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Ron Baker al tiro (espn.com)

Benvenuti in marzo, il mese più pazzo dell’anno per quel che concerne il mondo del college basketball e che non sarebbe potuto incominciare meglio se non con un finale di febbraio di altissimo livello. Proprio nella giornata di ieri abbiamo potuto assistere a quella che indubbiamente è la rivalità dell’anno nel paese delle mid-major (sempre che tali si possano definire due squadre nella top 11 della nazione), ovvero Wichita State – Northern Iowa: in un gremito e caldissimo Koch Center gli Shockers sono riusciti a vendicare la sconfitta subita nella prima sfida e a conquistare il titolo della regular season della Missouri Valley. Per gli uomini di Gregg Marshall oltre al solito trio formato da VanVleet, Baker e Cotton (autore tra l’altro di questa schiacciata che ha letterealmente fatto esplodere il Koch Center) sono saliti di livello anche i comprimari, compreso un Bush Wamukota in grado di rendere un po’ meno dominante rispetto alla prima sfida il comunque ottimo Seth Tuttle. Più aggressivi e decisamente più efficaci a rimbalzo offensivo e al tiro da tre punti in questa seconda partita, gli Shockers hanno dimostrato di meritare il back-to-back della MVC, ma ora l’attesa è per la probabile “bella” nella finale del torneo di conference, per due squadre che comunque sono destinate a far parlare di sé anche al torneo NCAA.

(bleacherreport.com)

(bleacherreport.com)

Wichita-UNI era la partita più attesa, ma quella che più ci ha fatto entrare nel clima delle follie di marzo è sicuramente la vittoria di BYU ai danni di Gonzaga (già matematicamente prima nella WCC) che ha così interrotto una striscia di 22 vittorie consecutive e soprattutto la più lunga serie di vittorie casalinghe nella nazione a quota 41. I Cougars di Tyler Haws (fresco miglior realizzatore nella storia dell’ateneo, superato Fredette) sono riusciti persino a vincere la battaglia a rimbalzo contro i molto più lunghi Zags, ma hanno comunque messo a repentaglio la fondamentale vittoria con due violazioni dei 35” nel finale e due errori consecutivi dalla lunetta del solitamente precisissimo Haws. La partita regala ai Cougars buone speranze di torneo NCAA, mentre qualcuno si domanda se Gonzaga mantenga ora il proprio posto come uno dei potenziali quattro seed numero 1 della nazione (parere personale: sì).

Una partita a cui sicuramente bisognerà dare un occhio nei prossimi giorni è la decisiva partita del 6 marzo tra Harvard e Yale, specialmente dopo la sconfitta dei Crimson Tide sul campo di Cornell, con i due atenei principi della Ivy ora appaiati in testa alla classifica con il record di dieci vinte e due perse. Nella Atlantic 10 due sconfitte consecutive per la VCU orfana di Briante Weber, di cui l’ultima giunta contro la diretta avversaria Dayton: con i Flyers, Davidson e Rhode Island appaiate in testa col record 12-4 e VCU immediatamente dietro con 11 vittorie e 5 sconfitte, siamo attesi ad un gran finale che vedrà proprio la sorprendente Davidson i Rams, mentre Dayton riceverà sul proprio campo Rhode Island.

Finite le ostilità della regular season nella Horizon, con Valparaiso che è riuscita a conquistare il titolo in solitaria sconfiggendo in trasferta Cleveland State, grazie anche ad un provvidenziale gioco da quattro punti di Alec Peters a 1:11 dal termine. La premiata coppia Harrow-Hunter continua a produrre 40 punti a partita (seppur il secondo tiri con meno del 40% dal campo), ma Georgia St., tra le mid major più attese ad inizio stagione, è attesa al momento della verità: dopo 9 vittorie nelle ultime 11 uscite (sette in trasferta) i Panthers dovranno ora affrontare le due squadre che condividono con loro la vetta della Sun Belt ovvero UL Monroe e Georgia Southern, prima di andare incontro un torneo di conference il cui unico risultato accettabile sarà la vittoria se vorremo vedere al torneo uno dei backcourt più prolifici della nazione.