Milwaukee, abbiamo un problema – Herb Kohl, proprietario dei Milwaukee Bucks, ha le sue gatte da pelare ultimamente. Infatti, come se non bastassero le preoccupazioni presenti a tenere in ansia il socio di maggioranza (la stagione della sua squadra per ora è tremenda), vi sono anche problemi riguardanti il futuro in Wisconsin.

La BMO Harris Bradley Center, dall'esterno

La BMO Harris Bradley Center, dall’esterno

Per far sì che la franchigia non venga trasferita, serve in tempi relativamente brevi una nuova arena in grado di rimpiazzare la BMO Harris Bradley Center, vecchia di 25 anni. Kohl si è mosso in questo senso, con l’intento dichiarato di creare delle partnership con altri gruppi in modo da avere la liquidità necessaria per dare il via ai lavori.

La situazione non è da sottovalutare, come si evince perfettamente dalle parole dello stesso Kohl, che acquistò i Bucks nel lontano 1985: “Senza nuovi investitori e senza nuove infrastrutture, rischieremmo di perdere i Bucks? Si!“, la dichiarazione del proprietario che lascia pochi spazi a dubbi.

 

Knicks, piange anche l’infermeria – Pablo Prigioni ha subìto una “lieve frattura dell’alluce destro” durante la partita contro i Wizards: nessun intervento chirurgico sarà necessario, ma l’argentino dovrà saltare almeno le prossime due settimane di regular season. Per i Knicks, in enorme difficoltà e già privi di Felton in quello spot, non la migliore delle notizie, considerando anche le precarie condizioni di Martin e Stoudemire, oltre alla lungodegenza di Chandler.

Come prima, parziale contromisura, la società di New York ha deciso di richiamare dalla D-League il fratello di JR Smith, Chris Smith, che viaggia a 11.6 punti di media questa stagione nella lega di formazione.

 

Kyrie Irving e Dion Waiters (AP Photo/Phil Long)

Kyrie Irving e Dion Waiters (AP Photo/Phil Long)

Cleveland, caso Dion Waiters – Dopo un avvio disastroso (4-12) i Cavaliers ultimamente sembrano aver trovato una certa chimica, trionfando in 5 delle ultime 7 uscite. Questo evidente cambio di passo coincide con la scelta da parte di Mike Brown di non far partire Waiters in quintetto, decisione che avrebbe creato del malumore nella guardia, secondo scoring leader della squadra con 14.4 punti di media in stagione. Il sophomore, accostato diverse volte a possibili trade nelle scorse settimane, ha negato di voler cambiare aria prima della gara con Portland, affermando di trovarsi benissimo a Cleveland e di essere anzi sorpreso per gli ultimi rumors.

 

Boston, Asik e una trade impossibile (o quasi) – I Celtics sono stati più volte citati come una delle squadre interessate ad assicurarsi le prestazioni di Asik, in uscita da Houston. Tra il dire e il fare questa volta non c’è di mezzo il mare, ma almeno due problemi che ad oggi appaiono insormontabili. Primo: la mancanza di alternative di qualità che i biancoverdi possono proporre ai Rockets, difficile se non impossibile che i texani accettino una qualsiasi combinazione di pedine offerta dai Celtics. Secondo: Boston quest’anno ha l’intenzione di restare sotto il confine della Luxury Tax, confine che al momento supera per soli 140.000 dollari. Ogni eventuale trade futura sarà quindi accettata solo se dovesse abbassare ulterioromente il monte salari.

 

Kaman e Oden, big men dispersi – Quando Kaman accettò in estate la proposta dei Lakers, sicuramente immaginava avrebbe avuto un ruolo più importante nelle rotazioni di coach D’Antoni. Le statistiche del centro 31-enne fino ad ora sono al di sotto delle sue medie nelle ultime stagioni: appena 8.3 punti e 5 rimbalzi a partita, con un minutaggio che si avvicina a malapena ai 16 minuti. L’americano naturalizzato tedesco non ha nascosto di essere parecchio contrariato per questa tendenza.

Oden invece non ha ancora messo piede in campo in un match ufficiale, e la sua lontananza dal parquet inizia ad assumere proporzioni giganti (oltre 4 anni). Gli Heat peraltro non hanno intenzione di rilasciare dichiarazioni riguardo un suo possibile rientro, contribuendo ad alimentare l’atmosfera misteriosa che avvolge questo sfortunato ragazzo.