LaMarcus Aldridge e Nicolas Batum (Photo by Scott Cunningham/NBAE via Getty Images)

LaMarcus Aldridge e Nicolas Batum (Photo by Scott Cunningham/NBAE via Getty Images)

Le due gare della Western Conference della notte si sono giocate entrambe in terra texana, ed entrambe hanno visto la sconfitta dei padroni di casa. Nella seconda partita della serie tra i Dallas Mavericks e i San Antonio Spurs, Dirk Nowitzki e compagni sono riusciti a strappare il fattore campo agli speroni di coach Pop grazie a una prestazione difensiva praticamente perfetta e a un attacco solidissimo che ha mandato ben cinque giocatori in doppia cifra. La serie è così pareggiata a quota 1.

Gara 2 tra i Portland TrailBlazers e gli Houston Rockets ha invece confermato quanto visto in Gara 1. Portland ha ottenuto la seconda vittoria nella serie, ottenendo così la possibilità di chiudere i conti in quattro partite davanti ai propri tifosi. Il dominio di Aldridge e compagni è stato totale. Dopo un ottimo inizio di Dwight Howard, i Rockets non sono riusciti a tenere il passo degli avversari che, ispirati da un Aldridge da 43 punti, sono scappati via sul finale.

UPS

LaMarcus Aldridge: LaMarvelous è sicuramente l’MVP di questo inizio di post-season. Dopo la prestazione praticamente perfetta di Gara 1 (dove ha segnato ben 46 punti-record di franchigia), Aldridge è riuscito a ripetersi chiudendo con 43 punti, 8 rimbalzi e 3 stoppate. LaMarcus è stato molto brava a leggere alla perfezione la difesa degli avversari. Chiunque tentasse di difendere su di lui, Aldridge riusciva sempre a segnare: in avvicinamento, in fade away. 18/28 dal campo è il bottino finale di una partita praticamente perfetta.

 Dwight Howard  (Photo by Stephen Dunn/Getty Images)

Dwight Howard (Photo by Stephen Dunn/Getty Images)

Dwight Howard: SuperMan ci ha provato davvero. In apertura di gara, Howard ha segnato i primi 13 punti della sua squadra mettendo a segno un parziale di 6/6 dal campo. McHale lo ha poi richiamato in panchina per dargli un paio di minuti di riposo ma Howard, dopo aver ripreso fiato è tornato dal suo allenatore e gli ha detto: “Hey, I’m ready”. Un sintomo di un momento di ottima forma e di fiducia nei propri mezzi per Howard. Se guardiamo alle statistiche, ha chiuso con 32 punti e 14 rimbalzi, e soprattutto un ottimo 6/7 dalla lunetta, piuttosto inusuale per Howard.

L’attacco dei Mavs: Solitamente, i San Antonio Spurs sono famosi per le “quick decisions” che caratterizzano il loro gioco. Due secondi e la palla prende una direzione ben precisa. Questa notte, sono stati i Dallas Mavericks a giocare con grande prontezza. Passaggi veloci e canestri facili. Dallas è stata brava a sfruttare la lentezza nel posizionamento difensivo degli Spurs, alternando penetrazioni fulminee a scarichi sull’arco per i tiratori. Partita veramente perfetta.

DOWNS

Tony Parker (Layne Murdoch/Getty Images)

Tony Parker (Layne Murdoch/Getty Images)

Tony Parker: La parola chiave della partita del francese è stata “isolamenti”. Mentre Tony Parker sprecava possessi su possessi cercando di sfidare in uno contro uno gli avversari, finendo spesso in vicoli senza uscita, Popovich, sullo sfondo dell’inquadratura, si metteva ogni volta le mani nei capelli. Parker ha chiuso con 12 punti ma non è mai riuscito a mettere in ritmo i compagni. Non per niente, solo tre giocatori in maglia Spurs sono finiti in doppia cifra.

La panchina dei Rockets: Definire “corta” la rotazione dei Rockets sarebbe come farle un complimento. Kevin McHale è gioca con solo 8 giocatori, lasciando gli altri nell’infelice situazione di spettatori non paganti. Questo costringe il coach dei Rockets a quintetti di difficile interpretazione soprattutto contro una squadra come i TrailBlazers. Per parecchi minuti, i Rockets si sono ritrovati con Howard e Asik sotto canestro e Lin, Beverley e Harden sul perimetro. Un quintetto troppo sbilanciato e soggetto a continui mismatch contro Portland. Harden era battuto da Batum ogni volta che il francese prendeva palla. Beverley non è mai riuscito a tenere Lillard, mentre Lin non era propriamente in serata.

Marco Belinelli: Dopo aver giocato solo 12 minuti in Gara 1, chiudendo con 0 punti, Belinelli ha avuto molto più spazio nel secondo episodio della serie. Marco ha chiuso con 7 punti e un solo canestro da “Belinelli” in più di 29 minuti di utilizzo. Popovich ha bisogno come l’aria della sua energia e dei suoi canestri dalla panchina. Il ragazzo di San Giovanni in Persiceto deve anche cercare di mettere più energia in difesa dove deve contribuire alla causa Spurs.


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