Donell Taylor torna a fare magie e conduce la Trenk alla vittoria su Ostuni per 91-74 (foto pallacanestroreggiana.it)

I pugliesi mettono paura alla Trenk rimontando nel 4° quarto, ma il break vincente è della PR

REGGIO EMILIA – Nell’anticipo del sabato della 26a giornata di LegaDue la Trenkwalder conferma di aver ritrovato la strada giusta e dopo la vittoria di S. Antimo batte anche la Domotecnica Ostuni per 91-74, punizione severa per gli ospiti dopo una gara equilibrata nei primi tre quarti, la rimonta e persino il vantaggio di Ostuni nel quarto e il colpo definitivo della Trenk a 8′ dalla fine. Reggio Emilia sempre capolista, Ostuni un po’ più lontana dai playoff.

Quintetti base Trenkwalder RE: Robinson, Taylor, Frassineti, Filloy, Cervi; Domotecnica Ostuni: Johnson, Klobucar, Jurevicius, Rossetti, Basei.

Alla palla a due Menetti conferma la scelta di Frassineti e Cervi in quintetto facendo partire dalla panchina l’esperienza di Slanina e Chiacig e la Trenk parte subito forte proprio grazie a una fulminea volata mancina dell’ala forlivese e alla doppia stoppata di Cervi sui tentativi da sotto di Rossetti e Basei. Subito in partita anche Taylor con un jumper e l’assist in contropiede per Frassineti a firmare il 6-0 iniziale. Ostuni reagisce però immediatamente grazie alla tripla di Jurevicius e il gioco da tre punti di Klobucar. Lo sloveno spinge la transizione ma va a sbattere contro Robinson, così è Filloy a concludere da vicino per l’8-6. Marcelletti cambia la sua coppia di lunghi con Diliegro e Rinaldi a subentrare a Basei e Rossetti, ma è sempre Klobucar a realizzare con una mirabile affondata a due mani. Frassineti segna tutto solo da tre e Taylor raddoppia in transizione. Johnson si incunea in area e controlla con notevole abilità il pallone per depositarlo in rete, ma poi tenta di fermare Taylor con un fallo antisportivo: la differenza fisica è, però, troppo evidente e la guardia reggiana riesce anche a segnare. Filloy colpisce da tre per il 19-11 a 1’40” dalla sirena mentre gli ospiti avanzano solo dalla lunetta. La Trenk cerca un passaggio di troppo e fallisce da sotto con Robinson, così Johnson può infilare una bomba. Filloy non replica e l’ultimo tentativo di Rinaldi viene cancellato da Chiacig, il primo equilibrato parziale si chiude sul 19-16.

All’inizio della seconda frazione Ostuni non approfitta degli errori dalla distanza di Robinson e Slanina, perché Diliegro si fa stoppare dal pimpante Chiacig di questa sera. Si segna poco e solo dalla lunetta in questo secondo quarto e il primo canestro è un arresto e tiro di Antonutti (23-17, 7′). Taylor realizza appoggiando al tabellone e poi prova subito a ripetersi dopo aver recuperato la rimessa gialloblu ma affretta il tiro e sbaglia. Jurevicius ritrova il canestro dalla distanza ma ancora Antonutti risponde scucchiaiando in precario equilibrio il 29-20 a 4’25”. Basei trova un buon varco in area e deposita un comodo lay-up, imitato poco dopo da Klobucar che intercetta l’extra pass di Frassineti e porta a casa un contropiede facile facile. La difesa pugliese cresce di intensità ma Taylor risolve sparando con successo da tre prima che Johnson replichi con un arcobaleno ravvicinato che induce il time-out di Menetti (32-28, 2’06”). Il reggiano Carenza entra nelle fila pugliesi al ritorno in campo e assiste al taglio vincente di Filloy e al contropiede di Taylor, ben servito dal pregevole assist di Ruini. Klobucar segna una coppia di liberi e l’errore da sotto canestro di Filloy permette a Johnson di fare altrettanto, riavvicinando Ostuni prima che la tripla di Ruini e la preghiera non accolta di Klobucar fissino il definitivo 39-31 di fine primo tempo.

Chiacig inizia il terzo quarto al posto di Cervi, gravato da tre falli, ma è la combinazione Robinson-Filloy a sorprendere Ostuni con un’ottima rimessa a battere anche la sirena dei 24”. Klobucar regala il pallone a Taylor che lancia il confortevole appoggio volante di Robinson prima che Rinaldi rovesci da sotto per il 43-33 a 8’01”. La circolazione di palla dei pugliesi è fluida ed efficace e costruisce ottimi tiri per Rossetti e Rinaldi, ma la penetrazione di Taylor e la solita tripla volante di Frassineti mantengono invariate le distanze. Robinson ha vita facile nell’infilare per ben due volte la difesa distratta della Domotecnica in un periodo in cui il metro arbitrale si irrigidisce notevolmente, non lasciando più correre il minimo contatto. Ostuni ritrova un po’ di ossigeno grazie al jolly da metà campo pescato da Jurevicius allo scadere del possesso e il trend sembra cambiare, tanto che un appoggio di Klobucar e l’allungo fallito da Taylor permettono alla squadra di Marcelletti di riportare il divario in singola cifra grazie ai tre liberi che Jurevicius mette a segno dopo il time-out di coach Menetti (52-43, 3’36”). Gli arbitri sembrano voler essere per forza protagonisti e alla prima protesta di Marcelletti gli affibiano un tecnico e poi addirittura una misteriosa espulsione. Il Professore abbandona il campo tra gli applausi del pubblico reggiano, ancora molto legato all’allenatore avversario, e la Trenk trasforma tutti e quattro i liberi delle sanzioni. Carenza approfitta di una disattenzione reggiana per appoggiare al vetro e segnare dalla media distanza poi Taylor inventa due punti in sospensione, ma Klobucar si prende le luci della ribalta con una mirabolante schiacciata da highlight che scuote il ferro e lascia attonito il PalaBigi. Meno spettacolare ma ancor più efficace è la tripla di Antonutti che riallarga il divario. Nell’ultimo minuto però i canestri di Jurevicius e Johnson ricuciono lo strappo e fanno segnare sul tabellone il 61-54 con cui si va all’ultima pausa.

Klobucar riprende da dove aveva lasciato prima della pausa e segna con un bel lay-up il -5. I supporter reggiani sentono le difficoltà della PR e aumentano i decibel del loro tifo, ma Carenza e lo stesso Klobucar non si lasciano distrarre e con due triple consecutive mettono la freccia e regalano ad Ostuni un insperato sorpasso, costringendo coach Menetti al time-out (61-62, 8’40”). Al rientro Cervi arpiona di pura volontà il rimbalzo, dando la possibilità a Slanina di mandare a bersaglio una tripla che vale il controsorpasso e si rivela la scossa decisiva che rianima la Trenk e accende un parziale impressionante: Taylor da vicino e di nuovo Slanina da lontano portano lo score sul 68-62 a 7’20”, ancora Taylor recupera e appoggia il contropiede solitario e, dopo i due punti di Diliegro, Robinson mortifica i gialloblu con una tripla frontale del 73-64. Anche la bomba di Berti prova a tenere la sua squadra aggrappata alla partita, ma un infallibile Slanina ripaga con la stessa moneta e poi cattura un importante rimbalzo sull’errore da lontano di Rinaldi, concedendo a Robinson la possibilità di riallungare dalla lunetta. Rinaldi getta via un pallone con un improbabile passaggio smarcante e il fallo di Klobucar vale a Slanina un paio di liberi, entrambi a segno (81-67, 3’46”). Robinson ruba a Johnson e scappa in contropiede e quando il piccolo play si butta in area trovando solo le braccia protese di Cervi, gli ennesimi liberi di Robinson portano a 17 le distanze di vantaggio per la Trenk, chiudendo definitivamente i conti. Gli ultimi tre minuti sono semplice accademia per la Reggiana, mentre la Domotecnica ormai rassegnata è sfinita dall’estenuante rincorsa e i canestri di Jurevicius e Johnson servono soltanto a fissare il definitivo 91-74.

Pensieri della buona notte

La Trenk gioca come il gatto con il topo con Ostuni: sonnecchia nel primo quarto, balza all’attacco nei quarti centrali, lascia divertire la preda all’inizio del quarto e, forse intimorita dai denti mordaci degli avversari, affila gli artigli e sferra la zampata decisiva negli ultimi 7 minuti, non lasciando scampo ai gialloblu, la cui prestazione tenace e grintosa spinta dalla formidabile coppia Klobucar-Jurevicius (19 punti e 6/14 il primo, 18 e 5/10 il secondo) non meritava una punizione tanto grande.

Most Valuable Player Donell Taylor & Donatas Slanina

Don e Don, diversi ma ugualmente decisivi: il mago di Washington sfodera un’esibizione d’alta scuola, illudendo gli avversari di essere ovunque (7 recuperi), creando per i compagni e finalizzando in prima persona (24 con 9/18 al tiro); il killer lituano, apparso spento nelle ultime giornate in cui esce dalla panchina, colpisce il nemico al momento giusto: è lui a dare il via al micidiale break con cui la Trenk finisce la Domotecnica e a firmarlo con la sua arma preferita, la tripla (15 punti e 7/7 ai liberi). La Differenza.

Least Valuable Player Ursi-Beneduce-Bertelli

Difficile trovare un peggiore nella Domotecnica, che gioca alla pari della capolista con coraggio e abilità. Dietro la lavagna mandiamo allora la terna arbitrale, rea di cercare l’attenzione a tutti i costi dopo l’intervallo, quando cambia improvvisamente il metro di giudizio fischiando ogni minimo contatto e cacciando misteriosamente coach Marcelletti alla prima (neanche troppo scomposta) protesta. Il tutto in una gara assolutamente tranquilla e priva di tensioni negative. Rimandati.

Pagelle Trenkwalder RE: Robinson 7, Taylor 7.5, Antonutti 6, Frassineti 6, Filloy 6.5, Slanina 7, Cervi 6.5, Chiacig 6.5, Ruini 6 ; Domotecnica : Klobucar 7, Jurevicius 7, Diliegro 5.5, Basei 5.5, Rinaldi 5, Carenza 6.5, Rossetti 6, Johnson 6.5, Berti 6.