FREE AGENTS – Come anticipato tra le pagine di DailyBasket, Granger è stato il primo dei free agents ad accasarsi. L’ex Pacers è andato a rinforzare i Clippers di Doc Rivers, con chances di trovare spazio in quintetto complici i problemi fisici di J.J.Redick.

C.Butler

C.Butler

La corsa per accaparrarsi le prestazioni di Caron Butler si riduce ai Miami Heat e agli Oklahoma City Thunder. Il veterano appena uscito dai Bucks ha cominciato la propria carriera proprio a Miami, e potrebbe inserirsi senza troppe difficoltà nel sistema degli Heat. Ad Oklahoma City, però, Butler troverebbe senza dubbio maggior minutaggio a disposizione, ed andrebbe ad accrescere il tasso di esperienza della squadra di Kevin Durant e Russell Westbrook. Butler porterebbe equilibrio nell’attacco dei Thunder, e la sua capacità di difendere sul perimetro esenterebbe da questo compito gravoso KD, facendogli preservare importanti energie.

Da un paio di giorni sono sempre più insistenti le voci che vorrebbero Jimmer Fredette ad un passo dall’accordo con i Bulls. Sarebbe un matrimonio bizzarro, vista la mentalità prettamente difensiva della squadra di coach Thibodeau e l’allergia cronica alla fase difensiva di Fredette durante la sua permanenza ai Kings. A Chicago, però, c’è estremo bisogno di qualcuno che abbia punti per le mani, in special modo dall’arco. Con maestri difensivi del calibro di Thibodeau e Joakim Noah, inoltre, Fredette potrebbe apprendere la nobile arte della difesa e diventare finalmente un giocatore completo.

Metta World Peace e Gregg Popovich potrebbero dar vita ad un binomio affascinante in casa Spurs. Metta ha già dimostrato di poter essere un fattore nelle partite roventi dei Playoffs nella cavalcata vincente in maglia Lakers. L’esperienza nella grande mela è stata piuttosto incolore, ma l’idea di vedere il vecchio Ron giocare al fianco di Duncan, Parker e Ginobili per la conquista dell’anello è davvero intrigante.

Jason Collins in maglia Celtics

Jason Collins in maglia Celtics

JASON COLLINS – Dopo l’apparizione in campo in garbage time nell’agevole successo dei suoi Nets sul parquet di Denver, l’esperto centro Jason Collins, primo atleta dei quattro maggiori sports statunitensi ad aver pubblicamente dichiarato la propria omosessualità, ha incontrato i genitori di Matthew Shepard, il giovane gay torturato ed ucciso nel 1998 a causa del suo orientamento sessuale. Judy e Dennis Shepard hanno viaggiato da Casper, Wyoming, per poter incontrare Collins, il quale ha regalato loro una sua jersey con il numero 98, che indossa proprio per ricordare quell’avvenimento tragico. “Nel 1998 quando fu ucciso io ero al college, e fu un avvenimento che mi ha letteralmente scioccato” ha detto Collins. L’ex Celtics e Wizards era free agents quando sul finire della scorsa stagione ha annunciato al mondo di essere gay. Il suo accordo di 10 giorni con i Nets sta per scadere, e il suo desiderio è quello di terminare l’anno a Brooklin: “Questo è un grande gruppo, mi piacerebbe tantissimo restare e portare la mia esperienza anche in allenamento”.

LE FATICHE DEI BOBCATS– La squadra rivelazione della Eastern Conference, i Bobcats, è attesa da un poker di partite terribili. La truppa di coach Steve Clifford, infatti, che viaggia con un record di 27W-30L occupando il sesto posto ad est sfiderà consecutivamente le prime quattro della classe. Trasferta a San Antonio, visita ai Thunder, ancora fuori casa al cospetto dei campioni in carica di Miami per chiudere davanti al proprio pubblico contro i Pacers. “Siamo estremamente concentrati per questa sfida durissima” ha detto Kemba Walker, premiato come miglior giocatore della Eastern Conference per la settimana dal 17 al 23 febbraio. Charlotte quest’anno ha perso tutte e sette le sfide contro queste quattro pretendenti al titolo: 3 volte con Miami, due con Indiana ed una volta con Spurs e Thunder, anche se quattro di questi sette k.o. sono arrivati in volta, con un distacco inferiore o uguale a cinque punti.

KNICKS – I Problemi giudiziari e personali (divorzio in vista) di Raymond Felton sono solo l’ultimo episodio negativo di questa annata disastrosa dei Knicks. Carmelo Anthony prova a scherzarci su: “Si chiama Legge di Murphy. Tutto quello che può andarti storto ti va storto”. In dieci anni nella NBA, Anthony, che sarà libero di scegliere se restare o meno al termine della stagione, non ha mai fallito l’obiettivo Playoffs. La superstar della squadra prosegue: “Da ora in avanti tutte le partite saranno cruciali, è questione di vita o di morte sportivamente parlando. I problemi di Raymond possono essere ovviamente una distrazione, dovremo essere bravi ad isolarci”. Anche coach Woodson prova a pensare in maniera positiva: “Possiamo ancora salvare la stagione e qualificarsi per la postseason. Una volta lì poi, se ci riusciremo, comincerà un’altra stagione”.

ODOM – Tutt’altro che memorabile l’esordio di Lamar Odom in Europa. Il due volte campione NBA con i Lakers è stato mandato in campo per 6 minuti da coach Scariolo nel secondo del derby spagnolo di Eurolega tra Baskonia e Malaga, catturando due rimbalzi, spendendo 3 falli e fallendo l’unico tiro tentato. Odom ha poi assistito al secondo tempo dalla panchina, visto cha ancora ha dimostrato di essere a dir poco arrugginito.