Derrick Rose

1. Chicago vs. 8. Philadelphia
Ancora miglior record dell’est per i Bulls, che all’ultima giornata hanno sottratto anche il primo posto assoluto alla strenua resistenza di San Antonio. Pure un anno fa, Chicago beffò gli Spurs, ma nessuna delle due arrivò neppure in finale. La squadra di Thibodeau ci riprova, ma lo fa con l’incognita legata alle condizioni di Derrick Rose, che per vari infortuni ha dovuto saltare ben 26 partite. Ne ha saltate addirittura 38 invece Richard Hamilton, quindi le guardie titolari ci sono state solo per metà stagione e non è un caso che nelle ultime partite abbiamo giocato più di quanto avrebbe imposto la classifica. La necessità di ritrovare il ritmo e l’abitudine a giocare insieme era più importante del riposo. Nonostante le difficoltà, comunque il collettivo è apparso ancora più solido e con più punti nelle mani del passato, ancorato dalla difesa dentro l’area di Noah e da quel preziosissimo collante che è Luol Deng. Al posto di Rose, è emerso CJ Watson, un contributo lo hanno dato anche Lucas e James, ma i playoffs sono tutta un’altra storia e senza il numero 1 la strada sarebbe davvero in salita. Non dovrebbe esserlo eccessivamente contro Philadelphia che ha seriamente rischiato di buttare via un ottimo avvio di stagione con una seconda parte scellerata in cui pareva non funzionare più nulla. Squadra giovane, che non ha trovato stabilità con la filosofia di coach Collins di non partire con i migliori cinque, non è riuscita a far esprimere il potenziale di Turner né a scambiare un Iguodala che si conferma “all-around” di qualità ma non prima punta di una squadra. Il calo di alcuni elementi (su tutti un Meeks che non segna più da fuori, ma anche un invisibile Vucevic) potrebbe rimettere in discussione le rotazioni. Non c’è un leader né un’autentica superstar, ma un gruppo di buoni giocatori – ben rappresentati dal top scorer Lou Williams, che secondo il Philadelphia Inquirer a fine stagione uscirà dal contratto – capaci di segnare grandi canestri come di gestire male i possessi decisivi.
PRONOSTICO: 4-1 Bulls. La serie, anche se Philadelphia sembra più adatta ad impensierire Chicago che Miami, sulla carta pare segnata, troppo grande la solidità e la profondità degli uomini del mai soddisfatto Thibodeau per questa versione sbiadita e piena di punti interrogativi dei Sixers. Probabile comunque che riescano almeno ad evitare lo “sweep”.

Rajon Rondo

5. Atlanta vs. 4 Boston
I Celtics, con una grande ripartenza dopo la pausa per l’All-Star Game, sono andati a vincere l’Atlantic Division, dando in certi periodi una dimostrazione di ritrovata forza e tenuta soprattutto difensiva in grado di preoccupare molti avversari. Il titolo divisionale ha assicurato, come da regolamento, un posto tra i primi 4, ma il fattore campo –a dispetto del piazzamento più basso nel ranking – lo avranno gli Hawks in virtù del record migliore. Una sola vittoria nel computo totale ha fatto la differenza e questo ci dice quanto queste squadre si equivalgano e quanto possa essere lunga e combattuta questa serie. Lo confermano anche i tre scontri diretti stagionali, due vinti da Boston, chiusi con un margine complessivo di 10 punti. Atlanta, fuori in semifinale di conference l’anno passato dopo aver sbancato Orlando, prova quantomeno a ripetersi, appoggiandosi sulla qualità e la quantità di Joe Johnson e Josh Smith. Sono svanite le speranze di ritrovare Al Horford, fuori da mesi per la lesione del pettorale, che potrà rientrare solo per un eventuale 2° turno. E’ in dubbio anche Pachulia, che ha saltato le ultime 7 partite per un infortunio al piede sinistro, e questo riduce le rotazioni di Larry Drew in mezzo ai super-veterani Collins e Dampier e all’atipico rookie 27enne Ivan Johnson. La qualità dalla panchina la possono portare Hinrich e Marvin Williams, per provare a colpire i Celtics in uno dei propri punti deboli, cioè la scarsa profondità delle rotazioni, una “second unit” che non ha un uomo di sicuro impatto e tende a produrre poco. Si è parlato della possibilità di tenere Ray Allen dalla panchina, complice l’esplosiva crescita negli ultimi tempi di Avery Bradley, ma “He Got Game” è ancora in dubbio per l’inizio della serie dopo l’infortunio alla caviglia. Specialmente senza Allen, ci vorrà qualcuno in grado di alleggerire il peso che grava sulle spalle di Pierce, di un Garnett costretto – senza demeritare, tutt’altro –a giocare spesso da centro, e di un Rondo da record per qualità delle letture e numero di assist.
PRONOSTICO: 4-3 Celtics. Serie lunga, equilibrata ed intensa, l’esperienza e la difesa (la migliore per percentuale concessa) dei Celtics all’ultima corsa in questa versione può fare la differenza, ripetendo la conclusione in 7 gare del primo turno del 2008 e anche quella del 1988 quando Doc Rivers giocava ad Atlanta.

George Hill, Paul George, Roy Hibbert, Danny Granger, David West

3. Indiana vs. 6. Orlando
Si sente parlare relativamente poco dei Pacers ed è un peccato perché la squadra del presidente Bird, forse in uscita a fine stagione, ha un buon collettivo, sa giocare (manda 6 uomini in doppia cifra, con George Hill a 9.6) lotta, difende ed è allenata con sapienza dal giovane ma già apprezzato coach Frank Vogel. Su tutti emerge il talento offensivo di Danny Granger ma, se è il gruppo è arrivato con merito al terzo miglior record ad est, bisogna quantomeno citare la crescita di due giovani come Paul George – tiratore da 38.5% dall’arco e rimbalzista sottovalutato (5.6) – e Roy Hibbert, la coppia di ali forti forse di maggior impatto dell’intera lega formata da David West e Tyler Hansbrough e una panchina lunghissima, arricchita a stagione in corso dall’inserimento di Leandro Barbosa. Tante armi che rendono l’arsenale di Indiana molto ricco e in grado di mettere in difficoltà molte avversarie. Sulla loro strada ci saranno i Magic, protagonisti di una stagione – condizionata dai problemi derivati dal contratto di Howard e dal suo rapporto difficile con Van Gundy – in cui hanno sfiorato più volte l’autodistruzione. Ora “Superman” non ci sarà per l’infortunio alla schiena che ne ha chiuso la stagione (e forse l’esperienza ad Orlando). I tiratori dovranno crearsi più tiri da soli. Il gioco dei Magic dovrà cambiare in corsa e chiedere uno sforzo supplementare al cast di supporto, in particolare Nelson e Richardson che – con Redick dalla panchina – si divideranno la maggior parte dei minuti in guardia, ma serviranno ancora i punti e i tiri da fuori della migliorata ala forte Ryan Anderson. Anche se, nel suo caso, l’assenza di Howard potrebbe pesare in maniera particolare. In mezzo all’area non è rimasto moltissimo, se non il corpaccione di “Big Baby” Davis, che promette battaglia, ma è reduce da una stagione inferiore alle aspettative (9.3 punti col 42% al tiro) e da una distorsione alla caviglia rimediata negli ultimi giorni. Fondamentale per i Magic – che hanno vinto 3 dei 4 scontri diretti stagionali, ma sempre con Howard oltre i 20 punti – il contributo di più giocatori possibili, perché non ci sarà la superstar in grado di guidare l’attacco e indirizzare la partita.
PRONOSTICO: 4-2 Pacers. Indiana favorita per la classifica e le maggiori certezze che può mettere sul campo. Orlando senza Howard fa molto meno paura, proverà a combattere ma è spuntata ed è destinata a soffrire dentro l’area.

LeBron James

2. Miami vs. 7. New York
Più di ogni altra cosa, è stata un’altra grande stagione di LeBron James a condurre Miami alla seconda testa di serie ad est. Ed è forse la miglior stagione in carriera per il numero 6 – cresciuto per qualità del gioco in entrambe le metà campo, impatto sulla squadra e numeri – che secondo molti addetti ai lavori parte davanti nel testa a testa finale con Kevin Durant per la conquista del premio di MVP. Percentuali stratosferiche (53.1% su azione), considerato che prende una ventina di tiri a partita, è a tutti gli effetti lui la prima punta di una squadra che si presenta ai playoffs con Wade con un dito slogato negli ultimi giorni e Bosh con uno stiramento al tendine del ginocchio destro. Il loro riposo nelle partite finali ha ridato maggiore spazio e fiducia a gente come Miller e Battier, di cui ci sarà un gran bisogno soprattutto nei momenti difficili, così come di Haslem, che è diventato 2° All-Time per numero di presenze in maglia Heat. Molti occhi saranno però rivolti a LBJ, per capire se può crescere nei playoffs quando la fisicità e l’intensità salgono ai massimi livelli e se può essere decisivo nei quarti periodi. I primi occhi che dovranno essere molto attenti saranno quelli dei difensori dei Knicks, che gli opporranno un Anthony rigenerato dal cambio di allenatore. Con Melo in versione trascinatore, New York ha saputo raddrizzare l’ennesima stagione altalenante, in cui non è riuscita a non far parlare di sé. Lo ha fatto per ragioni negative, ma ne ha sapute estrarre anche alcune positive: su tutte l’esplosione di Jeremy Lin, che però ora è fuori per infortunio e potrebbe rientrare solo per una fase avanzata di questa serie o per l’eventuale secondo turno. Dunque grandi aspettative tra le guardie su Baron Davis e Landry Fields, anche perché le rotazioni non sono infinite. L’esplosività di Shumpert può essere un’arma importante per coach Woodson, che chiederà grande aiuto alla difesa in area di un Tyson Chandler molto carico e motivato. Lui l’anno scorso ha vinto il titolo e può essere un esempio per una squadra di talento, ma ancora poco stabile, complice una convivenza tecnica non semplice tra Anthony e Stoudemire. Poi ci saranno le variabili impazzite Steve Novak, micidiale tiratore dall’arco, e soprattutto JR Smith, assolutamente imprevedibile e capace di costruire come di distruggere.
PRONOSTICO: 4-2 Heat. Miami parte nettamente favorita, forte di una dose di solidità, talento e presenza fisica superiore ad una squadra in grado di crearle qualche problema ma ancora troppo imprevedibile, con molte armi ma anche diversi limiti. I Knicks comunque sognano di ripetere l’upset del 1999, nell’altra stagione accorciata dal lockout.

DailyBasket, che seguirà ogni giornata di playoffs con la consueta passione e competenza, nel presentarvi gli accoppiamenti del primo turno della Eastern Conference ha voluto anche mettersi alla prova lanciando per ogni serie un pronostico. Senza avere la pretesa di indovinarli ad ogni costo, ma soprattutto come spunto di dibattito con i lettori. Potete partecipare e scrivere i vostri pronostici aggiungendo i commenti all’articolo.