La volata è ormai lanciata. A meno di una settimana dalla fine della Regular Season, resta da capire quali squadre taglieranno per prime la linea dell’ipotetico traguardo. Per quanto sia sempre corretto e legittimo aspettarsi sorprese fino all’ultimo giorno, leggasi 16 aprile, tendiamo a credere che le magnifiche otto che duelleranno in Post Season siano quelle che, al momento in cui scriviamo, occupano i primi otto posti. Difficile ipotizzare un sorpasso di New York su Atlanta, in un duello a perdere, obiettivamente, di basso livello. Più arduo ancora, è prevedere chi tra Indiana e Miami la spunterà per il primato nella Conference, in una volata, questa sì, che si annuncia combattuta e sul filo dei centimetri.

LeBron vs George, che sfida!

LeBron vs George, che sfida!

IL DUELLO: E’ proprio il duello tra Pacers ed Heat a destare le maggiori curiosità, non fosse altro che per l’assoluto valore tecnico delle due franchigie. Eppure, per quanto siano chiaramente le due migliori squadre ad Est, entrambe non vivono certo un momento brillante. La sconfitta di stanotte di James e compagni contro i Grizzlies, ha momentaneamente compromesso le chances di primato della formazione allenata da coach Spoelstra. Indiana, in caduta libera come testimoniano le 7 sconfitte maturate nelle ultime 10 gare e con (pare) più di qualche problema all’interno dello spogliatoio, resta miracolosamente in vetta. Decisivo per la volata al primato nella Conference, sarà lo scontro diretto tra le due squadre in programma venerdì notte alla Miami Airlines Arena. Chi la spunterà, con ogni probabilità avrà lo spot #1 ad Est.

(Streeter Lecka/Getty Images)

(Streeter Lecka/Getty Images)

UPS: Cinque vittorie consecutive, una inaspettata qualificazione ai playoffs ottenuta in scioltezza. Alzi la mano chi, ad inizio stagione, credeva che i Bobcats potessero disputare una stagione di così grande spessore. La squadra di Steve Clifford ha, invece, saputo sorprendere, spinta anche ma non solo dalla grandissima stagione di Al Jefferson, lungo che per produttività e continuità appartiene al gotha della lega. Con 4 partite da disputare, la franchigia del Norh Carolina proverà a resistere ai propositi di sorpasso dei talentuosi Washington Wizards (a pari merito al 6° posto in classifica con Charlotte a quota 40 vittorie e 38 sconfitte).

Jason Kidd

Jason Kidd

DOWNS: Pur non dimenticando il brutto momento dei Knicks, le cui speranze di aggancio ad Atlanta sono ormai appese ad un filo, nell’ultimo periodo ci saremmo aspettati qualcosa in più dai Nets, non tanto per il recupero di Garnett, quanto, soprattutto, per via di un calendario che nelle ultime settimane non è stato poi così duro. Chi (a ragion veduta) riteneva che gli uomini di Kidd avrebbero avuto la possibilità di scalare qualche posizione in classifica (i Nets sono quinti al momento), è rimasto parzialmente deluso. Sei vittorie nelle ultime dieci partite, molte di esse disputate in casa, sono certamente un buon bottino, ma non così buono se si considera lo spessore tecnico di Brooklyn e il fatto di aver ormai conseguito una discreta identità, tecnica e psicologica.

JR Smith (AP Photo/Bill Kostroun)

JR Smith (AP Photo/Bill Kostroun)

NUMBERS: I Knicks tornano sempre buoni, soprattutto per enfatizzare i momenti e i numeri negativi. Le 22 triple tentate da J.R. Smith nella sconfitta domenicale contro Miami certificano più di ogni altro numero o statistica quanta elevata sia la confusione che regna dalle parti del Madison Square Garden. D’accordo che il nostro è tipo un po’ particolare, cui vanno esaltati i pregi e capiti i limiti, ma tirare 22 volte da tre punti non crediamo sia cosa che possa passare inosservata, anche qualora (ma ne dubitiamo) fosse un preciso imprimatur tattico dettato da coach Woodson. Si può sperare di arrivare ai playoffs giocando in questo modo?

SCHEDULE: Le residue speranze di qualificazione di New York passano da un calendario ai limiti del proibitivo. Due volte Toronto, in casa e fuori, al Garden con Chicago e trasferta a Brooklyn. Pensare che i Knicks possano vincerle tutte e quattro e superare Atlanta è un’impresa.