LA STRADA DI GIGI

 GeriDeRosa

Sembra una favola ma non lo è, è una storia vera, bella, rarissima nello sport professionistico, così edificante che bisognerebbe raccontarla nelle scuole, di basket e non: perché la storia di Gigi Datome non è la classica avventura di un ragazzo che corona il suo sogno di giocare nell’NBA.
O meglio, è anche quel tipo di storia ma non solo: la storia di Datome ci ha soprattutto ricordato che il lavoro, la passione, il fuoco dentro accoppiati alla buona educazione, la capacità di controllo, l’intelligenza e la cultura possono ancora essere valori non solo importanti ma addirittura determinanti per avere successo.
Succede così di rado che sarebbe un delitto non sottolinearlo: purtroppo lo sappiamo, Gigi è la classica mosca bianca, viviamo in un mondo che normalmente sbrana le brave persone come lui.
Gigi però rappresenta anche una speranza, un esempio vivente: l’anno scorso ha fatto una scelta di vita e non di denaro, ha privilegiato l’ambiente, il modo di lavorare, il gruppo, la qualità della vita e degli allenamenti, rinunciando a tanti soldi.
E’ stata una scelta storica, che ha fatto tristemente scalpore e che ha destato ben più di un sorrisino ironico tra i tanti avvoltoi che circondano il nostro sport. Datome però è andato per la sua strada, ha giocato una grande stagione, è diventato l’MVP del Campionato e ha sfiorato lo scudetto, ma non solo: nei prossimi due anni guadagnerà dieci volte tanto e giocherà nell’NBA a coronamento di un cammino in cui ogni passo, da Olbia a Detroit, avrà per sempre il dolce sapore di un passo che Gigi ha fatto tutto da solo, con passione, onestà e amore per questo sport.
Se Datome sarà fonte di ispirazione anche per uno solo dei tanti talentini che bazzicano i campetti del nostro paese allora avrà reso un servizio allo sport italiano infinitamente più prezioso dell’essere diventato il quarto azzurro che giocherà l’anno prossimo in NBA.
Le varie regole che si sono succedute da Bosman in poi per “proteggere” i giocatori italiani non hanno fatto altro che viziarli, facendo lievitare i loro stipendi, arricchendo i loro procuratori, impoverendo le loro ambizioni e la loro voglia di migliorarsi.
Datome ha tracciato una strada, l’unica da seguire per chi da grande vorrà davvero essere “grande”, come giocatore ma soprattutto come uomo.

GERI DE ROSA