Un match, quello tra Fortitudo e Mens Sana, che porta indietro di svariati anni, quando ad inizio secolo e per altri anni le due formazioni giocavano sfide di questo tipo per il Tricolore di Serie A.
Piazze storiche accomunate da una mala gestione che le ha portate a dover ripartire dal basso, ma che hanno sempre al seguito un nutritissimo numero di fedelissimi.

I primi ad arrivare al palazzo sono i fortitudini, che fanno il loro ingresso piazzandosi nel parterre della Curva Sud a metà terzo quarto della sfida tra Rieti ed Agropoli: la voce e l’ambiente si scaldano subito, grazie anche a vecchie ruggine che riemergono nei confronti di Rieti, altra nobile decaduta in cerca di riscatto, e dei suoi 700 tifosi giunti in Romagna.
Terminata con la vittoria dei laziali la prima gara (fischi e cori dei bolognesi nei confronti di Spizzichini, dal passato virtussino, che dal canto suo ricambia in modo poco amichevole), è tempo di arrivo per i circa 800 sostenitori della Mens Sana (passati nel giro di 12 mesi dalle Finals di A1 a quelle di quarta serie) accolti dai fischi assordanti del muro formato dagli oltre 2000 bolognesi presenti.

Al fischio d’inizio la Fossa dei Leoni – affiancata dai gemellati casertani – compone una coreografia che divide il settore occupato in due grazie a bandierine bianche e blu esponendo anche due striscioni: “16-06-2010, 13-06-2015″, “Dove eravamo rimasti?”, chiaro riferimento alla finale vinta a Forlì 5 anni fa a cui seguirono un successivo fallimento e ripartenza nel 2013 dopo gli anni di Eagles e F Biancoblù.
Per questioni prettamente numeriche, la sfida dei decibel viene vinta dalla tifoseria emiliana, anche se la Brigata senese riesce a farsi valere, non mollando mai l’incitamento nei confronti dei biancoverdi, anche quando il tabellone recitava -25 punti.
Al fischio finale, come da copione, i tifosi della F invadono il campo per festeggiare ma vengono prontamente fermati da un cordone di steward e poliziotti in assetto antisommossa che dovranno anche intervenire per ricacciare sugli spalti una ventina di ultras senesi che cercavano di entrare in contatto con i loro rivali.
Per la F è tempo di festa, mentre Siena si giocherà la sua ultima chance tra meno di 24 ore contro Agropoli.