tutta e quindi non si può imputare questo a lui. Le cose non hanno girato mai bene negli uomini principali: con Piacenza Jackson ha fatto 26 punti, se avesse avuto in stagione una media di 18, nemmeno di 26, staremo a parlare di un altro campionato. Però ci sono le annate un po’ così, spero che da questa settimana Gentile possa lavorare in modo più tranquillo”.
 
Ancora del lavoro da fare c’è sul ricoinvolgimento di Gatto nelle vicende della squadra, dopo un reintegro che non sembra ancora avvenuto al 100%: “La mossa di averlo rimesso in squadra si spiega con il fatto che in un momento così critico abbiamo bisogno di tutti, anche di Ivan Gatto. Averlo lasciato ad allenarsi a parte non è stata una scelta facile, era il capitano della squadra, ma aveva bisogno di un periodo di riflessione pure lui. Crediamo che possa essere un giocatore molto importante per lo spogliatoio, visto che siamo così in basso anche lui può portare un mattoncino per ridare fiato alla squadra e all’ambiente”. Ma lui e Gentile appaiono due separati in casa: “No assolutamente, non esiste. Gatto e Gentile sono due professionisti che cercano di fare il bene del Basket Veroli, un po’ di frizione c’è stata, ma se sono due persone intelligenti devono lasciare da parte tutto. Poi, se qualcuno facesse il contrario, la società è sempre pronta ad intervenire”.
             
Paolo De Persis