Donald Sterling (photo Kirby Lee-USA TODAY Sports)

Donald Sterling (photo Kirby Lee-USA TODAY Sports)

La NBA ha accusato Donald Sterling, dopo i suoi commenti razzisti che gli sono costati la radiazione a vita e una multa di 2.5 milioni di dollari, di aver danneggiato la lega e tutte le sue squadre. Per questo lo ha convocato ad un’udienza il prossimo 3 giugno, dopo la quale i proprietari potranno votare per forzarlo a vendere i Los Angeles Clippers di cui è proprietario dal 1981.

Ha tempo fino al 27 maggio per rispondere all’accusa, ha il diritto di presentarsi all’udienza potendo anche contare su un avvocato, ed avrà la possibilità di esporre la propria versione. Ma non sarà e non funzionerà come un vero tribunale. Servirà ai proprietari per ascoltare Sterling e per votare la sua fuoriuscita dalla lega, che Adam Silver non ha mai nascosto di volere con tutte le forze.

Il commissioner sostiene di avere i voti per raggiungere lo scopo: è sufficiente che i tre quarti degli altri 29 proprietari si esprimano contro Sterling per costringerlo a vendere. Non sembra che ci siano dubbi sull’esito, anche perché Sterling è accusato di aver diffuso ai media un comunicato falso sull’accaduto e l’articolo 13 della costituzione NBA stabilisce che una delle condizioni per forzare l’uscita di un proprietario è che questi agisca in modo da danneggiare gli altri membri dell’associazione, i giocatori o terze parti.

E Sterling su questo piano sembra difficilmente difendibile, data la decisione di diversi sponsor di abbandonare la partnership con i Clippers, incidendo dunque anche sui guadagni della lega, e la minaccia ancora pendente dei giocatori di boicottare la prossima stagione, se lui sarà ancora a bordo.

“Con le sue azioni ha danneggiato gli sforzi della NBA nella promozione di diversità e integrazioni, il rapporto della lega con i tifosi, ha condizionato i giocatori e i dirigenti dei Clippers, ha ostacolato il lavoro di tutti gli altri proprietari, e squilibrato le relazioni con i partner commerciali, così come con i rappresentanti del governo e delle comunità”, si poteva leggere nel durissimo comunicato della lega.

Se Sterling non risponderà o non si presenterà, sarà un’ammissione di colpevolezza e una conferma delle accuse. Ma c’è da attendersi battaglia, visto che tramite l’avvocato ha già fatto sapere di non voler pagare la multa.