four cornersFour Corners How UNC, N.C.State, Duke and Wake Forest made North Carolina the center of basketball universe” Joe Menzer ed. Bisonbooks $ 18.95.

Il basket nel quadrilatero del North Carolina è leggenda, è religione. Quattro università hanno creato a partire dagli anni ’40 un intreccio di passione e rivalità che non ha eguali nel college basketball e probabilmente nel mondo intero, tre si trovano così vicine che i tifosi non possono che interagire e rivaleggiare quotidianamente, gomito a gomito, sfottò dopo sfottò. La quarta, non a caso quella più tiepida sul piano del tifo e la più neutra nelle rivalità, ovvero Wake Forest si trova un centinaio di miglia verso Ovest ma è nel “Triangle” dove risiedono North Carolina, Duke e North Carolina State dove si nasce e si cresce timbrati per la vita dal colore azzurro, blue royal o rosso.

Joe Menzer, giornalista sportivo del Winston Salem Journal ovvero dove risiede WF, ripercorre la storia dei quattro college che hanno fatto la fortuna della ACC. Coi loro cicli vincenti ed i grandi coach. Il dominio di Everett Case, pioniere giunto dal più avanzato (cestisticamente) stato dell’Indiana a fare grandi i suoi Wolfpack e la risposta di UNC affidandosi all’istrionico Frank MacGuire capace di portare a North Carolina i migliori talenti di New York. Poi il shining moment di Vic Bubas un ex assistente di Case chiamato a far grande il college privato di Duke ed il più grande coach di Wake Forest ovvero Bones” McKinney. Poi l’era di Dean Smith con l’epico intermezzo di Jimmy “V” Valvano e l’emergente rivalità con Mike Krzyzewski. Grandi coach in grado di rivoluzionare il basket mondiale, non a caso il titolo del libro “Four Corners” richiama lo schema che Dean Smith usava per congelare il cronometro a volte anche per un intero tempo, tattica che costrinse la NCAA ad introdurre lo “Shot Clock” che esiste tuttora.

2.13_LARGE.cb_claiborneMa anche i grandi giocatori per una carrellata di leggende: la stella ebrea Lennie Rosenbluth di UNC, Charlie Davis di Wake uno dei primi coloured in grado di rompere le barriere nei confronti degli atleti afro-americani  seguito poco dopo dal primo nero dei Tar Heels Charlie Scott, poi il guerriero Art Heyman che, ebreo e di New York, scappò da McGuire per fare grande Duke ed innescando una gigantesca rissa con Larry Brown fece esplodere la rivalità fra i Blue Devils ed i Tar Heels, David Thompson che fece MJ prima di Jordan a NCState, Gene Banks (visto pure alla Fortitudo) e Mike Gminski per poi arrivare ai grandi degli anni 80 e 90 Michael Jordan su tutti ma anche James Worthy, Sam Perkins e poi Bobby Hurley, Grant Hill e Christian Laettner sino a Tim Duncan.

Sessant’anni di grande basket e uomini raccontati con aneddoti e ricordi dei protagonisti con uno stile giornalistico e semplice, un Must per ogni tifoso di una delle quattro squadre che hanno reso leggendaria la pallacanestro nello stato della Carolina del Nord.