nba coffee break & more old  style

Iniziamo il nostro appuntamento parlando dei giocatori più caldi della settimana; quelli che dall’altra parte dell’oceano chiamano “In The Zone“.

Il primo è senza ombra di dubbio Kyrie Irving, già abbastanza a suo agio nell’olimpo dei migliori del giochino, ha voluto celebrare la convocazione tra le riserve dell’All Star Game con 5 partite (4W-1L) “monstre” da 31.2 punti e 5.2 assistenze di media, il 55% al tiro e il 96.2 dalla linea della carità, segnando da solo più liberi di quanti il buon Jan Vesely segnerà in tutta la stagione (li sta  tirando con un onorevole 22%). Stavo dimenticando il buzzer beater da casa sua di questa notte.

httpv://www.youtube.com/watch?v=5XcQmOQO78Q

Per un Irving che va, c’è un Curry che stranamente non prenderà un volo per Houston intorno a metà febbraio (i Warriors saranno rappresentati dopo 16 anni di astinenza da David Lee) in risposta il ragazzo ha fatturato 25.2 con 5.6 assistenze nell’ultima settimana, ma soprattutto due vittorie casalinghe molto importanti contro Thunder e  Clippers. In stagione, il vero leader della squadra sta tirando con percentuali migliori da fuori che da dentro l’arco dei 7,25 e, se per la questione “punti nelle mani” lo si era capito già dai tempi di Davison (28.6 con 5.6 assistenze nell’ultimo anno), nessuno si aspettava che in soli tre anni di pratica NBA e con alcuni evidenti limiti fisici, il figlio di Dell, sarebbe diventato un fattore, conducendo Golden State nelle zone che contano.

Lo abbiamo tanto criticato ma, da quando a Milwaukee hanno silurato coach Skiles, Ersan Ilyasova ha cambiato marcia e nelle ultime cinque apparizioni (21.2+10.8 con il 53,3% dal campo e il 60% nelle triples), con quattro vittorie di squadra, ha fatto intravedere la luce fuori dal tunnel. Sono aumentati i minuti e soprattutto i punti, rimbalzi e le percentuali di tiro, per la disperazione di tutti quelli di voi che lo avevano venduto al fantabasket dopo le prime venticinque scandalose partite di inizio stagione.

Uno di quelli che sta dimostrando che un contratto importante non deve per forza fermare la crescita e le ambizioni è Nicolas Batum dei Blazers che, all’ombra delle appeal mediatico per il rookie Lillard, ha messo in mostra costanti miglioramenti e si sta guadagnando sul campo tutti i dollari che Paul Allen gli versa sul conto in banca. Con due “triple-doppie” negli ultimi cinque giorni e un incremento in tutte le statistiche di rilievo rispetto alla scorsa stagione, considerando che il ragazzo è del 1988 e che con Aldridge e Lillard forma un trio per costruire per gli anni a venire, in Oregon possono dormire sonni tranquilli.

Con la trade deadline alle porte (21 Febbraio alle 9.00 p.m. italiane) e la crisi dei Celtics che li ha spinti fino all’ottava posizione nella Eastern Conference, si fanno sempre sempre più consistenti le voci di una possibile cessione di Paul Pierce.

Paul Pierce & Antoine Walker (2000)

Il veterano dei Celtics rappresenta uno dei pochi giocatori franchigia rimasti (A Boston dal ’98-99 con 23.398 punti segnati in quindici stagioni).

Una sua cessione suona come una nota stonata nell’eseguire la nona sinfonia di Beethoven, ma la NBA è prima di tutto un business e visto che rumors di una possibile cessione ci sono, che Jeff Green sta molto bene e anche il suo contratto (garantito per soli 5 Milioni su 15 il prossimo anno) è appetibile, qualcuno potrebbe bussare alla porta.L’ultima impossibile voce di radio mercato, secondo noi anche abbastanza insensata, lo inseriva in uno scenario a tre con Memphis e Lakers e aveva come attori principali lo stesso Pierce in maglia Grizzlies, Paul Gasol in bianco verde e Rudy Gay su un aereo per L.A., sponda Lakers.

Oggi scendiamo al piano di sotto per una prodezza di uno di quei player nascosti nella massa nella NCAA division I.

Marshawn Powell

Marshawn Powell (15.7 punti 5.8 rebs con il 54% dal campo sfiorando il 44% nelle triples) ala al terzo anno ad Arkansas, ha ottenuto la redshirt dopo la rottura del legamento del ginocchio destro, sembra recuperato completamente e, nonostante il fallo di sfondamento, ha regalato una schiacciata da raccontare ai nipotini. Dalle immagini possiamo anche avventurarci affermando che, se apriva le gambe in elevazione mettendo a rischio i gioielli di famiglia, poteva saltare il suo avversario. La prodezza acquisisce maggior valore guardando la ginocchiera indossata!

httpv://www.youtube.com/watch?v=i1Zy6LUHgdQ

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