nba-logo1Dopo aver presentato ieri le pagelle della Eastern, ora ci spostiamo nella Western Conference. Proviamo a dare i voti sull’intera sessione invernale di mercato delle 15 squadre dell’ovest.

DALLAS MAVERICKS: l’infortunio iniziale di Nowitzki ha fatto emergere i limiti di un roster costruito in maniera non esaltante in estate, ma con l’obiettivo di impegnarsi a breve scadenza per avere più spazio la prossima estate. La chiusura con lo scambio di Dahntay Jones per un tiratore che non ha inciso ad Atlanta come Anthony Morrow non è la mossa che può mutare il destino nel breve periodo. Voto 5,5

DENVER NUGGETS: tutto fermo in Colorado, nonostante qualche rumors poco credibile che sembrava poter coinvolgere persino un Gallinari di cui ora a Denver non possono fare a meno. Tentata ma non completata la cessione di Mozgov, che sarà free agent con restrizione a fine campionato. Voto ng

GOLDEN STATE WARRIORS: cedono Tyler ad Atlanta e Jenkins a Philadelphia, ne ottengono un paio di scelte future ma soprattutto scappano dalla zona della luxury tax, principale obiettivo delle due mosse che tecnicamente non cambiano moltissimo. Voto 6

Thomas Robinson (Photo by Rocky Widner/NBAE via Getty Images)

Thomas Robinson (Photo by Rocky Widner/NBAE via Getty Images)

HOUSTON ROCKETS: la partenza di Douglas affida a Beverley il ruolo di cambio di Lin. Sfoltiscono il reparto lunghi cedendo Aldrich, Patterson e Morris, ma il colpo Thomas Robinson, che a Sacramento non stava funzionando, in prospettiva può essere interessante. Garcia e Honeycutt sono in scadenza (con “team option”) e aiuteranno a scaricare un monte salari che in estate può permettere colpi importanti. Occhi sempre aperti su Dwight Howard. Voto 7

LOS ANGELES CLIPPERS: discutono soprattutto di Garnett, che sembra aver rifiutato anche il “corteggiamento” di Chris Paul, ma non trovano l’accordo neppure al loro interno per muoversi e dunque prevale saggiamente la linea di non toccare il roster. Voto ng

LOS ANGELES LAKERS: muovere pezzi importanti sarebbe stato come ammettere la sconfitta del piano della scorsa estate, provano almeno a scaricare contratti superflui come Duhon e Ebanks per ottenere seconde scelte. Ma, in una stagione quantomeno bizzarra, non riescono neppure in questo. Voto 5,5

MEMPHIS GRIZZLIES: mercato condizionato dalle esigenze finanziarie di un cosiddetto “small market” che deve ridurre le spese. Smantellano buona parte della panchina nella trade con Cleveland, compensano alcune lacune con Ed Davis e Austin Daye, ma soprattutto Tayshaun Prince, all’apparenza in declino nella mediocrità negli ultimi Pistons, ma in realtà un acquisto sottovalutato e che aveva un gran bisogno di cambiare aria. Certo, è stato sacrificato Rudy Gay e ne risentiranno ma nel complesso poteva andare molto peggio. Voto 6,5

MINNESOTA TIMBERWOLVES: confermati fino al termine della stagione Gelabale e Johnson, totalmente fermi per il resto. Anche perché, in teoria, non servirebbero molti rinforzi, basterebbe recuperare tutti gli infortunati e poi attuare qualche ritocco. Ma, vista la classifica, ci si può pensare dall’estate. Voto ng

NEW ORLEANS HORNETS: con Eric Gordon in salute sono una squadra, senza sono un’altra molto meno forte. Ma non sono convinti di lui, delle sue condizioni e della sua voglia (non enorme) di far parte della ricostruzione, per questo, pochi mesi dopo avergli dato il massimo salariale, hanno provato a cederlo, senza successo. Voto 5

Ronnie Brewer (AP Photo/Frank Franklin II)

Ronnie Brewer (AP Photo/Frank Franklin II)

OKLAHOMA CITY THUNDER: prendono Brewer, ai margini ai Knicks, per allungare una panchina non infinita, rinunciando solo ad una seconda scelta che sarà molto bassa. Sacrificano Maynor, che finisce a Portland dopo aver fatto molta panchina e perso spazio alle spalle di Westbrook a favore di Reggie Jackson, che godrà ancora di maggiore fiducia. Mosse oculate, non sono riusciti nell’impresa di spedire Perkins e il contrattone a Phoenix per Gortat. Voto 6,5

PHOENIX SUNS: l’arrivo di Marcus Morris al fianco del gemello Markieff aggiunge valore in prospettiva ad una squadra che non ha più nulla da chiedere a questa stagione, se non far crescere i propri giovani. E per questo la cessione di Telfair libererà ancora maggiore spazio per Marshall. Rinunciano ad una seconda scelta 2013, ma ne rimediano una per l’anno prossimo. Voto 6

PORTLAND TRAIL BLAZERS: acchiappare l’ottavo posto ad ovest è difficile, ma gli scarsi tentativi di migliorare la squadra e soprattutto una delle panchine meno produttive della NBA suonano quasi come un segnale di resa. Maynor nei migliori periodi ad Oklahoma City era un buon cambio, potrebbe tornare ad esserlo, ma difficilmente cambierà molto. Costretti a tagliare Ronnie Price per inserirlo nel roster. Voto 5

Patrick Patterson (Brett Davis/USA TODAY Sports)

Patrick Patterson (Brett Davis/USA TODAY Sports)

SACRAMENTO KINGS: Patterson è un buon acquisto, ma rinunciare subito a Robinson, prima scelta dell’ultimo draft è difficile da accettare. Via Garcia e Honeycutt, dentro Aldrich e Douglas, soprattutto l’ultimo pare superfluo per la presenza già nel roster di Thomas e Brooks in regia. Tutte le mosse sono dettate comunque da esigenze economiche, per avere meno vincoli possibili sul lungo periodo, in attesa del responso definitivo della NBA sul trasferimento della franchigia a Seattle. Voto 5

SAN ANTONIO SPURS: giusto non toccare niente, la macchina sta funzionando, poteva servire al massimo una polizza d’assicurazione in più tra i lunghi in ottica playoffs al posto di un Blair che non è mai entrato nelle grazie di Popovich. Ma va bene anche così. Voto ng

UTAH JAZZ: ma si sono accorti che il mercato chiudeva? Nessun reale tentativo di scambiare uno tra Jefferson e, soprattutto, Millsap, che vanno in scadenza in estate. Non sono riusciti ancora neppure a svendere Raja Bell, che continua a rimanere ai margini. Acquisti? Nessuno, ovviamente. Voto 5