Derrick Rose al ritorno in campo dopo l'infortunio

Atlanta Hawks @ Chicago Bulls 79-90
Derrick Rose torna dopo essere rimasto a guardare le ultime cinque partite dei Bulls per problemi alla schiena e questa è sicuramente la notizia più importante per Chicago. Come facile da prevedere, la vittoria vien da sé, con i padroni di casa trascinati proprio dal MVP della scorsa stagione che han messo le cose subito in chiaro fin dal primo quarto, chiuso sul +18. Il resto è stata semplice amministrazione del vantaggio, con gli Hawks che nell’ultimo quarto sono arrivato sino al -6 con una tripla di Pargo, ricacciati subito indietro da Deng.
Atlanta (19W-13L): J. Pargo 19, J. Smith 17, J. Johnson 12. Reb (41): J. Smith 12. Ast (19): J. Smith 5.
Chicago (26W-8L): D. Rose 23, C. Boozer 16, R. Brewer 13. Reb (51): J. Noah 16. Ast (18): D. Rose 6.

New Jersey Nets @ New York Knicks 100-92
Probabilmente motivato dalla Linsanity di queste settimane, Deron Williams firma il season high e trascina i Nets al Madison Square Garden nel “derby” contro I Knicks. Il massacro è durato solo tre quarti, con i Nets in pieno controllo sul +18 (Williams già a quota 36 e Lin solo a 11), prima dell’ultimo quarto utile solo per sistemare i tabellini. Il ritorno in quintetto di Carmelo Anthony è conciso con la sconfitta dei Knicks (6-1 il record di New York in sua assenza).
New Jersey (10W-24L): D. Williams 38, M. Brooks 18, K. Humphries 14. Reb (46): K. Humphries 14. Ast (19): D. Williams 6.
New York (16W-17L): J. Lin 21, A. Stoudemire 17, T. Chandler 14. Reb (42): L. Fields 11. Ast (23): J. Lin 9. 

Orlando Magic @ Milwaukee Bucks 93-90
Finale in volata al Bradley Center, dove erano ospiti i Magic di Dwight Howard. Per la terza volta negli ultimi dieci giorni Orlando completa la rimonta nel quarto periodo, e sbanca Milwaukee. Sotto di due nell’ultimo minuto, gli ospiti trovano la decisiva tripla di Anderson con soli 18 secondi da giocare per il sorpasso 91 a 90, condannando i Bucks alla sesta sconfitta consecutiva tra le proprie mura.
Orlando (21W-12L): D. Howard 28, J. Nelson 15, H. Turkoglu 13. Reb (49): D. Howard 16. Ast (18): J. Nelson 5.
Milwaukee (13W-19L): B. Jennings 22, M. Dunleavy 18, E. Ilyasova 15. Reb (44): E. Ilyasova 15. Ast (17): C. Delfino 8. 

Lowry, decisivo contro Memphis

Memphis Grizzlies @ Houston Rockets 93-97
I Grizzlies andavano a Houston con lo stesso identico record dei padroni di casa. Come era facile prevedere dal bilancio vittorie-sconfitte delle due franchigie, è stata una partita combattuta che ha visto prevalere i padroni di casa in un finale in volata, che ha premiato la freddezza dei Rockets dalla lunetta dove han chiuso la partita con un 4/4 di Lee e un 2/2 di Lowry, impedendo a Memphis di poter anche solo tirare per il pareggio, mantenendo sempre due possessi di vantaggio.
Memphis (18W-15L): R. Gay 23, M. Conley 16, M. Speights 12. Reb(38): R. Gay,  M. Gasol e M. Speights 7. Ast(17): M. Gasol 5.
Houston (19W-14L): K. Lowry 24, K. Martin 22, L. Scola 10. Reb(36): P. Patterson 9. Ast(21): K. Lowry 9. 

Boston Celtics @ Dallas Mavericks 73-89
Dopo il season high in termini di punti contro i Knicks, Nowitzki firma il season high per rimbalzi (16) contro i Celtics, trascinando i suoi Mavericks alla vittoria casalinga, a differenza di quanto successo a New York. Il primo quarto da sette punti personali del tedesco gli permette di entrare nella top20 dei top scorer della storia della NBA, superando l’hall of famer Robert Parish, storico lungo proprio dei Celtics (dove ha giocato 14 delle sue 21 stagioni nella lega). Per il resto, la partita è stata senza storia, ha avuto un solo padrone dall’inizio alla fine, con Dallas che poi ha chiuso con un tranquillo +16.
Boston (15W-16L): P. Pierce 20, R. Allen 15, A. Bradley 12. Reb(44): M. Pietrus 12. Ast(17): M. Pietrus 4.
Dallas (21W-12L): D. Nowtizki 26, J. Terry 16, S. Marion 11. Reb(51): D. Nowitzki 16. Ast(26): J. Kidd 8. 

New Orleans Hornets @ Oklahoma City Thunder 93-101
Ventiquattro ore dopo la magica notte realizzativa di Durant e Westbrook (oltre 90 punti in due) i Thunder tornano di nuovo in campo per affrontare gli Hornets di Belinelli (10 punti, 4/8 al tiro di cui 2/2 da tre). Ne bastano “solo” 62 equamente divisi dal duo per aver la meglio di una delle delle peggiori franchigie delle lega, in una partita condotta fino dal primo quarto e portata a casa senza troppi problemi, nonostante un rientro sino al -6 nel finale da parte degli uomini di Monty Williams.
New Orleans (7W-24L): J. Jack 18, G. Vasquez 15, A. Aminu 14. Reb(47): C. Kaman 8. Ast(17): J. Jack e T. Ariza 5.
Oklahoma City (25W-7L): K. Durant e R. Westbrook 31, S. Ibaka 9. Reb(48): K. Perkins e S. Ibaka 13 Ast(15): K. Durant, R. Westbrook e R. Jackson 4. 

Sorprendente prova del rookie Faried contro Minnesota

Minnesota Timberwolves @ Denver Nuggets 101-103
Match dall’alto tasso di attributi vinto dalla compagine di coach Karl contro quella che avrebbe potuto diventare una diretta avversaria per la corsa ai playoffs ancor più credibile con una vittoria al Pepsi Center. I Nuggets già con l’infermeria stracolma (Andersen, Fernandez, Gallinari, Nenè) sono costretti a rinunciare anche ai suoi due registi durante il corso della partita: Lawson ricade male  dopo un contatto in contropiede e non rientra più in campo nel secondo tempo, mentre Andre Miller viene espulso per doppio tecnico. Karl a quel punto pesca da cilindro i suoi rookie: Hamilton, Stone e soprattutto Kenneth Faried (career high di rimbalzi per lui) mettono in campo anima e cuore e riescono a portare la partita sui binari a loro congeniali, ovvero quelli della difesa e del gioco “sporco”. Negli ultimi minuti i canestri segnati diventano veramente merce rara ed è una tripla di Harrington a pareggiare i conti sul 93 pari, punteggio che poi rimarrà inchiodato fino al supplementare. Anche in overtime le squadre in campo faticano a segnare; a sbloccare la situazione definitivamente ci pensano un canestro di Afflalo e un rigore sbagliato da Ridnour. Minnesota ha avuto il demerito di non riuscire a chiudere una partita che ad un certo punto sembrava avesse comodamente in mano (con una buona prova fin lì di Beasley), mentre Denver è riuscita a tenersi a galla offensivamente grazie ad un ottimo Harrington.
Minnesota (16W-17L): K. Love 22, M. Beasley 17, R. Rubio 16. Reb (50): K. Love 13. Ast (23): L. Ridnour 6.
Denver (18W-15L):A. Harrington 31, A. Afflalo 20, T. Lawson 13. Reb (57): K. Faried 14. Ast (23): A. Miller 12. 

San Antonio Spurs @ Utah Jazz 106-102
Partita equilibrata anche a Salt Lake City, dove San Antonio fatica ad ottenere l’undicesima vittoria consecutiva contro i Jazz che non mostrano assolutamente di essere in un periodo di calo di forma (3-7 il record delle ultime 10 per loro). Il solito Tony Parker domina la partita su ogni lato del campo, ma è ben coadiuvato da un caldissimo Bonner (5/6 da tre), nonché da un Duncan dei tempi migliori (7/14 al tiro, 7 rimbalzi e 3 assist per lui); sarà comunque il fin lì anonimo Richard Jefferson a decidere il confronto con pochi secondi sul cronometro mettendo la bomba dall’angolo che regala il +5 agli ospiti. Utah domina con la sua coppia di lunghi MillsapJefferson per larghi tratti dell’incontro, ma è tradita da una panchina che non può competere in profondità con quella messa in campo da Popovich, capace di trovare anche senza Ford, Ginobili e Splitter i migliori momenti della partita dalle riserve.
San Antonio (23W-9L): T. Parker 23, M. Bonner e T. Duncan 20. Reb (33): K. Leonard 8. Ast (22): T. Parker 11.
Utah (15W-16L): A. Jefferson 20, P. Millsap 16, D. Harris 15. Reb (41): A. Jefferson e P. Millsap 11. Ast (17): D. Harris 4. 

Washington Wizards @ Phoenix Suns 88-104
Phoenix soffre più di un tempo per aver ragione dei Wizards di un ottimo Booker (7/12 e 8 rimbalzi) e riesce a prendere in mano la partita grazie ad un break di 16-0 all’interno del terzo quarto, ispirato soprattutto dalla coppia play-pivot NashGortat. La prova dei Suns però si estende anche ad altri uomini con Frye che oltre a colpire come al solito dalla lunga distanza (4/7) è stranamente molto attivo sotto i tabelloni, dove raddoppia la sua media stagionale di rimbalzi. Washington cede dopo essere rimasta in partita (ed averla anche comandata) per lunghi tratti, tradita dalla sua coppia di guardie (Wall e Young collezionano un poco onorifico 7/24 dal campo). Da salvare la prova di Jordan Crawford (7/10), uno dei pochi a provarci comunque fino in fondo, anche quando la barca era abbondantemente affondata.
Washington (7W-24L): J. Crawford 20, T. Booker 16, R. Mason, J. McGee e J. Wall 10. Reb (41): J. McGee 9. Ast (14): J. Wall 6.
Phoenix (13W-19L): M. Gortat 20, C. Frye 19, M. Redd 14. Reb (41): C. Frye 11. Ast (20): S. Nash 11. 

Steve Blake in ottima forma contro la sua ex squadra

Portland Trail Blazers @ Los Angeles Lakers 92-103
La partita comincia come un incubo per Portland che all’inizio del secondo periodo si trova già sotto di 30 (37-7) con grosse difficoltà in fase realizzativa e una differenza abissale sotto i tabelloni dove la coppia GasolBynum cattura ogni pallone disponibile (31 rimbalzi in due). I ragazzi di coach McMillan non si scoraggiano e risalgono pian piano fino a riportarsi sul -10 (84-74) nell’ultimo quarto. A quel punto sarà il solito Bryant a non voler rischiare la clamorosa rimonta ospite e a ricacciare indietro i Blazers. Steve Blake firma una delle prove migliori da quando veste la casacca giallo-viola marchiando a fuoco la sua partita con un 5/6 da tre, mentre dalla parte di Portland si può salvare forse solamente un buon Crawford in uscita dalla panchina.
Portland (17W-16L): L. Aldridge e N. Batum 18, J. Crawford 15. Reb (37): M. Camby 13. Ast (24): >N. Batum e J. Crawford 5.
Los Angeles (19W-13L): K. Bryant 28, S. Blake 17, P. Gasol 16. Reb (51): A. Bynum 19. Ast (23): P. Gasol 4. 

Los Angeles Clippers @ Golden State Warriors 97-104
Vittoria prestigiosa dei Warriors che riescono a mettere sotto dopo un match equilibrato i L0s Angeles Clippers. Buona parte del merito va al secondo anno Ekpe Udoh che mette a segno il suo career high, sostituendo alla perfezione l’infortunato Biedrins; un’ottima mano sotto a canestro gliela offre David Lee, dominante per larghi tratti dell’incontro, mostrando così come la coppia di lunghi titolari di Los Angeles abbia notevoli difficoltà difensive. Gli ospiti, oltre a cavalcare il solito duo PaulGriffin, hanno un solido contributo da Mo Williams (6/8 da tre) capace di dare gli ultimi vantaggi alla sua squadra, prima che Brandon Rush con una tripla e Monta Ellis con una penetrazione chiudano definitivamente la partita. Da segnalare le 17 palle perse dei ragazzi di Vinny Del Negro, motivo principale della sconfitta nonostante il dominio a rimbalzo.
Los Angeles (19W-11L): C. Paul 24, M. Williams 22, B. Griffin 21. Reb (46): R. Evans 12. Ast (14): C. Paul 6.
Golden State (12W-17L): M. Ellis 32, D. Lee 24, E. Udoh 19. Reb (38): D. Lee 13. Ast (22): S. Curry 6.

Ecco la Top Ten della notte:

httpv://www.youtube.com/watch?v=C7xtFy0uPss


Federico Cattaneo ed Eugenio Simoni