Brandon Jennings

La Central Division al momento è divisa da una netta spaccatura. 3 squadre si giocano il primo posto, prezioso in chiave Playoffs, e hanno speranze di fare bene da metà aprile in poi. Ben lontane invece troviamo Cleveland e Detroit destinate all’ennesima stagione di transizione. I Cavs, dopo una partenza decente, hanno dovuto fare i conti con gli infortuni di Kyrie Irving e di Dion Waiters, non è bastata l’esplosione di Anderson Varejao, diventato improvvisamente uno dei centri più incisivi della Lega. Tutto il contrario invece la stagione dei Pistons. Detroit è partita con il freno a mano tirato con 9 sconfitte consecutive. Dal quel momento viaggia con un record di 7-11, decisamente più dignitoso. Intanto Greg Monroe e Brandon Knight continuano a mostrare segni di crescita. Davanti invece Chicago, nonostante l’infortunio di Rose, a cui si è aggiunto quello di Hamilton continua a veleggiare tra il 50 e 60% di vittorie grazie alla sua straordinaria organizzazione. Anche Indiana non ha praticamente mai avuto la sua star, Danny Granger, e al momento è una lontana parente della squadra dello scorso anno, anche perché Hill e George non riescono ad essere continui. Di questa situazione ne sta approfittando Milwaukee che, tra alti e bassi, è l’autentica mina vagante. Del resto la coppia Ellis-Jennings è la più imprevedibile della Lega, anche se tra le più talentuose.

Kyrie Irving

MVP: Con Derrick Rose ai box il giocatore simbolo della Division è senza dubbio Kyrie Irving. Anche se i suoi Cavs sono il fanalino di coda e con lui in campo hanno vinto solo 2 partite, Irving al secondo anno di carriera sta facendo vedere cose straordinarie. Le cifre parlano per lui: 23.8 punti, 3.7 rimbalzi e 5.6 assist di media con il 42.6% da 3 punti. Il suo rientro in campo dopo l’infortunio è coinciso con un duello incredibile contro Kobe Bryant, chiuso con 28 punti, 6 rimbalzi, 11 assist, vittoria e complimenti di Kobe a fine partita. Con lui il futuro dei Cavs non può che migliorare.

Marco Belinelli

Sorprese: Anche se l’affiatamento non è ancora perfetto in pochi avrebbero scommesso sulla coppia EllisJennings, eppure le cose stanno funzionando piuttosto bene per i Bucks e i due, che viaggiano a quasi 40 punti in coppia, non si stanno pestando i piedi, anzi. Fino a pochi giorni fa lo avremmo inserito tra le delusioni, ma ora Marco Belinelli è una delle più belle sorprese della Division e non solo. Il “Beli” è stato bravissimo a sfruttare l’occasione concessagli ed è diventato il leader dei Bulls. Nelle ultime 6 partite viaggia a 19 punti di media con 15/30 da 3 punti in quasi 40 minuti di gioco di media.  Nel frattempo Chicago ha vinto 5 di queste 6 partite riportandosi abbondantemente sopra il 50% di vittorie. Un’altra sorpresa è Anderson Varejao, il centro dei Cavs che sta viaggiando a 13.8 punti e 14.6 rimbalzi di media.

Rodney Stuckey

Delusioni: Rifirmato in estate a cifre piuttosto importanti (40 milioni in 5 anni per lui) Ersan Ilyasova è diventato un lontano parente del giocatore decisivo della scorsa stagione. Quest’anno il turco viaggia a 4 punti e oltre 3 rimbalzi di media in meno rispetto allo scorso anno. Parlando di delusioni è impossibile non citare Rodney Stuckey: la guardia dei Pistons, dopo aver fallito in coppia con Ben Gordon avrebbe dovuto essere uno dei punti di riferimento di Detroit, invece quest’anno ha le peggiori cifre in carriera (escluso l’anno da rookie) e ha perso il posto in quintetto, ceduto al rookie Kyle Singler. Addirittura pessimo il suo 23.5% da 3 punti.

Ups: In una situazione difficile, piena di infortuni, che l’hanno privata della sua star, Derrick Rose, ma poi anche di Hamilton e a tratti di Hinrich, Chicago ha avuto un andamento altalenante. Ma non è mai affondata, e negli ultimi tempi ha mostrato i progressi consentiti dalla qualità e dall’organizzazione di Tom Thibodeau, che può ancorarsi ad un Joakim Noah che, al sesto anno in NBA, ha compiuto un altro passo nella sua evoluzione ed è diventato un centro ancora più dominante. Se in difesa e a rimbalzo lo è sempre stato, ora l’ex Gator è migliorato molto in attacco, segna 13.8 punti di media, massimo in carriera e soprattutto regala ben 4.4 assist di media, tantissimi per un centro.

Roy Hibbert

Downs: L’assenza di Granger pesa tantissimo, ma Indiana sta facendo troppo poco rispetto alle aspettative.  Il record, 13-11, parla chiaro. I Pacers hanno ambizioni importanti e invece navigano vicino al 50%, troppo poco. Il principale innesto del mercato DJ Augustin non si è mai inserito (3.2 punti di media) mentre Roy Hibbert è un giocatore involuto rispetto a quello dello scorso anno.

Futuro: Difficile fare previsioni sulla Division. Chicago è chiaramente di un’altra categoria, ma solo se ritrova tutti i suoi lungo degenti. Anche Indiana non potrà che migliorare con il rientro di Danny Granger, Milwaukee invece è sempre sul punto di esplodere definitivamente e potrebbe vincere la Division come restare clamorosamente fuori dai playoff (molto dipenderà dalla scelta di tenere o cedere Jennings, in scadenza). La lotta per evitare l’ultimo posto invece vede Detroit leggermente favorita, i Pistons hanno rotazioni più lunghe e talento diffuso in ogni posizione, anche se non una stella del calibro di Irving. Comunque anche per loro i playoff sono un miraggio al momento. Cleveland invece deve continuare a far crescere Irving, Thompson e Waiters. E, perché no, scambiare Varejao, l’unico giocatore con un reale mercato, per ricevere in cambio altri giocatori futuribili, ma non troppo acerbi.