Dal nostro corrispondente

Brooklyn Nets-New York Knicks 83-113

Il Tabellone del Barclays Center presenta Andrea Bargnani (Foto di Luca Weber)

Il Tabellone del Barclays Center presenta Andrea Bargnani (Foto di Luca Weber)

BROOKLYN, NY Erano partiti per sfidare gli Heat ed invece sono in fondo alla classifica a giocarsela con i Bucks. Erano partiti per stupire ed invece stanno deludendo tutti. Erano partiti per vincere ed invece, finora, hanno praticamene solo perso. Ma stasera la classifica non conta, le statistiche non contano. Stasera conta solo la vittoria, perché stasera si gioca il derby (anche se loro non lo chiamano così). Knicks vs Nets ovvero New York vs Brooklyn. La sfida fra due quartieri che una volta erano due città. La sfida fra due squadre in crisi, sull’orlo del baratro.

Durante tutta l’estate non se le sono mandate a dire, anzi. Non hanno usato mezzi termini, anzi. Paul Pierce ha chiaramente detto di odiare i Knicks. Ma stasera le chiacchiere stanno a zero, stasera si gioca. E chi uscirà sconfitto, in quel baratro potrebbe davvero caderci con conseguenze disastrose. Hello Brooklyn dal Barclays Center per la prima battaglia di New York di questa stagione.

La squadra di casa non recupera Deron Williams che sarà, ancora una volta, sulla sideline in giacca e cravatta insieme ad Andrei Kirilenko, Jason Terry e Paul Pierce (avvistato con un’orribile camicia a scacchi). Gli ospiti hanno il roster al completo, fatta eccezione per la pesante assenza di Tyson Chandler.

PRE-PARTITA – Si parte con una brutta notizia. Ad arbitrare c’è Joey Crawford. E quando il numero 17 fa parte della terna tutti si

Brook Lopez, l'unico a salvarsi fra i Nets

Brook Lopez, l’unico a salvarsi fra i Nets

aspettano la chiamata sbagliata al momento giusto perché deve essere il protagonista come e più di quelli in canottiera e pantaloncini.

THE GAME – Nelle prime tre azioni subito il Mago: parte stoppando Lopez, subito dopo gli strappa la palla e, una volta dall’altra parte, gli segna in faccia. Ma tutti i Knicks giocano alla grande. Duri in difesa, reattivi a rimbalzo e precisi in attacco (chiuderanno il primo quarto con un irreale 71% dal campo) e, dopo dieci minuti, hanno già 29 punti sul tabellone, quasi il doppio di Brooklyn (15) che però, con un parziale di 8-0, chiude il quarto riportando lo svantaggio in singola cifra. Merito sopratutto di Lopez che, in contumacia Chandler, fa il bello e cattivo tempo a rimbalzo.

È una partita divertente e piacevole, a tratti perfino bella ed affrontata con spirito playoff. Non si risparmiano, non camminano, ma corrono, tirano e combattano su ogni pallone. Giocano (quasi) bene ed è una notizia, perché quest’anno non l’avevano ancora fatto. I Knicks, a tratti, sembrano quelli dello scorso anno per la ferocia con cui si lanciano su ogni pallone e per la fluidità in attacco. Anche

J.R. Smith, in fase pre-partita (Foto di Luca Weber)

J.R. Smith, in fase pre-partita (Foto di Luca Weber)

i Nets però se la cavano bene, soprattutto considerando le tante assenze e, dopo una seconda frazione molto più equilibrata, si va al riposo lungo con i Knicks avanti 50-43.

Si gioca a Brooklyn ma il pubblico è di gran lunga a favore degli ospiti, chiaro segno che gli ancora giovanissini Nets non hanno, qui a New York, un numero di tifosi nemmeno paragonabile a quello dei cugini.

E mentre Joe Crawford continua il suo personalissimo show fischiando come se stesse dirigendo il traffico di Times Square, il secondo tempo inizia così come era cominciato il primo. Ovvero con i Knicks scatenati. Ma questa volta è Iman Shumpert ad alzare il volume della radio punendo da tre, in penetrazione e recuperando rimbalzi. E quando anche J.R. Smith, segna la sua prima tripla i Knicks sono sopra di 20, che saranno 25 (84-59) alla fine del terzo periodo.

C’è un po’ di nervosismo tra Garnett e Bargani, niente di che in verità, ma il buon Crawford pensa bene di affibbiare ad entrambi un fallo tecnico. Passano pochi minuti e, dopo un suo canestro il Mago (reo di avere detto una parola di troppo), si vede mostrare la seconda “grande T” ovviamente dall’arrogante arbitro della sezione di Philadelphia. Secondo tecnico che significa espulsione. Ma non fa niente, perché la partita è già in ghiaccio da tempo. E gli ultimi sette minuti servono solo a far giocare chi, normalmente, sta seduto in panchina.

Buona la prestazione di questa dei Knicks, che portano ben sei uomini in doppia cifra.

Nei Nets invece non ha funzionato niente, nessuno è stato all’altezza (a parte il solito Lopez), ma è stato il reparto dietro quello che ha mostrato più limiti. Molto probabilmente, in questo momento, è Jason Kidd la miglior point guard della sua squadra.

LOCKER ROOM – E mentre si spengono le (poche) luci dell’arena si accendono quelle degli spogliatoi. Garnett non ha voluto commentare le scintille con Bargnani. Mentre il Mago, definendo assurda la sua espulsione, ha voluto soffermarsi sulla (finalmente) buona prestazione della squadra augurandosi che sia finita la serie negativa inizi quella positiva.

Un po’ di respiro per coach Woodson, mentre per Kidd ancora non si vede la luce in fondo al tunnel.

 

Brooklyn Nets: B. Lopez 24, J. Johnson 13. Rim (35): B. Lopez 9, M. Teletovic 8. Ass (11): A. Blatche 3.

New York Knicks: C. Anthony 19, I. Shumpert 17. Rim (30): C. Anthony 10 I. Shumpert 6. Ass (24): C. Anthony 6.