Dal nostro corrispondente

Segnali di un timido risveglio nella Atlantic. Nelle ultime due settimane, in quella che comunque continua ad essere l’unica division con tutte le squadre sotto il cinquanta percento di vittorie, abbiamo assistito al proseguimento della favola dei Celtics ed al ritorno alla vittoria dei Nets.

Brad Stevens, primo anno alla guida dei Celtics

Brad Stevens, primo anno alla guida dei Celtics

I Boston Celtics, dicevamo. Il punto più alto della loro stagione l’hanno raggiunto domenica scorsa quando, al Madison Square Garden di New York, hanno letteralmente massacrato i nemici di sempre dei Knicks. Partita senza storia fin dalle battute di avvio, che ha messo in evidenza (oltre ai limiti della franchigia della Big Apple) il bel gioco della squadra del rookie-coach Brad Stevens. E, con il prossimo rientro di Rajon Rondo (che ha appena ricevuto il via libera per allenarsi in gruppo), le cose non potranno che migliorare.

Subito dietro troviamo i Toronto Raptors che hanno perso la testa della classifica. La squadra canadese ha recentemente compiuto l’ennesima rivoluzione, spedendo ai Sacramento Kings (in una trade che ha coinvolto sette giocatori) l’uomo franchigia Rudy Gay. Con questo affare Toronto si è liberata di un contratto pesante (17 milioni di dollari all’anno) per puntare a una nuova rifondazione. Otto vittorie e tredici confitte il loro record.

Con una partita di distacco ci sono gli arrembanti Brooklyn Nets, ai quali sembra avere fatto bene lo schiaffo ricevuto nel derby dello scorso venerdì. Da allora, grazie soprattutto al recupero di quasi tutti gli infortunati (anche se Lopez è di nuovo fuori), sembrano essersi rimessi in carreggiata ed aver salvato la pericolante panchina di Jason Kidd. Nell’ultima settimana vanno segnalate le vittorie contro Celtics e Clippers.

Al quarto posto piombano i Philadelphia 76ers, ormai in caduta libera. Cinque sconfitte consecutive ed una sola vittoria nelle ultime dieci partite hanno riportato con i piedi per terra la squadra di coach Brett Brown dopo un buon inizio. L’infortunio della point guard Michael Carter-Williams ha messo in luce tutti i limiti dell’organico della squadra della città dell’amore fraterno.

Mike Woodson (qui con JR Smith), quanto durerà sulla panchina più calda della NBA? (Jerome Miron-US PRESSWIRE)

Mike Woodson (qui con JR Smith), quanto durerà sulla panchina più calda della NBA? (Jerome Miron-US PRESSWIRE)

All’ultimo posto, ancora una volta, i New York Knickerbockers. Le corpose vittorie con Nets e Orlando sembravano aver fatto uscire dal luogo buio la squadra di Mike Woodson, ci hanno pensato i Celtics a farceli ricadere. Sei vittorie e sedici sconfitte significano anche penultimo posto nell’intera eastern conference davanti ai soli Bucks. Con questo inizio disastroso viene da chiederci come mai la dirigenza non abbia cambiato allenatore. Zamparini l’avrebbe già fatto tre o quattro volte.

 

HOT – Brad Stevens. Doveva essere l’anno zero per Boston: nuovo allenatore, nuovi giocatori, nuovo ciclo. Ed invece l’ex coach della Butler University (con la quale ha vinto due titoli della Horizon league e, in entrambe le stagioni, è arrivato a giocarsi la finale NCCA) ha portato bel gioco ed entusiasmo, ed i risultati si vedono. In cinque giorni ha pure battuto due volte gli odiatissimi Knicks

NOT – Rudy Gay, a fine gennaio, era arrivato a Toronto per essere il leader della squadra che aveva già aveva deciso di liberarsi di Bargnani. Dieci mesi dopo, lui ed il suo oneroso contratto, sono stati messi su un aereo con destinazione Sacramento, California. Sempre ai margini della lega.

INJURIES – Raymond Felton starà fuori due-tre settimane, tanto che i Knicks stanno disperatamente cercando un sostituto che potrebbe essere Kyle Lowry. I Raptors potrebbero cederlo in cambio di Metta World Peace, Iman Shumper e dello stesso Felton. Non è il primo infortunio per l’ex North Carolina, ed è proprio questa sua cronica fragilità che potrebbe spingere la dirigenza a liberarsi di lui.

Amar'e Stoudemire, il suo rendimento sta migliorando di partita in partita

Amar’e Stoudemire, il suo rendimento sta migliorando di partita in partita

Brook Lopez era rientrato da poco e dopo di lui, piano piano, i Nets stavano recuperando tutti gli altri dell’infermeria. Ma giovedì sera, contro i Clippers, ha accusato un altro problema che l’ha tenuto fuori ieri sera a Detroit e per chissà quanto ancora.

ON FIRE – In estate si è fatto “sistemare” le benedette ginocchia salvo poi saltare l’intera preseason. Amar’e Stoudemire, si è poi presentato al via del campionato in condizioni a dir poco imbarazzanti.Quasi un ombra rispetto al giocatore di 3 stagioni fa. Ma la sua stagione è iniziata venerdì scorso a Brooklyn, quando ha dato il via alla sua striscia di partita in doppia cifra. In questo tragico momento in casa Knicks lui è l’unica buona notizia: Stat is back!