Goran Dragic

Goran Dragic

Grande sorpresa nella notte NBA con Utah che tiene a freno LeBron James e batte Miami. Continua invece la corsa dei Suns che, trascinati dal sempre più convincente Dragic, battono anche i Warriors. Conferme per San Antonio (senza Belinelli per il mal di schiena) e Houston, che in trasferta ad est superano rispettivamente Charlotte e Milwaukee. Portland soffre più del previsto per sbancare Minneapolis, con i Timberwolves che, pur privi degli infortunati Love, Martin e Pekovic, tengono botta per tre quarti abbondanti. Per una volta funzionano gli acquisti estivi di Detroit, che dilaga contro Denver, mentre ad Atlanta gli attacchi sono decisamente più asfittici ed è Memphis ad uscire vittoriosa, portando a tre la serie negativa degli Hawks.

Ecco i risultati nel dettaglio:

Golden State Warriors @ Phoenix Suns 109-122
Miami Heat @ Utah Jazz 89-94
Portland Trail Blazers @ Minnesota Timberwolves 117-110
Denver Nuggets @ Detroit Pistons 109-126
San Antonio Spurs @ Charlotte Bobcats 104-100
Houston Rockets @ Milwaukee Bucks 101-95
Memphis Grizzlies @ Atlanta Hawks 79-76

MVP. Stagione entusiasmante oltre ogni più rosea aspettativa per i Suns ed in particolare per Goran Dragic, ancora una volta determinante per i suoi. La prova offerta contro Golden State (pur priva di Bogut e Lee), di fronte ad un cliente ostico come Stephen Curry, non fa altro che dare ulteriore vigore a chi ritiene un errore la sua mancata convocazione all’All-Star Game: career-high di 34 punti, conditi da 10 assist, 4 recuperi e 6/7 da tre in una serata da 10/13 complessivo.

LVP. Gli Heat hanno fallito la rimonta finale a Salt Lake City, sbagliando gli ultimi 4 tentativi dal campo. Sono stati 9 invece gli errori totali di un LeBron James fermato, da un buon lavoro collettivo della difesa dei Jazz, a soli 4 canestri su azione per 13 punti, il suo fatturato minimo dallo scorso 19 novembre.

The Unexpected. Marvin Williams è stato determinante per la vittoria di Utah, confezionando una prova da 23 punti con 5/8 da tre contro la difesa dei bicampioni in carica, che porta a tre la serie di partite consecutive oltre i 20 punti. Per una seconda scelta assoluta non dovrebbe essere una notizia, ma per un giocatore rimasto decisamente al di sotto delle aspettative è un risultato di rilievo.

On Fire. Patty Mills (SAS) 32 pts, 7 reb, 4 ast, 10/13 fg in 25′; Tim Duncan (SAS) 16 pts e 13 reb; Al Jefferson (CHA) 26 pts e 9 reb; Gerald Henderson (CHA) 23 pts; Zach Randolph (MEM) 20 pts e 6 reb; Paul Millsap (ATL) 20 pts e 11 reb; Randy Foye (DEN) 25 pts; Brandon Jennings (DET) 35 pts e 12 ast; Josh Smith (DET) 30 pts, 10 reb e 8 ast; Andre Drummond (DET) 18 pts, 15 reb e 3 blk; LaMarcus Aldridge (POR) 26 pts e 9 reb; Corey Brewer (MIN) 26 pts e 7 reb; Dwight Howard (HOU) 27 pts e 13 reb; Brandon Knight (MIL) 23 pts; Stephen Curry (GSW) 28 pts e 9 reb; Harrison Barnes (GSW) 23 pts e 6 reb; Gerald Green (PHO) 25 pts; PJ Tucker (PHO) 16 pts e 15 reb.

Stat of the night. Memphis è riuscita nella non semplice impresa di vincere ad Atlanta, tentando un solo tiro libero (segnato da Courtney Lee nel 3° quarto). La statistica, generata anche da un metro arbitrale che ha concesso molta fisicità ad entrambe le difese, costituisce il record negativo della lega dal 1954-55, anno dell’introduzione del cronometro per il tiro, ed ha sorpreso gli stessi giocatori a fine gara.