James Harden (Houston Rockets) MVP della notte con 37 punti e 11 assist (Photo by David Liam Kyle/NBAE via Getty Images)

James Harden (Houston Rockets) MVP della notte con 37 punti e 11 assist (Photo by David Liam Kyle/NBAE via Getty Images)

Otto partite disputate nella notte NBA. Doppio KO in vetta alla Eastern Conference, in cui sia i Miami Heat che gli Indiana Pacers sono autori di prestazioni tutt’altro che brillanti, venendo battute rispettivamente da New Orleans e Memphis. Volano ad ovest invece i San Antonio Spurs, che contro Golden State trovano la loro tredicesima vittoria consecutiva. Ottima prestazione anche per Marco Belinelli che realizza 15 punti (5/9 dal campo e 2/5 da 3). Chris Paul e James Harden sono protagonisti assoluti nelle vittorie di Los Angeles, sponda Clippers, e di Houston contro Detroit e Cleveland. Portland viene asfaltata dai Bobcats mentre sono in caduta libera i Philadelphia 76ers, alla loro sconfitta consecutiva numero 24, seconda peggior striscia negativa di sempre. Di seguito tutti i risultati della notte.

Portland Trail Blazers @ Charlotte Bobcats 94-124
Houston Rockets @ Cleveland Cavaliers 118-111
Philadelphia 76ers @ Chicago Bulls 81-91
Indiana Pacers @ Memphis Grizzlies 71-82
Miami Heat @ New Orleans Pelicans 95-105
Orlando Magic @ Utah Jazz 88-89
San Antonio Spurs @ Golden State Warriors 99-90
Detroit Pistons @ Los Angeles Clippers 103-112

MVP: James Harden (Houston Rockets). Trascinatore indiscusso nella vittoria dei suoi Rockets contro Cleveland. Per lui stanotte ben 37 punti (9/15 dal campo con 5/8 da 3), 4 palle rubate e ben 11 assist. Centro assoluto del gioco dei texani che grazie alle sue giocate ottengono la terza vittoria consecutiva e il quarto posto nella Western Conference.

LVP: Paul George (Indiana Pacers). Decisamente opaco come tutti i Pacers capaci di mettere a segno solo 71 punti in quel di Memphis. George realizza 8 punti ma solo con il 20% dal campo (2/10), 6 rimbalzi e ben 4 palle perse non entrando mai veramente in partita.

On Fire: Al Jefferson (Charlotte Bobcats) 28 pt, Chandler Parsons (Houston Rockets) 16 pt, Joakim Noah (Chicago Bulls) 20 pt, Mike Conley (Memphis Grizzlies) 21 pt, Anthony Davis (New Orleans Pelicans) 30 pt e 11 reb, Richard Jefferson (Utah Jazz) 21 pt, Tony Parker (San Antonio Spurs) 20 pt, Chris Paul (Los Angeles Clippers) 28 pt e 15 ast.

Lebron James (Miami Heat) non bastano i suoi 25 punti per evitare la settima sconfitta in undici gare (Photo by Layne Murdoch/NBAE via Getty Images)

Lebron James (Miami Heat) non bastano i suoi 25 punti per evitare la settima sconfitta in undici gare ai suoi Heat (Photo by Layne Murdoch/NBAE via Getty Images)

Losing Effort: Damian Lillard (Portland Trail Blazers) 20 pt, Dion Waiters (Cleveland Cavaliers) 26 pt, Thaddeus Young (Philadelphia 76ers) 28 pt, Lance Stephenson (Indiana Pacers) 15 pt, Lebron James (Miami Heat) 25 pt, Victor Oladipo (Orlando Magic) 19 pt, Stephen Curry (Golden State Warriors) 20 pt, Jonas Jerebko (Detroit Pistons) 22 pt.

Ups: San Antonio Spurs (53W-16L). Tredicesima vittoria consecutiva per la squadra di Popovich dove al momento sta funzionando davvero tutto. Parker e Duncan hanno sempre in mano le chiavi della squadra e la maturazione dei vari Leonard, Splitter e Green ha portato gli Spurs ad essere un’eccellenza della lega. Importante, tra gli altrti, anche l’apporto dalla panchina di Marco Belinelli che sembra aver trovato finalmente l’ambiente ideale dove poter incidere. L’obiettivo titolo per i ragazzi di Popovich rischia di essere sempre più concreto.

Downs: Philadelphia 76ers (15W-55L). Crisi nera per i Philadelphia 76ers che con la ventiquattresima sconfitta di fila, ottengono la seconda peggior striscia negativa della storia della lega. Oramai è troppo palese il gioco a perdere dei Sixers per poter ottenere una scelta migliore al prossimo draft. Da questa annata pessima, per una squadra sin dall’inizio poco competitiva, l’unica cosa da salvare sarà Michael Carter-Williams la cui esplosione e il probabile titolo di rookie dell’anno fanno sperare per il futuro.

The Buzzer Beater: Orlando Magic @ Utah Jazz 88-89. Gli Utah Jazz riescono ad interrompere una striscia negativa di sei sconfitte grazie a questa vittoria a filo della sirena. Protagonista del tiro decisivo è Trey Burke che a 1 secondo e 6 decimi dalla fine dell’incontro piazza a canestro, su assist di Hayward, la tripla del +1 finale che condanna alla sconfitta i Magic.

Chris Paul (Los Angeles Clippers) trascinatore indiscusso della squadra. Stanotte raggiunge i 6000 assist in carriera (Photo by Andrew D.Bernstein/NBAE via Getty Images)

Chris Paul (Los Angeles Clippers) trascinatore indiscusso della squadra. Stanotte raggiunge i 6000 assist in carriera (Photo by Andrew D.Bernstein/NBAE via Getty Images)

Stat of the Night: Al Jefferson (Charlotte Bobcats) con i 28 punti realizzati contro Portland, mantiene la sua media di punti realizzati sopra i 25. Jefferson inoltre è sopra i 10 rimbalzi di media (10,8) ed è, insieme a Kevin Love, l’unico giocatore NBA con almeno questi due valori. I Philadelphia 76ers possono raggiungere e superare la peggior striscia negativa di sempre, le 26 sconfitte di Cleveland (stagione 2010-11). I Sixers sono attualmente secondi solitari con 24 sconfitte, dopo aver sueperato i Vancouver Grizzlies (1995-96), i Denver Nuggets (1997-98) e gli Charlotte Bobcats (2011-12) ferme a 23.

Milestone: Chris Paul (Los Angeles Clippers) tocca quota 6000 assist in carriera. Il play ex Hornets diventa quindi il settimo giocatore nella storia della lega a raggiungere questo traguardo prima della fine della sua nona stagione tra i pro.