Lotta a rimbalzo tra Cekovsky e Kaminsky (usatoday.com)

Lotta a rimbalzo tra Cekovsky e Kaminsky (usatoday.com)

Poche certezze e tanto equilibrio erano i presupposti di questa stagione nella Big Ten e, al termine della regular season, non possiamo che confermare ciò che era atteso specialmente dopo il primo mese di basket giocato, in cui quella che rimane una delle conference più competitive della scena NCAA era stata protagonista di alcuni degli upset più incredibili di novembre/dicembre.

L’unica sicurezza era probabilmente il ruolo di “più bella del reame” per Wisconsin e la previsione non é stata disattesa: i Badgers hanno vinto la regular season con due partite di scarto sulla seconda Maryland, esprimendo un basket offensivamente tra i più efficenti degli ultimi anni (primo per Adjusted offense in questa stagione), potendo contare sul solito Kaminsky che con Dekker e Hayes forma uno dei frontcourt più versatili della nazione, senza contare l’ottimo apporto di Koenig specialmente dal momento dell’infortunio al piede di Traevon Jackson che comunque dovrebbe tornare in campo per il torneo NCAA. Il torneo di conference è sicuramente un’ottima occasione per i Badgers per rafforzare la loro candidatura come uno dei quattro seed n. 1 per il Selection Sunday, posizione messa a rischio dalle due sconfitte di conference contro l’ultima della classe Rutgers (ma in assenza di Kaminsky) e contro la seppur ottima Maryland, seconda nella regular season e sfidante numero 1 di Wisconsin.

I Terrapins sono una delle sorprese positive di questa stagione di Big Ten, squadra solida, ottima dalla lunetta e capace di vincere tutte le partite che l’hanno vista finire con 6 punti o meno di scarto, merito del più serio candidato a coach dell’anno all’interno della conference, Mark Turgeon, ma anche, tra gli altri, di un piccolo fenomeno come Melo Trimble, guardia freshman che gioca già come un veterano, capace quasi sempre di effettuare la scelta migliore per il bene di una squadra attesa con curiosità al suo primo torneo nella Big Ten, dove dovrà anche dimostrare di non essere la squadra “casalinga” vista durante la stagione regolare (5-4 in trasferta).

Accennavamo prima all’equilibrio della conference e difatti sono quattro le squadre all’interno di una partita di scarto dietro alle prime due: parliamo di Michigan State, Iowa, la sorprendente Purdue e Ohio State.

I tre moschettieri di Michigan State,  co-MVP della squadra (mlive.com)

I tre moschettieri di Michigan State, co-MVP della squadra (mlive.com)

Gli Spartans si sono riconfermati squadra da non sottovalutare quando il gioco si fa duro nonostante un livello di talento non eccelso: diverse le sconfitte contro squadre mediocri (giusto qualche giorno fa la sconfitta casalinga contro Minnesota), ma i ragazzi di Izzo non hanno mai perso completamente la bussola a differenza di diverse compagne di conference, grazie alla solidità di un giocatore come Dawson, l’ordine di Trice e la versatilità quasi senza pari nel panorama collegiale di Denzel Valentine. La storia di Izzo a marzo fa il resto per una squadra che potrebbe anche sorprendere tutti o quantomeno arrivare a giocarsi la finale contro (presumibilmente) Wisconsin.

La quarta e ultima squadra già ai quarti è la sorprendente Purdue, che può contare su uno dei frontcourt più talentuosi della nazione con A.J. Hammons e il suo backup Isaac Haas, nonché sul lavoro difensivo di Raphael Davis, passato da non difensore a lucchetto di sicurezza della squadra (D’Angelo Russell lo ha accreditato come l’unico difensore capace di farlo faticare in questa stagione). Sebbene il torneo NCAA dovrebbe essere alla portata (specialmente con almeno una vittoria) è soprattutto il futuro dei Boilermakers ad apparire roseo, data la presenza di un solo giocatore di rotazione al suo ultimo anno, la guardia Jon Octeus.

Ai quarti i ragazzi di Painter dovrebbero trovare Iowa, squadra che contrariamente all’anno scorso pare aver trovato la forma migliore nel momento più importante della stagione, con 6 vittorie consecutive e un Aaron White in forma smagliante che viaggia a 23 punti di media nelle ultime cinque uscite. Per gli Hawkeyes si confermano i problemi offensivi oltre l’arco, dove invece la squadra eccelle a livello difensivo, con la propria pressione che tiene gli avversari al 32%, concedendo anche pochi viaggi in lunetta.

Il fenomenale D'Angelo Russell al palleggio (elevenwarriors.com)

Il fenomenale D’Angelo Russell al palleggio (elevenwarriors.com)

Chiude il gruppo delle favorite Ohio St. che, nonostante la batosta subita nell’ultima partita contro Wisconsin (72-48 il risultato finale sul proprio campo) e un frontcourt dubbio -sebbene l’ottimo freshman Tate abbia col tempo scalzato l’indisponente Williams-, può contare su un attacco ritrovato e tra i migliori della nazione, con Shannon Scott che non ha fatto rimpiangere Aaron Craft e soprattutto col sensazionale freshman D’Angelo Russell, capace di viaggiare sopra il 45% dal campo e il 42% da tre, ammontando quasi 20 punti, 5 assist e altrettanti rimbalzi ad ogni allacciata di scarpe, presentandosi come il classico fenomeno che potrebbe anche decidere di interpretare una rivisitazione di Kemba Walker in questo torneo e trascinare i suoi ad un risultato non facile, ma alla portata.

Terminiamo con due squadre con molti alti e bassi per le quali il torneo di conference rappresenta un banco di prova fondamentale per convincere la commissione che domenica stabilirà il gruppo delle 68 compagini che vedremo al torneo NCAA, ovvero Illinois e Indiana. I due team hanno ottenuto lo stesso record di conference ovvero un palindromo 9-9 che però appare differente non appena si analizzano le situazioni dei due programmi, la loro storia e il loro futuro: se Groce è sicuro di tenere il suo posto di head coach, dati anche i diversi inconvenienti affrontati nel corso della stagione e l’ottimo recruiting fatto per quella a venire, lo stesso non si può dire di Tom Crean, messo in dubbio dai tifosi nonché dal suo stesso athletic director e guida di una squadra che dopo una discreta partenza (senza contare la caduta contro Eastern Washington) ha perso 8 delle sue ultime 12 partite. Entrambe le squadre per mantenere vive le proprie speranze dovranno quantomeno vincere una prima abbordabile gara e poi cercare il miracolo rispettivamente contro Wisconsin e Maryland…improbabile, ma a marzo nulla è impossibile.