9634Una settimana che vale una stagione. È quella che si apre questa sera con il ritorno sul parquet con una seduta di atletica per la Naturino. Gli aquilotti, dopo la sconfitta di Montecatini, saranno chiamati a vincere domenica pomeriggio (ore 18) al PalaRisorgimento contro la Enegan Firenze per poter festeggiare la salvezza diretta. Altrimenti, ci si dovrà affidare all’ex Naturino Di Trani, leader di quella Tramec Cento che sfiderà a Siena il Costone. Di questo e altro parliamo con il viceallenatore civitanovese Emanuele Mazzalupi.

A Montecatini per tre quarti abbondanti la vittoria che sarebbe valsa la salvezza è stata a portata di mano. Poi cos’è successo?

Contro la Missardi abbiamo disputato una buona gara per tre quarti, limitando gli avversari mandandoli in certe fasi fuori ritmo. Le alte percentuali hanno consentito loro di rimanere aggrappati alla partita, poi abbiamo iniziato a concedere ritmo ai loro esterni e di fronte ad un corri e tira abbiamo avuto la peggio.

Domenica l’ultimo atto della stagione regolare contro Firenze con un orecchio teso verso Costone-Cento. Impresa possibile o meglio sperare in un aiutino da Di Trani e compagni?

Firenze è una signora squadra, allenata in modo eccellente da un allenatore importante per la categoria, sarà difficile ma chissà che non possiamo ripetere una partita “monstre” come contro la Poderosa. Dovremo esser bravi a contrastare i loro tiratori ma sopratutto pronti a lottare vicino a canestro per limitare la loro forza fisica. Poi naturalmente a fine partita vedremo se il nostro amato ex Di Trani avrà fatto seriamente la sua parte…

Nel complesso, come giudichi l’annata della squadra fino ad oggi?

Un’annata molto difficile, in cui abbiamo avuto a che fare con diverse problematiche: un girone mai affrontato da quasi tutti i componenti, diversi giocatori con ruoli e responsabilità diverse rispetto al passato e purtroppo anche quest’anno vari infortuni. Mancano 40′, speriamo nel lieto fine immediato per poi poter fare un’analisi più approfondita insieme alla società.

Sei il trait d’union tra lo staff tecnico dello scorso anno e quello di quest’anno. Da Cervellini a Rossi, come hai vissuto il cambio di allenatore?

Sono fiero di aver fatto da ponte tra la bellissima era Cervellini e il nuovo ciclo Rossi. Un passaggio non facile anche perché ormai con Carlo eravamo in sinergia su molte idee. Comunque con il lavoro quotidiano ci siamo rimboccati le mani pensando al bene della squadra e siamo riusciti a trovare dei punti d’incontro anche con Raffaele.

L’anno prossimo ti troveremo ancora al PalaRisorgimento?

Sono nato e cresciuto al PalaRisorgimento, conosco e mi trovo benissimo con tutti. Per il futuro prossimo non riesco a vedermi al di fuori da questo scenario ma sicuramente ci sono cose che andranno migliorate per poter garantire alla società e ai nostri ragazzi un futuro migliore. Ora però pensiamo all’ultima partita, la stagione non è ancora finita!