Dopo avere archiviato già da alcune settimane la vittoria di Billy Donovan e dei suoi Gators nella regular season della SouthEastern Conference, resta al contrario sempre più avvincente la lotta per tutte le altre posizioni con 8 atenei a giocarsi gli spot che vanno dal secondo al nono posto, decisamente a causa del notevole equilibrio fra tutte le formazioni che inseguono Florida.

Kikko Haydar (Arkansas) AP Photo

Kikko Haydar (Arkansas) AP Photo

Non possiamo quindi che cominciare proprio da Florida (16-0), che oltre a mantenere la testa del ranking nazionale mantiene la propria imbattibilità in conference a due soli turni dal termine; a fare le spese di questa fame di vittorie dei Gators questa settimana sono state Louisiana State (8-8) e Vanderbilt (7-9). Per quanto agevole è stato il successo sui Tigers per 79 a 61, tanto complesso è stato superare l’ostacolo dei Commodores che hanno resistito ai più forti avversari fino alla tripla di Dorian Finney-Smith a 30″ dalla sirena che ha fissato il finale sul 57 a 54.

Una delle squadre più in forte risalita è sicuramente Arkansas (9-7) che con i uccessi di questi ultimi sette giorni sulle squadre seconda e terza in classifica, oltre ad avere portato a cinque la striscia di successi consecutivi si è assestata al quarto posto determinante per ottenere una posizione di rilievo nel torneo di conference. Convincente e relativamente agevole era stato il successo per 87 a 75 su Georgia (10-6) con 23 punti di Coty Clark, un sophomore da tenere veramente d’occhio; di tuttaltro spessore e difficoltà è stata la battaglia contro Kentucky (11-5), match risolto solo dopo 50′ di gioco duro e difensivamente eccellente. Dopo che i Wildcats avevano sprecato i matchball sia nei regolamentari che nel primo overtime, è stato il capitano dei Razorbacks Kikko Haydar a centrare con freddezza i due liberi della sicurezza e a determinare lo score finale di 71 a 67. Il match contro South Carolina (4-12) doveva dunque servire a Kentucky per buttarsi alle spalle la brutta sconfitta interna contro Arkansas, ed invece la trasferta a Columbia è coincisa con un altro passo falso che molto probabilmente costerà ai Wildcats l’uscita dalla top twenty del basket college. Partita che più equilibrata non poteva essere dal momento che il massimo divario fra le due squadre non ha mai superato i sei punti, e che è stata decisa dai 6 punti messi a segno negli ultimi 150″ di gioco da Laimonas Chatkevicius per il 72 a 67  finale; risultato che non arrideva ai Gamecocks dal 2010 anno in cui sconfissero i Wildcats di John Wall appena saliti alla #1 della nazione.

Antonio Barton (Tennessee) AP Photo

Antonio Barton (Tennessee) AP Photo

Altro team in grande spolvero è Tennessee (9-7)  che dopo avere schiantato Vanderbilt a metà settimana sotto quasi quaranta punti di margine, ha bissato il successo anche nel fine settimana contro Missisippi State (3-13) violando il parquet di Starkville per 75 a 68 con 29 punti di Jordan McRae.

Con il bilancio di 8 vittorie e 8 sconfitte viaggiano ben quattro squadre : Ole Miss, Louisiana State, Texas A&M e Missouri tutte con le carte in regola e le possibilità di migliorare la posizione nel ranking della SEC visti i diversi testa a testa dei prossimi turni, e tutte reduci da una vittoria ed una sconfitta nell’ultima settimana di gioco.

Concludiamo con un match che non aveva nulla da dire dal punto di vista della classifica se non la supremazia statale, ovvero il derby fra Alabama (6-10) e Auburn (5-11), una di quelle partite che per i tifosi però valgono una stagione; e netto è stato il dominio dei Crimson Tides vittoriosi per 73 a 57. Avanti già sul 29 a 12 nel primo tempo, Alabama non ha avuto nessuna difficoltà a mantenere praticamente inalterato il vantaggio nella ripresa, con Levi Randolph a 24 puntie Trevor Releford a 16 a regalare una delle poche soddisfazioni in questa stagione da dimenticare per i tifosi di Tuscaloosa.