La stagione degli Hornets è volta al termine, con l’ennesima settimana chiusa in “negativo”, grazie alle due sconfitte ottenute a fronte delle tre partite disputate. Nonostante il pessimo record con cui New Orleans ha tagliato il traguardo, si può sicuramente affermare che nell’ultimo mese i ragazzi di coach Williams hanno dato forti segnali di miglioramento, riuscendo a vincere partite che in precedenza avrebbero perso, soprattutto per quanto riguarda le gare decise negli ultimi minuti di gara. Ora gli Hornets hanno un’identità: sono una squadra coriacea, dura da affrontare, che non si da mai per vinta e quindi sempre insidiosa. Purtroppo, dopo la partenza di Paul e West il livello di talento del “roster” è drammaticamente calato, di conseguenza la mentalità e l’atteggiamento assunto dalla squadra nelle ultime fasi di stagione non è stato sufficiente per garantire dei risultati costantemente positivi. Tuttavia, il futuro per New Orleans non sembra essere cupo, grazie al lavoro di Williams gli Hornets possono ora vantare una identità di squadra, e se il “management” della franchigia riuscirà a portare qualche giocatore di talento, allora le cose potrebbero davvero girare per il meglio.

Per Belinelli, la settimana è stata altalenante in termini di produzione personale, tuttavia pare ormai evidente che il suo ruolo nell’NBA sia ormai ben definito. Questa stagione ha permesso al “Beli” di costruirsi una solida reputazione nella lega, dalla quale ripartire l’anno prossimo. Come spesso si dice tuttavia, avere successo è difficile, ma riconfermarsi lo è ancora di più. Questa sarà la grande sfida che la guardia italiana dovrà affrontare l’anno prossimo.

L’ultima settimana degli Hornets si è chiusa con tre gare esterne rispettivamente contro i Clippers, i Warriors e i Rockets. A Los Angeles New Orleans si è comportata bene per tutta la partita, salvo poi soccombere nei minuti finali al talento dei vari Paul e Griffin, per i quali questa vittoria è stata fondamentale per mantenere la quarta posizione in ottica griglia “play-off”. Gli ex di turno Gordon e Aminu hanno segnato 17 e 14 punti, mentre in soli 15 minuti di impiego, Belinelli ha messo a referto 3 punti, tirando 1/8 dal campo.

Il riscatto del “Beli” è arrivato nella partita immediatamente successiva, dove non solo l’ex-Fortitudo ha segnato 23 punti in 35 minuti (assieme a 4 rimbalzi, 4 assist e 3 rubate), ma ha anche messo a referto il canestro della vittoria. La dinamica è stata particolare: lanciato in contropiede, Belinelli ha appoggiato la palla al tabellone per segnare il canestro della vittoria e Wright, cercando la stoppata, ha commesso “goaltending”. Anche se la palla non è fisicamente entrata nel canestro, tecnicamente il “Beli” ha messo a segno il primo canestro della vittoria della sua carriera NBA. Da menzionare che i suoi minuti sono stati abbondanti a causa della mancanza nella partita di Eric Gordon, il quale sta ancora recuperando dall’infortunio al ginocchio e di conseguenza non ha giocato tutte le partite a scopo precauzionale. C’è da dire pero’, che quando gli è stata la possibilità di mettersi in mostra, Belinelli ha risposto “presente”. In generale la partita è stata intensa ed emozionante, con gli Hornets capaci di vincere grazie ad una rimonta nel quarto finale. Al termine della gara, intervistato dai giornalisti, Belinelli ha detto: “E’ importante vincere. Non mi interessa se ci sono sole altre due gare al temine della stagione, o se c’è la questione della lotteria del draft, quella di vincere è la mentalità che dobbiamo avere”.

Nonostante le parole espresse, l’ultima gara stagionale è stata caratterizzata da una sconfitta. I Rockets hanno potuto contare su un Budinger da 27 punti. Tuttavia, nelle ultime 13 gare disputate, gli Hornets ne sono riusciti a vincere ben 8, dando prova tangibile di quanto fatto percepire nell’ultimo mese. La partita è stata abbastanza interessante, con la squadra di casa capace di vincere grazie alle giocate di Dragic nei minuti finali. Il “rookie” degli Hornets Dyson ha segnato 15 punti, mentre in 16 minuti, Belinelli ne ha messi 9, tirando 4/8 dal campo e prendendo 4 rimbalzi.

Con questa prova personale, Belinelli chiude una stagione di rara complessità, tuttavia non mancante di esperienze positive. La lunga assenza di Gordon dai campi di gioco gli ha permesso di disputare quasi un’intera stagione da “starter”, fatto che sicuramente lo ha arricchito d’esperienza. Il futuro degli Hornets è di difficile previsione, tuttavia con un coach di qualità come Williams e dei giocatori dalla mentalità dura e competitiva come Belinelli, Jack e Landry, le premesse per far bene di certo non mancano.