Tim Dunca beat the buzzer! (foto: Nba/Getty Images)

Tim Dunca beat the buzzer! (foto: Nba/Getty Images)

Non ha tradito le attese la sfida tra due delle migliori squadre della Lega, quella tra Blazers e Pacers, con il team di Portland capace di far valere il fattore campo e di annullare così il career-high di Paul George dopo una partita passata a rincorrere per tre quarti. Segni di rinascita, invece, a Salt Lake city, dove i Jazz colgono il secondo successo consecutivo, il terzo nelle ultime quattro partite stendendo i Rockets sotto la guida di un Trey Burke sempre più a sua agio ma soprattutto grazie al 58% al tiro da tre punti. Finali da brividi a San Antonio e Chicago, con gli Spurs (13 punti, 4 rimbalzi e 3 assist in 25’ per Marco Belinelli) che contro gli Hawks trovano il canestro-vittoria con l’immortale Tim Duncan a 4 decimi dalla sirena ed i Pelicans, alla prima senza Anthony Davis, bravi a piegare i Bulls dopo ben tre overtime con Jrue Holiday decisivo con il canestro del pareggio alla fine dei tempi regolamentari e poi con il gioco da tre punti che chiude la partita nel terzo overtime. Chiude la panoramica il netto successo degli Wizards (che tirano col 69% dall’arco) contro i Magic.

 

Orlando Magic @Washington Wizards 80-98

New Orleans Pelicans @Chicago Bulls 131-128 3OT

Atlanta Hawks @San Antonio Spurs 100-102

Houston Rockets @Utah Jazz 103-109

Indiana Pacers @Portland Trail Blazers 102-106

 

MVP: è stata la notte di Tim Duncan. Il totem degli Spurs mette a referto 23 punti e 21 rimbalzi, diventando il più anziano giocatore nella storia della Nba a giocare una partita da almeno 20 punti e 20 rimbalzi, coronati dal buzzer-beater che stende una coriacea Atlanta sulla sirena. “Non abbiamo mai perso la fiducia in lui, saremmo pazzi se lo facessimo”, ha detto Ginobili a fine partita. Sottoscriviamo.

 

LVP: oscurato dalla grande serata di Taj Gibson, Carlos Boozer si è praticamente preso una partita di riposo. 26’ sul parquet con 4 punti (con 2/6 dal campo) e 6 rimbalzi per il lungo dei Bulls, che, privi di Rose, non possono permettersi di regalare giocatori agli avversari.

 

On Fire: T. Ariza (WAS) 24 pts, 8/9 dal campo; R. Anderson (NOP) 36 pts, 7/11 da 3; L. Deng (CHI) 37 pts, 8 reb, 7 ass; J.

Trey Burke si candida a Rookie of the year?

Trey Burke si candida a Rookie of the year?

Harden (HOU) 37 pts, 8 ass; G. Hayward (UTA) 29 pts, 12/18 dal campo; P. George (IND) 43 pts; L. Aldridge (POR) 28 pts, 10 reb.

 

Losing Effort: non basta il career-high da 43 punti (con 16/30 dal campo) di Paul George a Indiana per espugnare il Moda Center di Portland. “Sembrava che potesse fare quelle che voleva – ha detto Nicolas Batum a fine partita – è uno dei migliori 5 giocatori in Nba, un candidato serio all’Mvp”.

 

The Unexpected: settima partita in Nba, seconda escursione consecutiva oltre quota 20 per il rookie Trey Burke. Sarà un caso che Utah abbia preso a macinare col suo ritorno in campo dopo aver saltato il primo mese di regular season? Oladipo e Carter-Williams sono avvisati per la corsa a Rookie of the year.

 

Ups: grande prova di maturità per i Blazers superando i caldissimi Pacers. Per il team di Terry Stotts è la miglior partenza dalla stagione ‘90-’91 (quando la Portland di Clyde Drexler partì 17-1). Con Lillard e Aldridge a guidare l’attacco, Batum a fare da collante difensivo e Mo Williams da guastatore dalle retrovie i Blazers possono dar fastidio a chiunque.

 

Downs: le assenze degli infortunati Chandler Parsons e Jeremy Lin hanno pesato sulla brutta prestazione dei Rockets a Salt Lake City. Trascinati dal season-high di James Harden, Houston ha provato a tenere botta, ma le percentuali dall’arco di Utah hanno piegato le velleità texane.

 

Stats of the night: con la vittoria di stanotte, gli Wizards salgono a 50% di vittorie per la prima volta da oltre 4 anni (era l’11 novembre 2009), con un Trevor Ariza a 15/19 dal campo nelle ultime due partite.