Si sono giocate sei partite nella notte NBA e come sempre non mancano alcuni risultati sorprendenti. Gli Heat rialzano la testa dopo due sconfitte consecutive battendo Washington all’American Airlanes Arena, i Pistons non sono da meno e si impongono sui Celtics, costringendo i bianco-verdi ad apporre la terza “L” consecutiva sul proprio calendario. Bene i Thunder, che superano una combattiva Phoenix dando lo strappo decisivo nell’ultimo quarto, fa notizia la sconfitta rifilata da Minnesota a domicilio ai Knicks, frutto soprattutto di un approccio alla gara feroce da parte della truppa di Adelman: 19-40 il punteggio dopo il primo periodo. Infine Orlando vince (bene) contro Brooklyn, rifilando alla banda di Kidd ben 21 punti, e i Lakers portano il loro record sul 2-2 grazie al successo allo Staples Center su Atlanta.

Boston Celtics @ Detroit Pistons 77-87
Washington Wizards @ Miami Heat 93-103
Brooklyn Nets @ Orlando Magic 86-107
Phoenix Sunes @ Oklahoma City Thunder 96-103
Minnesota Timberwolves @ New York Knicks 109-100
Atlanta Hawks @ Los Angeles Lakers 103-105

L'Mvp di giornata: Kevin Love

L’Mvp di giornata: Kevin Love

MVP: 34 punti, 13 rimbalzi, 5 assist in 40 minuti sul parquet conditi da un canestro pazzesco a tre minuti dalla fine che ha tagliato definitivamente le gambe ai Knicks. L’MVP di giornata non può essere che lui, Kevin Love, che porta a casa anche un convincente +24 nel plus/minus.

LVP: Kevin Garnett, nella sonora lezione subita da Brooklyn in quel di Orlando, non ha saputo trascinare i compagni col consueto carisma: 8 punti e 5 rimbalzi, con 3/11 dal campo, in quasi 21′ di gioco sono decisamente troppo poco per uno del calibro del Bigliettone. Anche a causa sua, il debutto ufficiale di coach Kidd non è stato dei più felici.

On Fire: Russell Westbrook, al ritorno in campo dopo il grave infortunio dell’anno passato, ci mette giusto qualche minuto a riambientarsi: prestazione da 21 + 7 assist; positiva come sempre pure la prova di Durant: doppia doppia da 33 + 10 rimbalzi per la stella di OKC. Kevin Martin è, insieme a Love, l’artefice principale della vittoria di Minnesota nella Grande Mela: per lui 30 punti in 35 minuti e plus/minus che recita +26. Dominante come suo solito LeBron James, che chiude con 25 punti e +16 di plus/minus la sfida contro Washington; menzione d’onore infine per i due giovani di Orlando Victor Oladipo, inarrestabile nel secondo tempo e autore di una performance da 19 + 4 assist + 6 rimbalzi, e Nikola Vucevic, che sforna una prestazione solidissima grazie alla doppia doppia da 19 + 12 rimbalzi.

Losing Effort: In casa Brooklyn è l’unico che prova a tenere accesa la luce il più a lungo possibile: Brook Lopez si fa sentire da entrambe le parti del campo coi suoi 21 punti, 6 rimbalzi e 5 stoppate contro i Magic. Buona prestazione anche per Kyle Korver per gli Hawks, che raccoglie un bottino di 22 punti e 4 assist (6/6 da tre).

Deron Williams (di spalle) da il cinque a Brook Lopez. Ieri sera ha brillato solo il centro.

Deron Williams (di spalle) da il cinque a Brook Lopez. Ieri sera ha brillato solo il centro.

Ups: Benissimo Minnesota, che infila la terza W consecutiva, lo fa in casa di una grande avversaria come New York e dimostra di aver avuto ottimi motivi per credere in Kevin Love, che si sta letteralmente prendendo la squadra sulle spalle. Vince e fa intravedere rosee speranze per il futuro Orlando, guidata dai due ragazzini terribili Oladipo e Vucevic.

Downs: È l’anno zero e si sapeva, ma Boston infila la terza sconfitta consecutiva palesando carenze di qualità enormi. Brooklyn deve ancora trovare la coesione necessaria in un gruppo così pieno di talento, si preannuncia un duro lavoro per l’esordiente Kidd.

Game-winner: Finale controverso a Los Angeles: con i Lakers in vantaggio di 5 punti, gli Hawks ricuciono il divario con una bomba di Korver e un tiro di Millsap a 35 secondi dal termine. Nell’ultimo possesso gialloviola, un contatto in area tra Gasol e Millsap viene sanzionato come fallo del difensore, anche dopo averlo rivisto all’instant replay; il catalano infila i due liberi e, negli ultimi sei secondi, difende alla perfezione su Korver, rendendo vano il suo tiro per il potenziale pareggio sulla sirena.