Vitasnella Cantù logo CANTU’ – Dopo la settimana di pausa per l’All Star Game di Verona, torna la Serie A con la prima giornata del girone di ritorno e la Vitasnella per l’occasione ospita l’Openjobmetis in un inedito Monday night per i biancoazzurri. Per il derby numero 135 della storia ci sarà un Pianella tutto esaurito segno del fatto che la sfida tra Cantù e Varese rimane sempre una partita a sé che va al di là della classifica. Al momento le due squadre sono appaiate a quota 12 in graduatoria e una vittoria domani permetterebbe ad uno dei due team di avvicinarsi alla zona playoff. I ragazzi di Sacripanti sono reduci dal k.o. di Limoges, un’altra sfida persa negli ultimi minuti di gioco a sottolineare come manchi durezza mentale a questa formazione. Il cammino in Eurocup non è ancora ai titoli di coda, ma le due brucianti sconfitte a Sallonnico e in Francia possono pesare molto. Tornando al match di domani sera, Cantù sarà al completo dal momento che Stefano Gentile ha recuperato dal problema alla schiena e dovrà dunque vedersela col neo-acquisto varesino Eric Maynor che ha sostituito in regia Robinson. “Quello di domani è un match insidioso per diversi motivi. I bianco- rossi hanno già vinto quattro partite in trasferta, hanno cambiato il roster inserendo un giocatore di grande talento come Maynor, di cui non conosciamo le condizioni di forma, dovrebbero recuperare Kangur dopo un lungo stop e, quando schierano Callahan da numero cinque, possono allargare molto il campo con le situazioni di pick and pop ed essere temibili dall’arco” ha detto coach Sacripanti in conferenza dicendosi inoltre orgoglioso di rappresentare i colori biancoblu in questo derby. All’andata vinse Varese con un Pozzecco incontenibile a fine partita. Domani speriamo sia Sacripanti ad alzare le braccia al cielo sotto la curva degli Eagles.

varese-logoVARESE – Anche nelle stagioni più deludenti o interlocutorie, il derby non perde il proprio fascino di partita decisiva e bastante a se stessa. Al Pianella va in scena la rivincita della grande festa varesina di ottobre, quando i biancorossi sconfissero i cugini nell’atto di abbracciare – per la prima volta ufficialmente – il ritorno di Gianmarco Pozzecco. Di acqua sotto i ponti ne è passata, per entrambe le squadre ed il match di domani servirà a capire meglio il futuro che le attende: rincorsa a anonimato. Varese arriva all’appuntamento con i noti problemi di organico: fuori Diawara ed i suoi quasi 18 punti di media, sostanzialmente ancora indisponibile anche Kangur, sebbene l’estone sarà in panchina e non si esclude una sua seppur breve comparsata. Non bastasse questo, la trasferta rappresenterà anche l’esordio assoluto del playmaker Eric Maynor, chiamato a sostituire in cabina di regia Dawan Robinson con la speranza di dare quella dose di raziocinio finora sempre mancata. In sede di presentazione dell’incontro, coach Pozzecco si è soffermato sulla pericolosità canturina sotto canestro: “Loro hanno centimetri e fisico, a differenza nostra, e dovremo essere bravi ad arginarli. Ad Avellino l’accoppiata Daniel-Callahan ci ha aperto il campo e mi piacerebbe riproporla, così come la zona. Le altre chiavi del match? Ne ho discusso con Vescovi e non ve le svelo, ma non sarà nulla di trascendentale”. Poi si è lasciato andare ai ricordi: “Non potrò mai dimenticare quando insieme ad Antonello Riva portammo in mezzo al campo la maglia di Chicco Ravaglia, appena scomparso. Fu un momento tragico ma estremamente intenso, un attimo che ha cambiato per sempre la fisionomia del derby”. Solo dopo c’è anche un’altra memoria, anch’essa indelebile: “Un saluto al nostro miglior peggior nemico: quello striscione e quella accoglienza mi sono rimaste dentro come una delle emozioni più belle della mia vita”.

Da Varese Fabio Gandini

 


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