Le tanto attese semifinali, con le quali hanno preso il via le Final Four di New Orleans, si sono da poco concluse con le vittorie di Kentucky e Kansas rispettivamente su Louisville e Ohio State. Partite intense, che hanno regalato moltissime emozioni e dato vita a reazioni ovviamente contrastanti tra i protagonisti di quest’ultimo weekend collegiale della stagione. Vediamo dunque le dichiarazioni dell’immediato post-partita.

Coach John Calipari non nasconde la tensione durante la sfida vinta dai suoi Wildcats contro Louisville (Foto Chris Graythen/Getty Images)

LOUISVILLE vs KENTUCKY – Ovvia la felicità di John Calipari, l’allenatore di Kentucky che riesce finalmente a portare i Wildcats in finale: “Sono orgoglioso dei ragazzi,” esordisce coach Cal. “Sono stati in grado di ribattere ad ogni tiro e parziale di Louisville, così come hanno fatto durante tutta la stagione contro ogni singola squadra che abbiamo battuto, sono fiero di loro.” Tutto questo nonostante il primo tempo dei suoi non l’avesse affatto soddisfatto: “Durante la prima frazione abbiamo perso troppi palloni e concesso troppi rimbalzi offensivi,” prosegue Calipari, che riconosce i meriti degli avversari. “Non ci siamo espressi al meglio, anche a causa della buonissima partita giocata da Louisville, ma fortunatamente è bastato per vincere.” Interrogato riguardo all’altra semifinale tra Kansas e Ohio State, coach Calipari non si sbilancia: “Sinceramente, non mi interessa molto, e preferisco preoccuparmi di noi stessi. Se giochiamo bene, sfruttando le nostre potenzialità, non credo avremo problemi.” Di poche parole Anthony Davis, dominatore unico della partita: “E’ stata una grande partita, molto emotional, e siamo pronti a giocarci la finale lunedì sera; siamo sempre più vicini al nostro sogno, al nostro traguardo,” afferma il #23 dei Wildcats, che non perde l’occasione per ringraziare pubblicamente la propria tifoseria al seguito. “I nostri tifosi sono fondamentali, ci hanno seguito fino a qui, e vogliamo offrire un grande spettacolo, regalando loro quello che realmente desiderano: il titolo nazionale.” Passando sulla sponda opposta, nonostante la scontata delusione per la sconfitta dei suoi Cardinals, è un Rick Pitino tutto sommato disteso quello che si presenta ai microfoni pochi minuti dopo la sirena: “Ho detto a John [Calipari] ‘Farò il tifo per te, riporta il titolo a casa, in Kentucky’,” scherza Pitino, che punta poi ad allentare la pressione sulla rivalità intrastatale. “Molte volte si esagera parlando di chi litiga e polemizza, ma bisogna ricordare che c’è anche molta gente che va d’accordo, e che in qualche, speciale caso può anche tifare per i rivali statali. [Kentucky] è una grande squadra, mi piace davvero, spero riescano a vincere il titolo.” Pitino chiude poi spendendo due parole in favore del miglior giocatore della serata (nonché della stagione): “Anthony Davis è incredibile.”

Non è bastata ad Ohio State la difesa di Aaron Craft a fermare Tyshawn Taylor e i Kansas Jayhawks (Foto Chris Graythen/Getty Images)

OHIO STATE vs KANSAS – Lucida ed impeccabile l’analisi del coach di Kansas Bill Self: “Primo e secondo tempo sono stati completamente diversi, sono stati in pratica due partite diverse,” sostiene l’allenatore dei Jayhawks. “Ohio State ci ha dominato nella prima frazione, mentre dopo l’intervallo siamo usciti in campo aggressivi, riuscendo a limitarli ed andando bene a rimbalzo.” Si finisce poi parlando di una caratteristica di squadra che è emersa più volte in stagione: “Siamo riusciti a ridurre lo svantaggio sino a portarci sul -6, -4, ed è ormai risaputo che la nostra squadra è abituata a trovarsi in situazioni del genere, avendo recuperato già diverse volte in stagione svantaggi simili.” Concetto ribadito anche da Thomas Robinson: “E’ stata una costante che ci ha accompagnato per tutta la stagione, quella di trovarci in svantaggio durante la partita per poi recuperare nei minuti finali,” afferma Robinson. “Non è una cosa che ci piace fare, ma i fatti dicono che siamo una squadra che si esprime al meglio quando si trova a dover rincorrere l’avversario.” Palese la delusione presente nelle parole di Thad Matta, allenatore di Ohio State: “Bisogna riconoscere i meriti di Kansas,” puntualizza subito. “Non abbiamo avuto la forza e la determinazione necessarie per arginare il loro ritorno nel secondo tempo; sapevamo sarebbero ritornati a galla, eppure non siamo riusciti a controllarli.” Di malumore anche Jared Sullinger: “Fa male, uscire in questo modo,” cosa che tra l’altro traspare in modo chiarissimo dal linguaggio del corpo con cui la stella dei Buckeyes si presenta davanti ai microfoni. “E’ stata comunque una bella avventura, sono orgoglioso di far parte di questo gruppo.” Si ritorna per un attimo su Bill Self, e sulle sue parole indirizzate alla finalissima in programma lunedì sera, sempre al Mercedes-Benz Superdome di New Orleans: “I ragazzi sono entusiasti, è senza dubbio eccitante per loro potersi giocare il titolo contro una squadra formidabile come Kentucky. E sarà sicuramente affascinante per tutti vedere di fronte le due squadre con più tradizione nella storia del college basket.”

E su quest’ultima affermazione, non c’è il benché minimo dubbio.