Paul Pierce fa partire il tiro della vittoria (Foto: fansided.com)

Paul Pierce fa partire il tiro della vittoria (Foto: fansided.com)

La notte dei playoffs NBA si apre un po’ a sorpresa con la vittoria dei Wizards, sempre privi di John Wall, ai danni degli Hawks, in una gara che è andata a un canestro di tabella non dichiarata di distanza dal diventare una delle più belle favole cestistiche degli ultimi tempi. Washington, infatti, conduce le danze fin dal primo quarto grazie a un Nené che, dopo aver chiuso senza canestri segnati dal campo nelle prime due gare, mette 13 punti nel solo primo tempo. Atlanta non riesce proprio a entrare in partita, e così nell’ultimo quarto, sotto di una ventina di punti, coach Budenholzer decide di svuotare la panchina, da una parte per far rifiatare i titolari in vista di una delicatissima gara 4, dall’altra, forse senza ammetterlo nemmeno a se stesso, per tentare il tutto per tutto. Ed è questo che avviene: Dennis Schröder, Mike Muscala, Kent Bazemore e Mike Scott confezionano un tremendo break di 32-14 che riporta gli Hawks a -1 a 23 secondi dalla sirena; Bynum mette due liberi, ma a 14.8 secondi Muscala infila la tripla del pareggio a quota 101. La favola è quasi compiuta, se non fosse che il “cattivo” di turno, il solito Paul Pierce, ne cancella il lieto fine, andando a segnare di tabella, marcato da tre difensori, il canestro della vittoria allo scadere.

Zach Randolph e Marc Gasol, dominanti nel pitturato (Foto: inkblot.ca)

Zach Randolph e Marc Gasol, dominanti nel pitturato (Foto: inkblot.ca)

Nell’altra partita giocata stanotte, arriva un’altra mezza sorpresa: in molti dicevano “attenti a Memphis in casa”, ma nessuno ci credeva davvero, era quasi una frase scaramantica; dopotutto, Golden State con questo Curry non può perdere. E invece, i Grizzlies danno una sonora lezione di basket ai giovani Warriors, come ammesso anche dallo stesso coach Kerr al termine dell’incontro. Un incontro avviato verso la vittoria dei padroni di casa già dal primo tempo, quando Gasol, Randolph e Koufos fanno valere chili e centimetri in area, chiudendo a +16 i primi 24 minuti. Nell’ultimo quarto i Warriors ricuciono fino al -5 con un canestro e fallo di Iguodala a 1:45 dal termine, ma Memphis reagisce con 4 punti in fila di Allen e Conley e chiude i giochi.

Atlanta Hawks @ Washington Wizards 101-103 (1-2)
Golden State Warriors @ Memphis Grizzlies 89-99 (1-2)

MVP. Difficile trovare un MVP di giornata, visto che sia Washington che Memphis hanno costruito le loro vittorie sulla squadra, trovando di minuto in minuto diversi protagonisti. Andiamo allora con colui che più di ogni altro ha “materializzato” la vittoria: Paul Pierce. Il quale, alla veneranda età di 37 anni, e dopo una partita “onesta” ma non eccezionale (alla fine 13 punti con 5/12 dal campo e 7 rimbalzi) trova il colpaccio con la tabellata allo scadere.

LVP. Kyle Korver sta faticando in questa serie e, dopo aver chiuso le prime due gare con un poco usuale 9/26 al tiro (7/22 da tre), stanotte è andato meglio come percentuali ma tirando pochissimo (2/5) e chiudendo con soli 6 punti e 4 rimbalzi. Korver è fondamentale per Atlanta, che deve “ritrovarlo” al più presto se vuole provare a ribaltare la serie.

Losing Effort. Le cifre indicano gli Splash Brothers: Stephen Curry ha segnato 23 punti con 6 assist, Klay Thompson ha contribuito con 20 punti e 8 rimbalzi. Ma se la guardia dei Warriors ha tirato con buone percentuali (8/13, anche se 1/4 ai liberi), il fresco MVP della regular season ha sparacchiato con un mediocre 8/21 dal campo, di cui addirittura 2/10 da tre.

Tutta la delusione di Dennis Schröder dopo la sirena finale (Foto: thechronicleherald.ca)

Tutta la delusione di Dennis Schröder dopo la sirena finale (Foto: thechronicleherald.ca)

The Unexpected. Dennis Schröder, con i suoi 18 punti e 5 assist in 19 minuti, ha guidato la panchina di Atlanta a una rimonta che, senza il canestro finale di Pierce, sarebbe forse entrata nella storia della Lega. Oltre a lui, 8 punti di Mike Scott, 7 di Mike Muscala e 7 di Kent Bazemore: sono loro le sorprese di questa giornata.

Up. Se a Washington davano perlomeno il beneficio del dubbio, Memphis era data praticamente per spacciata già prima dell’inizio della serie (e quindi figurarsi dopo gara 1). Invece, ora entrambe le squadre si ritrovano sopra 2-1, entrambe con la prossima gara in casa, in grado quindi, se non di ipotecare, quantomeno di “ben indirizzare” le due serie.

Down. Hawks e Warriors sono avvisati: con questi Wizards e questi Grizzlies non si scherza. Entrambe le n.1 delle rispettive Conference hanno forse ecceduto un po’ troppo con la “self-confidence” e ne stanno pagando le conseguenze chi contro l’entusiasmo dei Wizards e chi contro l’esperienza dei Grizzlies. Entrambe le squadre, però, sono in grado di ribaltare una serie ancora non compromessa come queste: saranno due lunghe serie, o almeno ce lo auguriamo.