img24568601Con un blitz in gara 2 i Miami Heat pareggiano la serie e strappano il fattore il campo agli Indiana Pacers nelle finali di conference ad est. E’ stata una partita tirata, sempre in equilibrio risolta solo negli ultimi 3 minuti grazie a un parziale di 7-0 Heat costruito sulla difesa e sfruttando errori banali dei padroni di casa che sono andati in panne contro i raddoppi imposti da Erik Spoelstra sui portatori di palla. Per gli Heat si tratta dell’11° successo consecutivo dopo aver perso una gara di playoff. E’ dalle finali di conference del 2012 (da 2-0 a 2-3 contro i Celtics) che Miami non perde 2 partita in fila nei playoff.

UPS

James+Wade. Hanno segnato in coppia 45 punti recuperando 12 rimbalzi e distrubuendo 11 assist. Hanno giocato una partita molto aggressiva verso il ferro con Dwayne Wade che è stato un’autentica spina nel fianco per la difesa Pacers ad inizio partita apparecchiando la tavola per il secondo tempo di LeBron James che ha saputo prendere il proscenio al momento giusto, nel quarto periodo, non appena Indiana si è scoperta in area. Il duo degli Heat ha segnato o assistito gli ultimi 33 punti dei Miami Heat e nel solo 4° periodo hanno combinato per 22 punti contro i 20 dell’intero roster dei Pacers. Nel parziale decisivo, che ha dato a Miami il vantaggio per 82-75 a pochi minuti dalla fine, sono stati i canestri di Wade a dare lo slancio definitivo e spezzare in due la gara a favore dei campioni del mondo in carica.

Lance Stephenson. Per 36 minuti, ovvero i primi 3 quarti, Lance Stephenson è stato un rebus irrisolto per la difesa dei Miami Heat che ha provato prima con Lebron James, poi con Dwyane Wade ad arginare il talento del nativo di New York, senza successo. Stephenson ha umiliato sia il prescelto che il numero 3, segnando 23 punti con 5 rimbalzi e 5 assist nei primi tre tempini. Il suo primo quarto è stato un capolavoro con 9 punti, zero errori al tiro e l’entusiasmo che oltre a contagiare la squadra ha fatto esplodere la Conseco Fieldhouse. Nel terzo periodo ha tenuto in scacco quasi da solo i Miami Heat con 10 punti e 3 assist prima che Erik Spoelstra dirottasse sulle sue piste Norris Cole, mossa poi rivelatasi decisiva.

Gli accoppiamenti difensivi nel secondo tempo. Nel primo tempo LeBron James è stata una sciagura dal punto di vista difensivo per i Miami Heat. Fermo sulle gambe, incapace di stare sul suo uomo in penetrazione e con un effort minimo nella propria metà campo. A inizio 3° quarto è stato Dwyane Wade a girare a vuoto in difesa, concedendo a un Lance Stephenson scatenato tutto e di più. Poi improvvisamente la difesa degli Heat ha iniziato a funzionare sul finire del terzo periodo grazie ai nuovi accoppiamenti difensivi varati da coach Erik Spoesltra che ha spostato LeBron James su George Hill, Norris Cole su Lance Stephenson e Dwyane Wade su Paul George. A corollario di tutto la presenza in mezzo all’area di Chris Andersen, autore del plus/minus più alto di tutta la partita con un inequivocabile +25. Negli ultimi 16 minuti i Pacers hanno tirato dal campo con il 39%  collezionando solo 8 rimbalzi totali e perdendo 4 palloni.

DOWNS

George+West. Sono stati gli eroi di gara 1 per Indiana, autori in coppia di 43 punti con 15/24 dal campo ma in gara 2 le contromisure adottate dalla difesa Heat hanno tolto fin dall’inizio Paul George e David West dalla gara. Per loro nella notte 24 punti e un 9/32 assortito dal campo. Il primo tempo di Paul George è stato disastroso, 3 punti con 1/11 al tiro nonostante il grande sacrificio di aver tenuto a freno, con 6 punti e 3/7 al tiro LeBron James. Nel secondo tempo è migliorato, chiudendo con 3/5 al tiro, ma i suoi errori di gestione del pallone nel finale sono costati cari. A sua parziale discolpa, dopo uno scontro fortuito con Wade, il fatto di aver giocato gli ultimi 5 minuti di gara non al meglio della condizione. David West è incappato in una serata storta al tiro, tanti i suoi open shot che sono girati sul ferro per poi uscire, e la sua prova è stata condizionata dai problemi di falli che ha avuto già sul finire del primo tempo. Il suo consueto lavoro sporco sotto le plance, e la sua fisicità in area però non sono stati un fattore in questa partita.

La panchina dei Pacers. Frank Vogel ogni volta che far rifiatare i titolari incrocia le dita sperando di trovare in panchina il coniglio che esce dal cilindro. Stanotte però nessuna illusione ha permesso ai suoi Pacers di bilanciare l’impatto della second unit dei Miami Heat. Nessun panchinaro dei Pacers ha giocato più dei 12 minuti di Watson e nessuno a parte Rasual Butler, autore di due triple consecutive nel 2° quarto, ha messo più di 6 punti a referto. Nel cuore del secondo quarto, sfruttando la difficoltà di Vogel nel pescare dalla panchina, Spoelstra ha abbassato il quintetto, mossa che è valso un parziale di 10-2 che ha tolto dalla secche l’attacco degli Heat e aperto il campo a Lebron James, fino a quel momento impossibilitato dal mettere i piedi in area. Su quel parziale i Miami Heat hanno costruito il primo mattoncino per portare a casa gara 2, convincendo Vogel a non fare più riposo ai suoi titolari che nel finale di partita erano in debito di ossigeno.